24 gennaio 2008

The day after

"Penso alla speranza come al respiro della storia, quella individuale e quella universale. L’ottimismo della volontà, contrapposto al pessimismo della ragione, la definiva Gramsci, dal buio del carcere in cui il fascismo lo faceva morire poco a poco. La speranza non nasce soltanto dalla ragione ma anche da una misteriosa propensione che forse è inscritta nella natura umana. Il grande La Pira, sul quale si abbattè tante volte il sarcasmo dei politici senza ideali, ne parlava, da mistico, come di una navigazione su mari perigliosi, in cui, nonostante le tempeste, il timoniere sente che la sua rotta è accompagnata da un forza positiva. Talvolta quella forza appare come una deriva, ma sempre sospinge verso orizzonti di luce."
Ettore Masina - lettera di dicembre

Verrebbe voglia di dire..."ed ora, mangiatevi tutto!", lasciare che i violenti prendano il sopravvento sulla storia.
Invece, scuoto la mia coscienza e dico no al nichilismo, alla rinuncia, all'indifferenza.
Da ora, ogni giorno, ogni attimo sarà impegnato a non cedere alle sirene che annunciano la disfatta della comunità libera e eticamente responsabile.
Mi accompagna il coraggio di coloro che hanno affrontato ferocie e guerre infami e che nonostante e oltre l'evidenza sono riusciti a non perdere i tratti umani del volto e della parola.
E' il caso di richiamare tutti gli uomini e le donne dalla coscienza limpida ad incontrarsi metaforicamente sulle rive del Piave...