28 novembre 2008

In sala d'attesa

E così l'America che ha eletto Obama non ha fatto un favore ad al-qaeda ma al-qaeda ha fatto un favore a Gasparri.
Ecco qui il mondo costruito da Bush e fratelli: rosso di sangue e nero di lutto.
L'India regurgita fondamentalismi e vomita morte nelle strade della povertà e del colonialismo, nella terra delle spezie e degli yogi.
Soddisfatto Gasparri che, insieme a tutti i guerrafondai di varia nazionalità, non si commuove di fronte a nessun ramo d'ulivo e rivede i giochi riaprirsi con colpi di scena da brivido.
I terroristi con i loro governi consenzienti e l'industria delle armi come sponsor fanno bene i loro calcoli: Obama sembrava aver rallentato la tensione, forse da ogni dove si cominciava a sperare in una nuova politica... eccolo il messaggio agli illusi del pacifismo, eccoli pronti i governi guerrafondai per allearsi contro l'umanità e i "filosofi della guerra" a pontificare sulla necessità di difendersi e rinforzarsi di piombo.
Sono stata seduta per ore, oggi, tra i pazienti di oncologia.
I miei occhi, che dopo ore di attesa patiscono le luci al neon e le pareti celeste-noia, si fissano su alcuni poster dell'India, misericordiosamente appesi da giorni sulle pareti, per veicolare la mente verso una nuova speranza: prima di morire, meglio vivere e farlo bene.
India...che ironia...una piega amara sulle mie labbra...spiagge, mare pervinca, cammelli, colori.
Il nostro terrorista è il cancro, agisce di nascosto, tra le trame ordinarie del quotidiano e fa saltare all'improvviso l'hotel-5-stelle del nostro corpo, lacerando sogni e membra.
La morte è già nel terrore dell'attesa: il corpo è attrezzato per sabotarci. Può tradirci.
Mi chiedo se i filosofi della guerra, quelli che urlano parole di morte e annientamento abbiano mai visitato reparti di terminali, abbiamo mai visto la deflagrazione dei corpi, gli occhi imbiancarsi, la schiuma dalla bocca quando l'alito di vita si spegne.
La morte: la guardano in televisione e credono di averla capita, vinta, superata.
Sono qui che penso alle metafore che ci inseguono nella poesia del giorno, perchè non c'è giorno senza poesia, senza interpretazione, senza una lettura "oltre" l'evidenza.
Il cancro è l'odio, l'alterazione dell'equilibrio e per disinnescarlo si usano termini da guerra: bombardare con la chemio, estirpare il carcinoma, combattere contro, la ricerca contro ecc.
Invece il cancro si CURA, questa è la parola: cura, attenzione, osservazione, collaborazione con il corpo perché il fenomeno si attenui, si fermi, regredisca.
Il terrorismo ha bisogno di un progetto di CURA della società malata e distorta, un piano teraupetico sull'ingiustizia e sulla diseguaglianza.
Il terrorismo non si sconfigge con la ritorsione ma con una politica che tolga ai guerrafondai i fondi monetari, le banche dove depositano il sangue in banconote, le connessioni con l'industrie internazionali di armi e un grande lavoro di acculturazione della gente: gente a cui prima va assicurato pane e lavoro.
L'odio si affama negandogli il mito: quella della razza, della religione, dello stato.
Per ora è solo l'utopia che guida i pensieri eppure, vent'anni o trent'anni fa sembrava un'utopia guarire dal cancro o sopravvivere più a lungo.
La ricerca scientifica non si è mai fermata a riguardo: perché dovrebbe arrestarsi la politica o l'economia o la società civile?
Un poster portava la foto di una donna in posizione yoga e in profonda meditazione.
Ho chiuso gli occhi e ho pregato per i morti che lasciavano l'India degli orrori e li ho immaginati fluttuare sulla terra, bagnarsi sulle rive del Gange e oltrepassare il Kailasa.
Tra le nevi e l'aria trasparente, respirare una dimensione fresca e nuova e vivere, per la prima volta vivere, in assoluta e totale pienezza!
Poi, ho rivolto lo sguardo a noi donne, con parrucche e senza sopraciglia, le giovani dallo sguardo perso, me stessa, confusa e stanca e ho chiesto ai morti di coprirci anche solo per un attimo con quella soffice neve: un manto di dolce luce sulle nostre ferite!

20 novembre 2008

Nonostante loro

Al Zahawiri pronuncia le sue parole da spettacolo mediatico-criminale, "Obama negro filoisraeliano", che liberate dal ventre pochi giorni dopo la carineria berlusconiana suonano così familiari, in terra nostra.
Un leghista a braccetto con Forza nuova potrebbe intasare il web con definizioni di questa portata. Infatti entrambi hanno un certo "potere" nella nostra nazione ex-democratica.
Leggo l'articolo sul Corriere (http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_19/magazine_sporco_negro) ovvero una sintesi delle azioni violente che comuni cittadini infliggono sugli immigrati, da mesi.

L'odio è lo stato solido dell'anima.
Massi sepolcrali hanno murato la coscienza degli uomini.
Non fluisce più vita e energia.
Le parole di maledizione e morte si inseguono da una pietra all'altra che alcuni osano chiamare cuore.
La violenza è una scelta di vita, uno stato dell'essere.
E' in atto un processo di solidificazione in questo paese: il calore alimentato da un buon pensiero politico, da una chiesa per i poveri, da una comunità solidale, sta progressivamente diminuendo.
Succede nei paesi devastati dalle guerre e dai genocidi; è già accaduto nel secolo scorso in Europa.
Dunque avviene che l'umanità si sfracelli sul masso del suo odio.
L'Italia sembra soffocata da una morsa glaciale e paralizzata dal suo stesso male.

Ma io lo so che molti vivono ancora allo stato fluido.
Sono il sangue che scorre nelle spaccature: pari ad un fiume carsico emergono nel deserto e danno da bere ad altri dal coraggio perduto.
Si dissetano con parole vive e si vaccinano contro l'odio.

da La mia felicità -Ettore Masina
L'unica lezione in tema felicità che mi piacerebbe lasciare ai miei figli, alle mie nipotine, ai giovani che mi fanno l'onore di ascoltarmi è quella di non avere troppa paura dell'infelicità. Vedo intorno a me gente che impugna il telecomando per fare uno slalom da un canale televisivo all'altro per non vedere immagini inquietanti; o volta il capo (e lo fa voltare ai figli) se per la strada incontra uno zingaro o un mendicante; che non vuole sapere che vi sono bambini come i suoi che muoiono di orrende malattie da denutrizione o da mancanza da acqua potabile; che, dunque, cerca di rinchiudersi in una specie di bolla di vetro, come quelle che dentro hanno una casetta e, se le scuoti, cade una neve senza inverno. Quella paura di infelicità immiserisce la vita. Arrivato alla vecchiaia, voglio testimoniare (e so che molti altri - e soprattutto molte altre- possono farlo) che c'è una piccola, ma reale, felicità un sorriso dell'anima, quando ci si è mossi sulla via del dovere; che si può cogliere una grande ricchezza (talvolta una ricchezza sconvolgente) quando ci si inoltra nelle rischiose regioni della solidarietà. I poveri non hanno soltanto dolori che noi dobbiamo cercare di consolare e rimuovere, stringendo la mano che essi ci porgono, non per ricevere un'elemosina ma per dare vita a un patto di reale fraternità: i poveri hanno spesso da donarci poesie e canzoni, esempi di coraggio e di amore reciproco e persino capacità di festa.
Se dovessi citare un esempio di felicità trovata con i poveri, indicherei il caso di monsignor Oscar Romero, "San Romero di America". Era un austero prelato caritatevole e solitario, nevrotico e conservatore per paura del nuovo. I poveri lo conquistarono. Lui andò a morire per loro, convinto che essi fossero sacramento visibile del Cristo. Ho scandagliato la sua vita e sono certo di poterlo dire: in mezzo a prove di ogni genere, a spettacoli atroci, a continue minacce , a frequenti attacchi di consapevole paura, questo arcivescovo "convertito dal popolo" provò attimi di consapevole felicità.

16 novembre 2008

Lettera a Shamsia

Il viso di Shamsia bruciato dall'acido, per le strade di Kabul, è il volto sfigurato di tutte le coscienze.
Mi riguarda da vicino: il volto di mia sorella che vuole andare a scuola a 17 anni e ridere sotto il velo, è il mio volto che vorrebbe, al contrario, nascondersi, chiudersi in casa, sotto un burqa di silenzio ostinato, non gettare più sguardi sullo spazio violento del maschio.
I maschi senz'anima hanno occupato il mondo e dettano il loro copione da recitare.
Esistono se gli altri fanno da comparse.
Ma Shamsia vuole un ruolo da protagonista perché lo merita: chiunque al mondo, merita di "essere".

Creatura bellissima, povera e ricchissima, sul tuo volto sfigurato si specchiano i popoli!
L'acido è una colata di distruzione che anche noi, a scuola, apparentemente liberi, subiamo nelle strade della storia quotidiana.
Ci negano il diritto di pensare, di scegliere, di gestire il nostro futuro.
Ci gettano sull'anima l'acido delle loro ipocrisie, dei loro giochi maledetti, della loro volontà di uccidere il pensiero.
Anche le parole sono acido sulle coscienze. Sapessi Shamsia, quante anime sfigurate!
I popoli si specchiano nel tuo dolore.
Qui in Italia, a nessuno viene negato di andare a scuola.
Viene negata la scuola, invece, direttamente. Viene negata la formazione, la qualità, la dialettica, i contenuti che fanno pensare arricchiscono, ti rendono libera.
Andare a scuola, qui in Italia, non è pericoloso ma non ci sarà più niente da imparare. Andare a scuola sarà come andare a fare il servizio militare.
Il Potere qui non è talibano ma gli è fratello: è ignorante, scostumato, volgare, vuole uniformare la cultura in un unico pensiero: quello del vuoto...niente pensiero...solo parole e ossequiose al Grande Signore di turno e al Mercato.
Vedi cara, il vetriolo è arrivato attraverso la televisione, i giornali, le ingiustizie, la immondizia napoletana, la latitanza di tutti i criminali, l'intoccabilità di chi comanda.
Qui nessuno ti costringerebbe a indossare il burqa. Tuttavia, se non la pensi come loro, guadagni l'attenzione dei clan che premono affinchè tu non possa più uscire a capo scoperto. C'è Saviano e molti altri che hanno il burqa mattina e sera.
Le donne poi si stuprano in tutto il pianeta con o senza acido, anche qui, dove le scuole sono aperte per tutti. Per tutti intendo i figli "loro": gli altri devono essere "scannerizzati" prima di passare il test e accettati come figli adatti alla scuola italiana.
Shamsia, qui per essere guardato male, basta essere nero e orientale e nord africano, sia se vai a scuola sia se vai al lavoro.
E l'aspetto cinico della faccenda è che la mia gente ha votato per una politica che vuole fare a pezzi i Talibani con la grande motivazione etica di liberare donne come te!
Ma ci pensi Shamsia che se fossi in Italia,invece, tu non solo con meriteresti una guerra ma addirittura neppure una pacca sulle spalle?
Ho amato leggere della tua resistenza e caparbietà: andrai lo stesso a scuola, a costo di morire. La tua resistenza apre una porta al futuro delle donne afghane.
Vorrei possedere un alito della tua bellezza, del tuo coraggio.
Ci insegni a portare il volto sfigurato delle nostre anime con ostinazione: ci hanno spezzato le ossa, sai, ci hanno succhiato il midollo, stiamo rischiando di credere che abbiano ragione loro, che il mondo gli appartiene, torneranno con l'acido, non riusciamo ad uscirne fuori! Ma tu dici: io continuo, io resisto.
Qui in Italia, nessuno ti costringerebbe a credere e a professare una religione.
Questo è perverso, lo sai: abbiamo già dato il nostro contributo per secoli alla perversione.
Sta tuttavia accadendo qualcosa di molto sottile, un pensiero latente che emerge su ogni questione: solo i cattolici hanno la verità, possiedono la carità, possono capire il valore della vita e difenderla.
C'è un'altra donna qui in Italia, Eluana, sul cui corpo sofferente hanno meditato - a distanza, sono maestri della distanza - teologi, filosofi ecc. Il quadro che ne è venuto fuori è deprimente: il corpo è una materia al servizio dei politici e del divino.
Della sofferenza della donna, del padre, della famiglia, non interessa a nessuno di loro: non ho visto nessun papa avvicinarsi alla creatura privata di tutto, prenderle la mano e sedersi vicino. Solo per dire: ci sono. Io ti amo.
I talebani pensano sempre di interpretare la Verità quando attaccano la carne dell'uomo.
Si nascondono dappertutto questi mostri del Divino.
Shamsia, tu se fossi qua, saresti con Eluana. Tu donna ferita, ameresti quella donna senza più volto, ridotta a chiacchiera da salotto e ne comprenderesti il dramma. Comprenderesti suo padre.
Bisogna aver l'acido addosso per capire il dramma delle persone.
Almeno le loro lingue si attaccassero sul palato e fosse loro dato modo non più di parlare ma di ascoltare!
Non ti dimenticare di noi, mentre con dignità riprendi i tuoi libri e i tuoi passi verso scuola, noi, gente senza più midollo, inariditi dalle nostre misere comodità: ricordaci con le tue forze che la libertà è un bene che ogni giorno siamo chiamati a scegliere, perchè ogni giorno può esserci sottratto.
Ti invio un bacio, Shamsia, volto divino apparso a Kabul!

13 novembre 2008

Venerdì di passione

Gli universitari, domani, ricominceranno la via crucis per le strade di Roma.
http://www.uniriot.org/index.php
Voglio tenere presente la loro protesta che va oltre la formazione universitaria: soffrono il degrado di un sistema che non ha potuto garantire la qualità e l'innovazione.
Dico non ha potuto: nel mondo dello studio e della ricerca, sembra esserci stato, da una parte, un nucleo formativo onesto e dotato che ha valorizzato teste ben preparate e "cervelli" in fuga e, dall'altra parte, un mondo alternativo che ha premiato intenzionalmente quell'incredibile numero di "piccinerie" culturali di cui la Politica aveva bisogno per riempire le sedi parlamentari e gestire un paese mediocrizzato.
Dissanguare la scuola pubblica e l'università sembra essere stato il vero scopo di questi anni crudeli per lasciare alle deriva e senza controllo "il pubblico", fonte di guadagno e speculazione e ruberie per chiunque fosse chiamato ad occuparsi della gestione della nostra infelice Repubblica.
I ragazzi - che domani affronteranno di nuovo le strade piovose, le maledizioni degli automobilisti, il disprezzo dei giornali del regime, il dissenso dei pensionati e casalinghe che orgogliosi della loro cultura da gossip-mediaset chiameranno fannulloni i loro nipoti, l'odio viscerale degli squadristi già mobilitati - questi ragazzi che vogliono essere la classe dirigente, i professori, gli avvocati, gli scienziati di domani non vanno lasciati soli.
Sono l'Italia giovane e coraggiosa che non ha smesso di amarsi, avere cura di sé, lavorare senza sosta per il cambiamento.
Per un attimo sogno ad occhi aperti e immagino la protesta partita dall'Italia - pensate, non da Parigi o da Berlino ma dalla piccola e disistimata provincia italiana, protesta non più contenibile, che ormai ha adesioni da tutta l'Europa - ingigantita fino a travolgere tutti i giovani del mondo, fino ad affogare il regno cinico e individualista dei loro padri.
Una sorta di "diluvio universale" da cui emergerà alla fine una colomba con un ramo d'ulivo!
La pace e il futuro è un sogno giovane: solo un animo vecchio, rancoroso e invidioso, ha incubi violenti e pretende che si faccia silenzio.
A questi ragazzi sarò sempre grata perché mi salvano dalla negazione della mia identità italiana: mi restituiscono la voglia di esserci e di appartenere al mio territorio.

9 novembre 2008

Il Vangelo di Giovanni, cap. 6

Nella vita, qualunque cosa venga realmente accettata, cambia. Così la sofferenza deve trasformarsi in Amore.
Ecco il mistero. Questo devo fare. Io debbo, da un amore esclusivo, salire a un amore più grande. Io devo dare a tutta l'umanità quello che ho dato a uno solo.
Katherine Mansfield (Diari)

Un ragazzo ha in mano cinque pani e due pesci, niente dunque neppure per sfamare se stesso in un giorno e, davanti ai nostri occhi, una folla oceanica affamata, stanca, umiliata.
Dalla Nigeria all'Italia, dall'India al Nicaragua, storie di dolori atroci, inenarrabili.
Le donne e i bambini sono divorati dalla Bestia: nessuno ascolta il grido.
Gli uomini muoiono inferociti.
Siamo colti da una profonda infelicità, da una mancanza di senso, dal rifiuto di ogni stupida consolazione, dal vuoto delle parole inutili di chi vuole educare alla resistenza al dolore, senza essere morto almeno una volta.
Tu dici di far sedere la folla, di placare l'angoscia e di consegnarti quel pasto insignificante.
Tu ci chiedi di avere fede e osservare il miracolo.
Moltiplichi il pane dell'energie nascoste: le energie di vita, con la forza del tuo amore e della tua fiducia.
E lo fai sotto i nostri occhi.
Milioni di persone su questa terra vogliono mangiare e ritrovare la forza per proseguire il cammino.
Erano per strada per protesta, per i loro diritti, in questi giorni, erano a fare la fila per un voto per un presidente, erano a camminare nel deserto per raggiungere pozzi d'acqua, erano nelle case, negli uffici, nelle campagne a svolgere onestamente il loro lavoro.
Non ci chiedi di andare a cercare il messia per salvarci, infatti quando la folla scossa dal prodigio ti vuole prendere per incoronarti re, ti nascondi dal culto malato della personalità.
Tu ci chiedi di ritrovare in noi il Dio nascosto, il Cristo che risorgerà.
Il male è così evidente, la fame ha un morso terribile, la guerra, lo stupro, l'omicidio hanno una strada di non ritorno...dove troviamo il pane per sfamarci?
Ma tu ci guardi nelle viscere e ci dici: in voi stessi, nel mare delle vostre possibilità. Lì che abita l'Eterno: l'Eterno ritorno della vita.
E non abbiamo altra scelta che alzarci e rinnovare il miracolo della moltiplicazione delle forze.
Un'onda appunto di movimento vitale: il pane di un ragazzo ci ha sollevato dalla prostrazione. Il ragazzo chi è se non l'energia giovane, innocente, libera, non manipolata, non avvinghiata alle cose, non cinica, non sepolta dalla paura, che ci abita?
Prendiamo quel frammento di pane d'orzo che risveglia la coscienza e lo mangiamo oggi nelle povertà delle nostre giornate.
E se dopo avremo ancora voglia di amore e perdono e pace, allora sarà ancora miracolo!

6 novembre 2008

My Obama

Le mie parole oggi sono per l'uomo che amo, il mio Obama, colui che salirebbe su un palco per dire le stesse cose: dedico questa vittoria all'amore della mia vita!

Il mio uomo è bianco e se ne vergogna.
Vorrebbe non portare sulla pelle il colore della violenza ma con la sua testimonianza lascerà tracce civili dell'uomo bianco.

Il mio uomo ha studiato in una delle migliori università del mondo ma la cultura non ha fatto di lui un wasp né un iscritto al club dei privilegi: gli ha concesso le chiavi per aprire altre porte.
Non ha mai dimenticato il merito e i diritti degli altri.

Il mio uomo cammina tra i Signori della dirigenza ma indossa scarpe usate e vestiti da ipermercato. Non sa neppure distinguere una camicia di Oviesse da una di Armani.
Non guida una bmw e quando ha chiesto una Multipla, come auto da capoufficio, si sono messi a ridere. "Perché?" ha risposto, "Piace alle mie figlie e mia moglie la guida da dio".

Il mio amore ha viaggiato, presentato slide, fatto congressi, intrettenuto un pubblico da tutte le parti del mondo, con applausi e riconoscimenti.
In Italia, dopo averlo fatto frullare tra quattro aziende, hanno concluso dicendo: hai difficoltà relazionali con i dipendenti!

Il mio amore ha scelto una vita da cittadino adulto nel mondo, responsabile, fedele a se stesso e alle parole che pronuncia, autentiche ma equilibrate, libere ma rispettose.
E' cresciuto in un paese in cui ciascuno è responsabile di ciò che dice e nessuna parola che maschera abuso e potere e ignoranza resta impunita.

Il mio amore in Italia ha scoperto molte "verità" di sé che non aveva mai compreso prima, ha capito per sempre che è: comunista, coglione, abbronzato, imbecille.
Incredibilmente, tutto questo gli procura gioia.

In Italia, il mio amore ha preso coscienza che ogni qualità umana, competenza, cultura, intelligenza, creatività, finiscono nella latrina di un Potere gestito da individui stranissimi, con nessuna connotazione umana.
Moltissimi di loro vivono in Parlamento, da molto, troppo tempo.

L'amore della mia vita ha deciso di farmi compagnia, per sempre, per non lasciarmi morire da sola nella latrina.
Il mio Obama ha scelto di camminare nella terra della degradazione e dell'impunità spinto dalla follia, figlia dell'amore a fondo perduto.

I maiali di Orwell che invadono questa nazione non sapranno mai quanto sia sublime, edificante, liberatorio essere Uomini.

5 novembre 2008

God bless America

Bush è stato l'uomo più odiato al mondo.

Ma due sole persone in Occidente lo hanno accolto come un amico: il Papa e Berlusconi.

Obama è un nero, con sangue mussulmano, progressista, prima di essere Presidente è stato un assistente sociale,uomo di cultura contemporanea, colui che ha riportato l'America ai gloriosi anni sessanta.
Due sole persone al mondo hanno coltivato in seno e nei propri governi un'opposizione malata verso tutto ciò che è progresso, nero, non cristiano, cultura moderna e sessant'otto: il Papa e Berlusconi.
God bless America che con un colpo solo è riuscita a liberarsi dei fondamentalisti cristiani e della destra corrotta che da Nixon sembrava non morire mai!

America, ricordati del Congo e dell'Italia!

Quanti anni ancora di sofferenze fisiche e mentali per noi figli di Neverland prima di poterci definire uomini liberi?

3 novembre 2008

Confessioni a un giovane amico

Mi sono chiesta in queste ore quale strada abbia intrapreso da tempo per arrivare a pensare ciò che penso oggi, pur essendo cresciuta in una famiglia di poveracci dalle idee più strampalate di destra democristiana e fascismo e pur essendo stata obbligata a completare gli studi liceali nelle scuole private delle Orsoline che hanno umiliato la mia gioia di vivere.
Vivendo, semplicemente vivendo, ho scoperto l'inganno delle parole e delle ideologie e ho fatto brillare nel buio solo il linguaggio che parlava al cuore.
E' stata sempre una scelta di cuore: come mi innamoravo del Vangelo alla sola età di undici anni, leggendolo clandestinamente nella mia camera da letto, di nascosto da i genitori - paradossalmente non credenti - e piuttosto preoccupati di certe letture sovversive, così a vent'anni mi innamoravo degli Scritti Corsari di Pasolini, delle Ceneri di Gramsci, della poesia di Montale e Turoldo.
Né rossi né neri...solo liberi pensieri...è stato vero per me che ho fluttuato nei giorni italiani con una fame mai sfamata, cosciente di un buco formativo e esperenziale, distanziata dalla mia storia personale e dalle mie radici famigliari per ritrovare invece in Inghilterra la visione di frammenti e la necessità di ricomporre un quadro.
E cominciando a leggere di Noam Chomsky, John Pilger, Tony Benn, che ho capito di essere stata altrove per troppo tempo.
Posso dire che oggi mi interessa portare a termine nella mia vita quell'unico cammino che mi è sembrato credibile e vicino ad un'incarnazione di umanità completa: il cammino della solidarietà, della legalità, del senso della giustizia, della perdita del privilegio, della sobrietà, dell'amore per la creazione.
Forse per questo troppo spesso, in questi giorni, supplico di andarmene dall'Italia e maledico il giorno del ritorno, perché ho visto la pioggia di acido cadere sulla nostra famiglia, sulla persona che amo e che paga il prezzo di non essere "come loro", di essere altro, di essere bravo, di non svendersi in un paese di puttanate.
Sono dolori che ti fanno abbandonare la strada intrapresa o la rafforzano e spingono sempre più in là verso una solitudine che è anche liberazione dalla necessità di difendersi.
Dopotutto, quando hai preso a cuore di essere te stesso, fatto male ma te stesso, tutto ti remerà contro e tutto ti chiamerà a scegliere di non seguire il richiamo alla tua profondità.
Ci sono due cose che questo paese detesta:
la tua bravura senza inganni e la tua più autentica libertà.

1 novembre 2008

Le verità rivelate

Sul sito di Canisciolti leggo sempre perle di saggezza. Una di queste mi sembra appropriata ai tempi attuali:

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
Berthold Brecht.

Quindi il Governo ha ragione e milioni di cittadini hanno torto.
-I cattivi comunisti in piazza hanno provocato gli agnelli provvisti di mazze e catene del blocco studentesco.
-La sinistra attraverso la menzogna della televisione e dei giornali ha il controllo dell'opinione pubblica ed è in grado di agire con metodi eversivi. Tanto che ha fatto vincere Berlusconi alle ultime elezioni.
-Gli italiani sono un popolo allo sbando bisognoso delle cure e delle diete dello Stato-Tata che si prende la responsabilità di somministrargli a piccole dosi la Democrazia e le purghe: troppe, fanno male, o capogiro o rivoluzione.
-Saviano va via, perché uno così non deve vivere tra noi MA Gelli resta.
Nella sua bella villa, indisturbato Gelli va in televisione. Andreotti e Dell'Utri, ospiti. Questo perché la sinistra detiene il controllo dei media.
-La magistratura, a detta di Gelli, è l'unico potere forte in questo paese.
Infatti, ha avuto il potere di lasciare in circolazione persone come lui e della sua qualità.
Infatti ha il potere di riempire le carceri di immigrati e le ville con giardino di pericolosi mafiosi.
-La magistratura va imbavagliata perchè se parla ci racconta quanto ha collaborato con il potere occulto.
I magistrati onesti o hanno lasciato l'incarico per disperazione (Colombo) o hanno scelto di andare in paradiso, con qualche buco in testa.
-Le università e gli ospedali sono state negli anni occupate da famiglie baronali, padri, madri, figli e amici, e ciò è stato fatto sistematicamente.
Nessuno ha MAI mandato la Polizia o i fascisti a manganellare chi occupava.
-Avremmo voluto superare un concorso senza farci passare avanti dai figli di qualcuno e avremmo voluto ottenere un appuntamento medico senza attendere anni per poi ripiegare al privato. Abusati appositamente: così un giorno il Grande Maestro avrebbe potuto dire che era colpa dei Baroni e avrebbe avuto il potere di colpire i professori e la scuola e i pazienti che non si piegano ai regimi.
-Baroni e Mafiosi e Magistrati collaboratori sono loro compagni di merenda: per rincoglionire l'opinione pubblica di fumo li arrestano, con le telecamere accese, e poi li fanno uscire dalla porta di servizio, con le telecamere spente.
-Gelli annuncia che ci saranno stragi e saranno stragi di sinistra. La sinistra è talmente pervertita che si ammazza da sola e elimina pure quelli -le persone comuni- che loro stessi hanno manipolato con i media.
-Nel mondo della Verità annunciata il Potere buono, fatto di gente beneducata, acculturata, giacca e cravatta, si chiama "Venerabile".
Il resto, la gentaglia che veste usato e non avrà i soldi per studiare, si chiama "terrorista".
-Il Governo ha ragione e milioni di persone hanno torto. Centinaia di ricercatori di fisica, astrofisica, medicina scappano all'estero. Cossiga, con il suo turpiloquio, resta e governa da sempre insieme ai Tirannosauri furbescamente mascherati di idee politiche; non hanno voluto mai emigrare perchè mentre gli altri fuggivano o morivano, per loro c'è sempre stato un pasto pantagruelico.
-Il Governo ha davvero ragione. Il benessere, la felicità, il futuro è nelle sue mani.