26 gennaio 2008

La speranza è un dovere

Le numerosissime email che ho letto nei siti della BBC raccontano di come gli italiani si vergognano di essere tali e vorrebbero diventare colonia britannica piuttosto che continuare a vivere o dipendere da un paese così malconcio, infelice, corrotto.
Anch'io nella serata della rabbia e della vergogna- perchè il Senato ha fatto da specchio a tutti gli italiani e ci ha raccontato ciò che siamo, ci ha rappresentato nel nostro egoismo, nella volgarità, nel bullismo e nello squadrismo becero- ho vissuto la sofferenza della sconfitta non politica ma umana.
Ho di-sperato che valesse la pena testimoniare il contrario o comunque dirlo ad alta voce, o scriverlo o raccontarlo ad altri. Ho detto a me stessa: se vedrò le bandiere nere sventolare ancora nella mia città, chiederò all'Ambasciata Britannica di accogliere la mia richiesta di cittadinanza.
Ma il dolore nel cuore mi ha portato ad inginocchiarmi davanti a Dio e chiedergli perdono.
Questa è proprio l'ora di guardare al paese con lo sguardo compassionevole di chi ama e vuole farsene carico: siamo i peggiori, il cuore marcisce nel degrado, ciò che viviamo è la conseguenza della nostra indifferenza e del nostro qualunquismo che ci ha portato a sentirci estranei alla comunità, schegge solitarie orientate verso l'autoreferenzialità.
Preso atto dello stato di appestati, accetto di non fuggire.
Mi fermo come il samaritano di fronte alla ferita: me ne prenderò cura.
Nel mio quotidiano, io posso compiere miracoli di conversione e trasformazione. Siamo in tanti ad avere vissuto una storia dignitosa e onesta; in tanti ad avere pochi soldi ma molto onore e mai la testa piegata di fronte ad un altro uomo che si erge come padrone delle nostre coscienze.
Dal Nord al Sud, questo paese è composto da persone meravigliose che hanno costruito nel silenzio oasi di giustizia e democrazia. Entriamo in contatto tra noi: un sistema feroce mediatico ci ha isolato e ammutolito.
Esporsi continuamente alle radiazioni di parole e immagini che ci raccontano di quanto siamo alla deriva è anche un'iniezione letale per gettarci nella disperazione e arrenderci all'ineluttabile.
Vogliono mangiarci la speranza.
Vogliono ammaliarci la coscienza di canti dell'oblio...dimenticare...dimenticare...arrendersi al braccio mortale dell'"inevitabile"...
Invece sperare è un dovere da credenti e da cittadini.
Io non consegno il paese alla devastazione.
Da oggi, da ora, lavoro nel mio quotidiano, perchè il miracolo del cambiamento avvenga.
Su questo paese, è caduta a pioggia da anni la maledizione, parole di morte come "schifo e disgusto". Anche le parole hanno fatto il loro percorso virale e sono entrate nel tessuto sociale, piano piano, giorno per giorno per modificare il suo dna e distruggerlo.
La mia disperazione ha gettato sale sulla ferita.
Comincio al contrario ad usare un altro vocabolario: benedizione, recupero e guarigione. Pioggia di energia costruttiva e forza e vita, si riversi su ogni casa, ogni strada, ogni cuore di questo paese dolorante.
No, non consegno l'Italia ai prepotenti.
In nome di coloro che sono morti, di chi ancora paga per aver parlato, di chi cerca la strada onesta del dialogo, io resto al mio posto e getto fiori lì dove qualcuno scarica fango.

24 gennaio 2008

The day after

"Penso alla speranza come al respiro della storia, quella individuale e quella universale. L’ottimismo della volontà, contrapposto al pessimismo della ragione, la definiva Gramsci, dal buio del carcere in cui il fascismo lo faceva morire poco a poco. La speranza non nasce soltanto dalla ragione ma anche da una misteriosa propensione che forse è inscritta nella natura umana. Il grande La Pira, sul quale si abbattè tante volte il sarcasmo dei politici senza ideali, ne parlava, da mistico, come di una navigazione su mari perigliosi, in cui, nonostante le tempeste, il timoniere sente che la sua rotta è accompagnata da un forza positiva. Talvolta quella forza appare come una deriva, ma sempre sospinge verso orizzonti di luce."
Ettore Masina - lettera di dicembre

Verrebbe voglia di dire..."ed ora, mangiatevi tutto!", lasciare che i violenti prendano il sopravvento sulla storia.
Invece, scuoto la mia coscienza e dico no al nichilismo, alla rinuncia, all'indifferenza.
Da ora, ogni giorno, ogni attimo sarà impegnato a non cedere alle sirene che annunciano la disfatta della comunità libera e eticamente responsabile.
Mi accompagna il coraggio di coloro che hanno affrontato ferocie e guerre infami e che nonostante e oltre l'evidenza sono riusciti a non perdere i tratti umani del volto e della parola.
E' il caso di richiamare tutti gli uomini e le donne dalla coscienza limpida ad incontrarsi metaforicamente sulle rive del Piave...

23 gennaio 2008

In attesa

Lerner in una lettera pubblicata su Rassegna Stampa, invita gli Amici cristiani a rompere il silenzio.
E' un invito ai cristiani al Governo...
In queste ore credetimi, sono qui a pregare con il fiato sospeso...
Non voglio che il Governo cadi, nonostante il dolore di tanti compromessi...vorrei vedere la presa di coscienza, il cuore di questi uomini e queste donne riprendere la storia da capo, ricominciare a partire dai propri errori.
Questa è la mia risposta a Lerner, linguaggio che voi amici già conoscete:

Gad, mi sto impegnando attraverso il mio blog da due anni sul bisogno di manifestare la propria fede restando abbracciati alla storia di tutti, ai bisogni di autenticità della comunità umana. Occorre partire dalla convinzione che ognuno porta nel proprio credo e nel proprio stile di vita un frammento della verità. Il reato di questi cristiani dell’ultima ora è quello di aver sottratto Dio agli uomini e averlo sequestrato dentro la loro piccola visione del mondo e averne fatto l’assoluto, per convenienza: a loro interessa l’aspetto mercantile della fede. Ma questa è un’antica questione…Quanto a Prodi e Bindi, politici che ho sempre sostenuto fino ad andare in crisi qualche settimana fa, crisi da cui spero di guarire, la loro fede non è tiepida ma è la ragione di Stato ad essere più forte e ad annacquare le loro posizioni. Sulla giustizia, sull’abuso della gente con la faccenda rifiuti, sulla convivenza con soggetti politici di dubbio onore e credibilità, devono fermarsi a riflettere a lungo: un cristiano credibile è colui che ha scelto coraggiosamente di non sedersi a tavola con gli impostori e che ha l’occhio e la mano rivolti verso i deboli. Da italiana e da cristiana, sarei disposta a credere nella loro autenticità se loro cominciassero a dichiarare i loro non-possumus alla Chiesa e alla politica e alla finanza che hanno perso di vista la vita concreta della gente, il bene comune, la salute di tutti. Soprattutto vorremmo essere trattati da adulti (perchè nè la chiesa nè lo stato ci hanno educato a crescere) non più da chirichetti ma neppure da idioti da tenere sotto cloroformio.

Abbiamo bisogno di sperare. Tutta questa sofferenza ci serva da lezione e ci costringa a vivere con onore...

22 gennaio 2008

Paese a coriandoli

Una volta c'erano i colpi di stato, oggi ci sono i colpi di scena perchè la vita non si compie più nel mondo reale ma come un raffinato veogames ha il suo svolgimento nel virtuale e attraverso la televisione e i mondi paralleli della propaganda racconta una storia che può essere "realistica".
Esco un attimo dalla fiction, dal teleschermo, e guardo la faccenda da fuori.
Mastella si dà per disperso e poi, colpo di teatro, dice che il governo è finito. Notizia che arriva attraverso la tv, unico mezzo credibile per le masse e con il quale può dichiarare all'infinito la sua innocenza anche se nelle sale di giustizia sarà dimostrato il contrario.
Dice che è colpa del Pd, nel mondo reale vuol dire che è colpa di sua moglie.
Il generale Bagnasco va ai microfoni e dice che il paese è sfilacciato, finito pure quello, e che la soluzione è un ritocco alla legge 194, una revisione sul mondo dei divorziati, una negazione delle coppie di fatto, fedeltà assoluta all'infallibile papa. Al mio inconscio quelle parole suonano più o meno così: abbiamo il paese in ostaggio, se lo volete indietro dovete pagare il riscatto...chiediamo la consegna della vostra libertà di pensiero e di coscienza.
Alcuni sono già passati con l'Anschluss che non era l'Angelus al servizio del grande gioco di ruolo...molti venivano dal centro sinistra perchè gli adepti alla nuova religione del Potere appartengono a tutti gli schieramenti...
Ho come un'inquietudine: qualcosa mi dice che se diamo tutto quello che chiedono riavremo la Campania in ordine, con la differenziata, con i giardini fioriti e il più grande centro oncologico provvisto di tutto, anche di miracoli, a Pietralcina.
Che facciamo? Meglio i napoletani vivi ma in fila tutti dietro i nuovi Salvatori della specie oppure tutti morti ma liberi?
Prodi continua a parlare di politica e di istituzioni ma la sua voce giunge lontana come dall'oltretomba: è morto da giorni, solo una proiezione virtuale in Parlamento ci illude che sta governando e facendo il possibile per la terra del sole e del sorriso.
Chi gli ha impedito di governare? Le amicizie pericolose e travestite da uomini d'onore o il suo doppio che nel frattempo lavorava in segreto per i poteri forti? Non lo sapremo mai fino a che, dice Grillo, non apriranno la scatola nera ovvero la gobba di Andreotti!
Io continuo a non credere al complotto del doppio-Prodi nascosto nelle vicende oscure del paese ma credo a quella Ragione di Stato che ha impedito al politico di dire la verità sulle vicende oscure. Meritavamo fiducia e diritto alla conoscenza dei fatti...
E' davvero un colpo di scena che giunge alle porte del Carnevale; tornano le maschere della Commedia dell'Arte e i loro carrozzoni. Sbornia ora di politica e talk show, gran fracasso, allegria delle masse per il vero Prodi-zombi che ritorna nell'abisso...le masse, corpo immenso senza spessore scenario di tutti i videogames politici... e poi trombette, tric-trac, coriandoli appunto azzurri che annunceranno l'arrivo del nuovo Cesare...
Come l'esilerante protagonista del film The Truman Show che scopre come tutta la sua vita non sia altro che una fiction televisiva, anch'io fuggo dal teleschermo e resto fuori a guardarmi la realtà.
La realtà parla di veleni scaricati a Pianura e di operai che cadono come foglie d'autunno, di scuole insicure dove i compagni possono essere gli aguzzini e di famiglie implose in mondi di violenza. C'è tanto dolore di cui nessuno vuole farsene carico.
Anche la compassione e la solidarietà si sono mediatizzate, scrive Ilvo Diamanti, quindi chiunque intende esporsi per dare una mano porta sempre con sé un conto-corrente e un servizio televisivo.
Fuori dal mondo virtuale, c'è un vento freddo di solitudine.

20 gennaio 2008

E' buio

"Siamo in presenza di una grande decadenza in senso etico..." dice Prodi... si riferisce a Mastella o Cuffaro o Berlusconi e le girls?
No, il riferimento è forse ai ragazzini della Sapienza che hanno manifestato tutto il loro sentimento anticlericale in un' Università di maestri notoriamente acidi e poco devoti. I drammatici fatti di questi giorni -non so se ci rendiamo conto che un Ministro della Giustizia è accusato di reati gravi di cui tuttavia nessun giornale dice molto!-non hanno disturbato gli italiani nè fatto scendere in piazza donne e bambini e striscioni ma la gravità delle vicende politiche è passata in seconda pagina perchè un gruppetto di sbadati ha premuto il pulsante al momento sbagliato e ha fatto saltare un falso equilibrio tra le parti.
Momento sbagliato o momento giusto?
Come è utile in queste ore servirsi del papa e gli avvoltoi in veste talare fiutano subito la grande opportunità per organizzare la marcia su Roma di centinaia e centinaia di truppe papaline dai Neocatecumenali a Comunione e liberazione! Così un dipartimento di intellettuali e un manipolo di studenti "cioè-cioè" sono diventati talmente pericolosi da minacciare la democrazia e il diritto alla parola di uno tra i più potenti personaggi mediatici del mondo, voce autorevole e ascoltata da migliaia di canali televisivi e di stampa? Complimenti a questo pugno di talebani!
Io vedo solo che chi era forte ieri è ancora più forte oggi e che i cattolici che si scandalizzano e raccapricciano per il dissenso di qualcuno, inscenando questo evento epocale del papa-day, sono gli stessi cattolici che accolgono tra le loro fila uomini di dubbia onestà...applaudono a chi viene inquisito dalla magistratura per reati gravi di concussione e mafia...ma dimenticavo, dopotutto non sono rumeni questi figli della chiesa che hanno impoverito l'Italia di dignità e diritto! Sicchè meritano il massimo rispetto: la loro devozione li preserverà dall'inferno.
In quello, ci stiamo invece noi tutti che non avremmo mai voluto sentire un Gasparri richiamare il popolo italico alla messa domenicale! Sì, sì noi restiamo all'inferno, insieme ai morti di diossina, ai morti di mafia, alle vittime degli abusi, del bullismo politico, agli atei che non hanno mai rubato, ai cristiani che credono ad un Dio da anni ormai agli arresti domiciliari.
Perchè infame, in Italia, è colui che cerca la giustizia e la verità delle cose; prigioniero in Italia è il Dio dei Padri conciliari e in carcere sotto accusa ci vanno gli spiriti liberi.
Il regno di Dio -scrive Matteo-soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
In queste ore vedo i violenti, travestiti da agnelli, nascondersi nel gregge e attendere l'ora...
In piazza, tra i volti innocenti dei bimbi, lo sguardo sincero e puro di alcune suore, il battito delle mani di gente sinceramente alla ricerca della fede e di un cammino, c'erano ombre di zampe pelose...

16 gennaio 2008

Lucidità

Difficile averla.
Ho sperato, canta il Salmo, anche quando dicevo sono povero e infelice.
Ho sperato che tra l'infinito mucchio di barbaria si potesse estrapolare un piccolo sogno che salvasse il tutto.
Ma ho visto solo la metà delle cose: più passano i giorni e più trascorreranno gli anni e la visione sarà più ampia e chiara e maggiore sarà la luce nella mente...
Colui che mi voleva morta mi ha inconsapevolmente richiamato alla lucidità...stavo scivolando nel sogno e nel "think positive" a tutti i costi ma perdendo l'aderenza ai fatti.
Per due anni ho sperato nel cambiamento del mio paese, che per me significa cambiamento di coscienza, maturazione ad una vita adulta consapevole di sè e della collettività. Non mi sono resa conto che l'informazione si è trasformata in opinione e dell'autentico svolgimento delle vicende non ne parla più nessuno: dal racconto si è passati alla sua interpretazione, a seconda della corrente politica e ideologica.
Invece ce lo insegna la storia e i fatti, appunto, che chi resta e resiste in posizione di dominio, con il contributo degli apparati televisivi e mediatici ha l'immunità incondizionata ed è "più uguale" degli altri. A mantenerlo in vita sarà una rete di sostegno che ha goduto gli effetti benéfici di quel potere. Quando allora giunge una notizia catastrofica, un arresto, un' intercettazione, un coinvolgimento in inchieste, uno scandalo mai rimosso, il soggetto non va in crisi ma resta "sereno", non si muove dal suo posto perchè la dignità l'ha venduta da tempo e non sa più dove abiti: attende che le oscillazioni causate dalla strattonata si acquietano e i valvassori facciano il loro mestiere.
Così sono passati quarant'anni, cent'anni, i secoli.
Le crisi rientrano in tempi brevi; il giorno dopo accade un'altra oscillazione, si annacqua la paura di una collisione, ci si abitua ad un andamento sussultorio tanto non ammazza.
La storia di Napoli, di Pianura ha già perso il suo potere corrosivo.
Ci dobbiamo distrarre con altro: ecco il papa, la lite tra fede e scienza, gli schieramenti ipocriti, i falsi laici e falsi devoti. Ottima interferenza in un momento critico in cui bisogna occuparsi della legge elettorale e del conflitto di interessi; inoltre insistere sugli inceneritori o no disturberebbe gli affari camorristici che a detta di Saviano amano il basso profilo, le luci spente.
Un punto al Vaticano, che può rifarsi il look per qualche ora e passare dal volto oscurantista a quello di vittima a cui è stata negata la parola (vorrei ricordare che c'è sempre Radio Maria, Famiglia cristiana, Radio Vaticana, Avvenire, Otto e mezzo ecc. ecc.) e un punto al Governo che può nascondere la verità delle cose sotto cloroformio.
Apprendo che Mastella presenterà le dimissioni, le quali saranno respinte, tutto il Parlamento lo sosterrà. Tra un mese nessuno più saprà o ricorderà di sua moglie, come nessuno sa più chi è la moglie di Dini, come nessuno sa più nulla dei processi a carico di un intero mondo politico...tra non molto nessuno saprà...
Biagi è morto.
Gherardo Colombo si è ritirato stanco e deluso. La Boccassini ha dato le dimissioni al Csm.
La Guzzanti se ne è andata da un pezzo...
Anch'io comincio a fare i bagagli...
Per ora parto per Milano. Nelle ore in cui l'avversario si augurava la mia morte, in quella stessa notte, Anna entrava in coma...Il tumore si è mangiato il suo cervello, la sua allegria...ho pensato all'odio che espresso e vissuto nel cuore intasa l'aria come la diossina e ricade a pioggia con tutti gli spettri di morte sulla vita degli uomini.
Ed è così che nonostante il dolore, nonostante l'infamia dei potenti, nonostante la sconfitta dei giusti, dal mio cuore allontano le energie di maledizioni e di violenza.
Moriamo come le pecore di Acerra, succhiamo latte avvelenato e barcolliamo sulle nostre zampe...ma vorrei che mi rimanesse sul volto il loro stupore e la loro innocenza!

11 gennaio 2008

Una giornata ordinaria

J è andato via da giorni. Inizia la sua vita parallela in Brianza, per portare pane e tulipani a casa.
Noi siamo qui a fronteggiare le giornate piuttosto noiose, ritmate dalla scuola e dai compiti, dalla notte solitaria.
Una volta ho letto un pensiero di Bonhoeffer, tratto dalle sue lettere durante la prigionia: in carcere, era la ripetizione delle piccole azioni quotidiane, all'apparenza insignificanti per un uomo che stava per essere impiccato, a restituirgli il controllo e il dominio sulla paura e sulla pazzia.
Sono le azioni minimaliste che mi aiutano a non ascoltare le ombre che mi parlano di solitudini, sconfitte, caos.
E' stato necessario applicare una metodologia dell'ordine, dal punto di vista psicologico, un'impostazione di pensiero e di idee che ha richiamato ad una disciplina della mente. Non dare ascolto alle emozioni - ciò è accaduto, nei giorni della notizia e della deflagrazione dei miei sogni - e non alimentarle di sensi di colpa, accuse, paure di non poter affrontare il cambiamento, sono gli impegni del nuovo anno. Ho scritto ad un'amica e ho scritto, con incisione, sulla carne: aderenza alla realtà!
Ora si tratta di alzarsi e mettercela tutta per educare il corpo a portarsi dietro il dolore delle ossa e la stanchezza del calo immunitario. Educare il corpo a convivere con la "fatigue". Rieducarsi a sorridere alle ragazze che ti vengono incontro assonnate e lamentose: un altro giorno di scuola! Sprofondare il naso nell'odore del risveglio di queste carni così innocenti per ricordare alla mente dove deve stare: presente nella quotidianità, proteggere le piccole vite!
Si passa alla spesa. Non deve più esistere che entri in un supermercato senza pensare a Napoli, alla salute pubblica, all'equilibrio fragilissimo di italiani allo sbando. Oggi fare la spesa "sbagliando" è come contribuire ad una rapina a mano armata. Dunque, sportine e niente buste di plastica semmai i teneri cesti di vimini per i piccoli shopping. Cibo fresco e al dettaglio: ridurre al massimo i contenitori di scatole e plastica. L'acqua minerale imbottigliata, neanche la guardo!
Dal supermercato, un giro ai bidoni della differenziata: mi fermo in preghiera ora di fronte al trasbordare della tossicità e allo spazio urbano degradato...escrementi di cani vicino alla campana del vetro! Tutto parla di schifo, vaffanculismo, odio di razza: quella umana.
Porterò questa immagine nell'anima per non dimenticare il dolore e la sconfitta del genere italico. "Signore, ogni consumo ridotto e ogni vetro nel suo contenitore...in riparazione del menefreghismo altrui!"
Il pranzo e la cena sono ciò che preparo con più coscienza: il basilico fresco che ho tra le mani...per quanto ancora risplenderà il suo odore e il suo sapore sulla terra? Sparirò prima io dalla faccia del pianeta o il basilico? Lo stringo al petto: due generi in estinzione. Nel comune destino, lo mangio con devozione.
Poi ci sono i compiti...ah, la frusta della docenza incapace sulle vite dei giovani! Ma c'è molto da dire alle figlie. Lezioni di storia: "...il vassallo riceveva insieme con il feudo anche alcuni privilegi chiamati immunità." Ecco, care G e E non è cambiato niente: così la Campania con i felloni che tradiscono i diritti dell'uomo, così la Lombardia che si illude di farsi ricca, potente, differenziata sulle spalle di un paese malato, facendo affari con i felloni, per poi affermare il suo solo e unico diritto a esistere. Così il mondo che nasce tribale e muore feroce...Ci sono anche i sogni, parlo loro anche di questo, le aspettattive belle che ti consegnano il coraggio della speranza.
Anche loro partecipano alla campagna per le elezioni del Presidente americano.
Gli racconto delle lacrime virtuali dei potenti: il reality ha scavalcato la realtà! E' un colpo di stato, allo stato dell'evidenza e della verità...
Il giorno tramonta sulla lettura e il dialogo, sul gioco e la lavastoviglie.
Poi il silenzio della sera.
Lì la malinconia mi abbraccia il muscolo che travasa un pò di sofferenza...
" Signore, in comunione con tutti gli esclusi, i solitari, quelli che camminano nella notte senza meta, per chi muore, questa notte, senza una carezza, l'ultima..."
Dalla finestra vedo nella notte la grande distesa di luci, una costellazione di vite: Roma.
Il Papa ha ricordato che la mia amata città degrada verso l'abisso...sì Roma soffre il caos della politica e la vigliaccheria di chi non si assume le proprie responsabilità ma una stanchezza mi coglie al pensiero che un privilegiato possa ricordare alla città la sua bruttura.
"Signore, crede solo a te, quando ti fai povero tra i poveri, quando ti vedo annaspare tra cumuli di rifiuti...e con la pala, sei con me a raccoglierli".
Spengo la luce e la luna entra tra le pieghe del sonno.
Un altro giorno viene sottratto al disordine e va a farsi concime nella vita perchè domani cresca una persona migliore.

8 gennaio 2008

Resistere

La democrazia non può arrendersi.
I buchi per sotterrare il marcio di Napoli sono colmi. Questo è oggi il luogo dove siamo: nel buco di Napoli! Sotterrati da quintali di immondizia di storia italiana...ora, finalmente, la verità viene fuori, pressata com'è dal liquame delle sozzure politiche e collettive.
La reazione naturale è l'anarchia, la guerriglia, la mannaia.
Ma prima della forca, prima di dire che la parola " a morte" abbia la meglio, voglio ascoltare se ci sia qualche politico ancora in grado di guidare questo paese verso una lentissima ma agognata rivoluzione che poi sarebbe normalità, in altri luoghi europei.
Vorrei invitare Prodi ad uscire, all'inizio di questo 2008, dalla camera dei numeri e guardarsi intorno. Gli direi che mentre con onestà, si spera, metteva a posto i conti, e gliene siamo grati, fatti inquietanti sono accaduti.
Tutto è cominciato con l'indulto, una storia assurda di alleggerimento delle carceri perchè il nostro è un Ministero di "grazia" e poi di giustizia, in verità era una furbata per tirare fuori dalle pattumiere i residui di uno stato corrotto e mafioso. Non a caso, ancora oggi, il Ministero si schiera per la grazia a Contrada...la stessa grazia che in tutti questi anni ha protetto nomi illustri e parentado...perdona di qua, perdona di là abbiamo il Parlamento e le Istituzioni piene di recidivi!
Poi si è proseguito con il silenzio sulle leggi ad personam, sulla vergogna che si è distesa a gambe aperte sul nostro paese sempre pronto a fornicare con gli interessi di parte: dalla Cirami al conflitto di interessi...sta ancora tutto lì sotto il naso. Puzza come Napoli, ma nessuno ci manda l'esercito a rimuoverla!
Infatti sempre il Ministero, che ribattezzerei di "misericordia" e "vulemose bene", sospetta sui giudici e questi vengono rimossi: giudici che non hanno brillato nella visibiltà, perchè oggi come appari sui media, sei fottuto. La televisione è un tritacarne che rende tutto poltiglia e fango: la Forleo si è giocata la faccia ma il Ministero si è parato non posso dire cosa!
Andiamo avanti; la gente di Torino e la Tav, gli speculatori delle discariche e inceneritori...il conflitto tra la gente e gli affari è così macroscopico che oggi dare retta agli affari è un pò come dire a chi attendeva un governo che promuovesse la salute pubblica: morite in pace perchè tengo altro in agenda! Il tempo a disposizione non è infinito: è ora di saltare il guado e passare dalla parte delle migliaia e migliaia di persone laboriose e pazienti...la chiatta dei Signori sta andando alla deriva! Consiglio a Prodi, se quello è il suo vero volto, se gli scheletri del passato che conserva nell'armadio non sono i suoi ma di altri, di passare all'opposizione: di là loro, di qua noi.
Noi abbiamo voglia di resistere, ancora.
Crediamo nella legge, nella magistratura, nello Stato.
Consideriamo le mafie, le camorre, le 'ndranghete figlie tribali di un potere feudale che ha vissuto parallelo all'idea di Stato moderno. Li vogliamo escludere per sempre dalla storia contemporanea.
Crediamo nel benessere della gente non in termini economici ma di qualità di vita e salute.
Non sappiamo che farcene di un treno superveloce se poi ci viene tolta la gioia di una terra che è fatta anche di acque pure e alberi frondosi e spazio comunitario!
Vogliamo essere educati al sacrificio e all'impegno civile: la raccolta differenziata deve essere una regola quanto il vaccino per il morbillo!
Solo uno Stato autorevole può convincere le persone a diventare cittadini: le discariche illecite, Pianura, ci raccontano del disprezzo e dell'odio che le Istituzioni hanno verso la gente. Il grido di Locri, dunque, è una constatazione: adesso, ammazzateci tutti!
Infine, torno a me, voglio unirmi al pianto e alla voce di quella donna di Pietralata, massacrata di botte durante una rapina, capace ancora di dire: voglio continuare a credere nella bontà della gente!
Ecco, voglio continuare a credere che qualche frammento di verità sia rimasto nel cuore di qualcuno. Anche di un politico.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/13-Gennaio-2008/art7.html

5 gennaio 2008

Imagine

Immagina un' America che si riprende dall'era delle oligarchie clintoniane-bushane e nomina un uomo di padre africano, cristiano quanto basta, musulmano per via traverse, senza imperi finanziari e risorse petrolifere!
Immagina il sangue versato dai kenioti in queste ore di massacri richiamare l'attenzione degli americani che eleggono il loro Presidente, con un occhio all'Iowa e il cuore all'Africa, sostenendola come priorità assoluta su tutte le agende internazionali.
Immagina il sangue versato da Benazir, come dall'utero di un madre nell'ora della nascita, concepire un figlio che davvero rivendichi il sogno con la forza delle democrazia e dell'affrancamento dal potere religioso e che a sua volta innesti su quella morte feroce un seme di vita: il principio di un rovesciamento delle forze militari, dei maschi sanguinari...immagina il Pakistan che traina il mondo islamico al cambiamento!
Immagina un governo italiano che prenda come modello, tra i tanti citati , il"modello spagnolo": non per le elezioni ma per la laicità e per il coraggio di difendere un libero stato in un mondo di pluralismi religiosi e credenze; un governo italiano che sappia confrontarsi con i mujahdiin del Vaticano senza svendersi per debolezza e ipocrisia.
Immagina la mondezza di Napoli, diventata simbolo di una lunga storia italiana di corruzioni e collusioni tra politici e poteri finanziari, costringere Prodi a diventare un uomo di sinistra, con un' azione di forza sull'amministrazione regionale e di rispetto dei diritti e della salute della gente, sposare la causa di Napoli e del Sud senza il quale l'Italia non può definirsi un paese moderno. Non è per il debito pubblico che siamo gli ultimi, ma certamente per la giustizia e la distribuzione dei diritti.
Immagina la coscienza dei singoli che si risveglia dal torpore delle ultime generazioni e come il giorno dopo dell'11 settembre che non c'era altro nella mente che quelle Torri esplose e l'azzeramento di ogni futile preoccupazione perchè l'ora era grave, almeno così volevano i media e i governi, avvenga anche ora che le menti non contengano altro che il crollo di un modo di vivere che ha prodotto consumo immondo-abuso-diseguaglianze- e che ogni personale conquista o vittoria diventi futile oltre che inutile di fronte alla perdita del bene comune.