Sanremo e Cancroregina
Perchè accettare un invito da Lerner pur avendo visto L'Infedele appena un paio di volte, quattro forse Otto e mezzo, e quasi mai il resto della televisione italiana e dunque senza avere nessuna passione per l'immagine proiettata nell'occhio e dunque nel cervello senza difese?
"Nell'era in cui vedere è l'equivalente di conoscere, ed essere visti l'equivalente di esistere, la notizia sostituisce il fatto, l'immagine prende sempre più il posto della realtà"
(Claudio Fracassi - Sono visto dunque esisto- Servitium 169)
Il mio blog peraltro si intitola proprio Angela esiste?, dunque anch'io cerco la mia visibilità e il mio posto nella storia. Ma in televisione?
Allora chiariamo. Io vivo sommersa come voi tutti nel mondo di immagini dal video che non rappresentano la realtà ma ciò che il media ha scelto di interpretare della realtà. Le immagini che arrivano sono già manipolate, montate - anche in diretta- su misura per controllare il messaggio che non è la reale percezione del mondo ma "l'immagine che vuole essere il mondo" (Ghigi, sempre su Servitium).
Per semplificare io e la Hunziker siamo di scena questa sera. E vogliamo dare un messaggio alla platea che ci ascolta. Alla bellissima, alta vertiginosa, sana, ricca e vincente figura della Michelle, opporrò come messaggio da affidare ai media la rossa fai-da-te, bassa, malaticcia, perdente con debiti; Sanremo ci vuole dire che la vita è tutto uno show pieno di fiori e seta, gli abitanti di Cancroregina - nome evocativo preso in prestito da Landolfi - diranno che i fiori appassiscono anche e che spesso lo show è una pena da portare avanti.
Se alla Rai avanzano tanti soldoni rubati alla Finanziaria per rimpinguire il conto corrente bancario della Hunziker, a La7 non avanza proprio niente e nessuno domani verserà un euro sul conto corrente di Attive e di tutte le associazioni di anonimi che investono per il benessere dei malati, ex malati, e famiglie.
Quindi vado in televisione per dire che esiste anche il rovescio dell'immagine oltre alle stampelle con gambe sedute vicino a Del Noce e al sorriso permanente della maschera di cartone.
Vedere non è solo guardare è anche introiettare emozioni e contenuti.
Il cancro è una malattia del "dentro", della scissione dentro, e porta con sè significati profondi.
La Duden, la storica che mi siederà accanto, scrive un libro molto provocatorio sul cancro: la tesi "è che il corpo rappresenti la fonte, l'espressione, e lo specchio della società, dunque che sia un avamposto privilegiato da cui penetrare in profondità nel presente." (I geni in testa e il feto nel grembo).
Interessante sarà dire attraverso il corpo, il linguaggio del corpo, quell'involucro essenziale -che è poi il primo impatto visivo sull'altro -che anche sul cancro bisognerà andare oltre l'immagine, oltre ciò che i media e la letteratura dicono su questa patologia. Lo spettro dei tempi, il nemico da far fuori, le terapie aggressive come una guerra preventiva sono linguaggi e metodi che la dicono lunga su come viviamo divisi in noi stessi.
Chi sale invece sull'astronave di Cancroregina, va incontro ad un viaggio, una esplorazione nello spazio interiore, nel mondo dell'inconscio e del visibile, vede e vive lo sconquassamento del corpo e dunque della propria immagine. E forse comincia ad esistere proprio dal giorno in cui quell'immagine inizia a disgregarsi, a decomporsi in virtù di un nuovo Sè che ha trovato risorse e significati oltre la sfera corporea, oltre l'occhio.
Chi sale sul carrozzone di Sanremo, si droga i sensi con allucinogeni e si risveglia più depresso di prima.
Quindi esistere certo, farsi vedere, va bene, purchè l'immagine ci porti ad altro...ad un cammino personale e autentico di ricerca e illuminazione.
La luce negli occhi vale più del corpo sotto la luce.
Grazie Gad Lerner e company!