28 febbraio 2007

Sanremo e Cancroregina

Perchè accettare un invito da Lerner pur avendo visto L'Infedele appena un paio di volte, quattro forse Otto e mezzo, e quasi mai il resto della televisione italiana e dunque senza avere nessuna passione per l'immagine proiettata nell'occhio e dunque nel cervello senza difese?
"Nell'era in cui vedere è l'equivalente di conoscere, ed essere visti l'equivalente di esistere, la notizia sostituisce il fatto, l'immagine prende sempre più il posto della realtà"
(Claudio Fracassi - Sono visto dunque esisto- Servitium 169)
Il mio blog peraltro si intitola proprio Angela esiste?, dunque anch'io cerco la mia visibilità e il mio posto nella storia. Ma in televisione?
Allora chiariamo. Io vivo sommersa come voi tutti nel mondo di immagini dal video che non rappresentano la realtà ma ciò che il media ha scelto di interpretare della realtà. Le immagini che arrivano sono già manipolate, montate - anche in diretta- su misura per controllare il messaggio che non è la reale percezione del mondo ma "l'immagine che vuole essere il mondo" (Ghigi, sempre su Servitium).
Per semplificare io e la Hunziker siamo di scena questa sera. E vogliamo dare un messaggio alla platea che ci ascolta. Alla bellissima, alta vertiginosa, sana, ricca e vincente figura della Michelle, opporrò come messaggio da affidare ai media la rossa fai-da-te, bassa, malaticcia, perdente con debiti; Sanremo ci vuole dire che la vita è tutto uno show pieno di fiori e seta, gli abitanti di Cancroregina - nome evocativo preso in prestito da Landolfi - diranno che i fiori appassiscono anche e che spesso lo show è una pena da portare avanti.
Se alla Rai avanzano tanti soldoni rubati alla Finanziaria per rimpinguire il conto corrente bancario della Hunziker, a La7 non avanza proprio niente e nessuno domani verserà un euro sul conto corrente di Attive e di tutte le associazioni di anonimi che investono per il benessere dei malati, ex malati, e famiglie.
Quindi vado in televisione per dire che esiste anche il rovescio dell'immagine oltre alle stampelle con gambe sedute vicino a Del Noce e al sorriso permanente della maschera di cartone.
Vedere non è solo guardare è anche introiettare emozioni e contenuti.
Il cancro è una malattia del "dentro", della scissione dentro, e porta con sè significati profondi.
La Duden, la storica che mi siederà accanto, scrive un libro molto provocatorio sul cancro: la tesi "è che il corpo rappresenti la fonte, l'espressione, e lo specchio della società, dunque che sia un avamposto privilegiato da cui penetrare in profondità nel presente." (I geni in testa e il feto nel grembo).
Interessante sarà dire attraverso il corpo, il linguaggio del corpo, quell'involucro essenziale -che è poi il primo impatto visivo sull'altro -che anche sul cancro bisognerà andare oltre l'immagine, oltre ciò che i media e la letteratura dicono su questa patologia. Lo spettro dei tempi, il nemico da far fuori, le terapie aggressive come una guerra preventiva sono linguaggi e metodi che la dicono lunga su come viviamo divisi in noi stessi.
Chi sale invece sull'astronave di Cancroregina, va incontro ad un viaggio, una esplorazione nello spazio interiore, nel mondo dell'inconscio e del visibile, vede e vive lo sconquassamento del corpo e dunque della propria immagine. E forse comincia ad esistere proprio dal giorno in cui quell'immagine inizia a disgregarsi, a decomporsi in virtù di un nuovo Sè che ha trovato risorse e significati oltre la sfera corporea, oltre l'occhio.
Chi sale sul carrozzone di Sanremo, si droga i sensi con allucinogeni e si risveglia più depresso di prima.
Quindi esistere certo, farsi vedere, va bene, purchè l'immagine ci porti ad altro...ad un cammino personale e autentico di ricerca e illuminazione.
La luce negli occhi vale più del corpo sotto la luce.
Grazie Gad Lerner e company!

22 febbraio 2007

Polvere tornerete...

Ieri, mercoledì delle Ceneri, sono cominciati per noi italiani i quaranta giorni di digiuno e rinunce.

Avviare la liturgia con la rinuncia alla stabilità del paese e con il digiuno di tutte le nostre idee democratiche, nel deserto di un Parlamento dove il diavolo - con la gobba, questa volta - ha messo in moto il suo piano, sembra dare un inizio plateale alla Quaresima.
Coloro che si sono seduti ieri sugli scranni, si sa, sono tutti devoti - chi pagani chi marxisti chi ruiniani - tutti hanno un dio da adorare e a cui innalzare sacrifici. Il loro dio vuole sangue e vittime sacrificali.
E nel deserto ci sono giustappunto i poveri cristi che non hanno tempo per le ideologie, non hanno la forza e la luce del divino ma la fame e la disperazione dei precari.
Lasciare il paese nelle mani di qualcuno che vuole passare alla storia per aver affondato l'unico governo possibile dopo anni di regime, vuol dire aver esposto i poveri cristi a vendersi l'anima per una pietra trasformata in pane, ad inginocchiarsi ad adorare il potente di turno per avere un posto al sole, a lanciarsi dal pinnacolo del tempio per abbracciare il delirio di qualche venditore di fumo.
Questo governo aveva carne e ossa; bisognava attendere che si formasse la spina dorsale per tenere in piedi lo scheletro del paese. Ad abortirlo ha contribuito anche quell'ala cattolica fondamentalista che protegge la vita: e non era da difendere questa nuova vita di un paese malconcio?
Per noi nel deserto, è stato rigenerante mettersi al tavolo della discussione per questioni serissime come la questione americana o come le liberalizzazioni: finalmente ci sentivamo grandi!
L'Italia sembrava di nuovo un paese e non un fumetto pornografico per qualche disturbato mentale.
Invece gli anziani del popolo hanno deciso che per i figli era tempo di stringere la cinghia e mettersi a dieta...
Ho guardato con angoscia la giornata di ieri e ho avuto prova che in Italia domina il padre-padrone, talvolta in tonaca, che odia i suoi figli e nega loro il futuro, li prende a cinghiate senza ragione.

15 febbraio 2007

Cambiamenti

E' successo tutto in fretta ma era già stato programmato da tempo.
Sapevamo che era necessario riprenderci in mano la vita e tentare nel possibile di realizzare le proprie visioni.
Ci siamo sempre pensati altrove, nel centro Italia, nella campagna Sabina, tra gli olivi e la vita lenta della provincia. Ci siamo sempre pensati come famiglia, vicino a coloro che intendono giocarsi il tempo e le idee per un sogno laico di giustizia e di pace.
Ed ecco che i nodi si sciolgono, gli ostacoli si appianano e la visione prende forma.
J ha da ora un lavoro a Roma.
Il paradosso è che io, romana, dovrò restare in Brianza fino alla fine dell'anno scolastico e vivermi la fase da vedova bianca senza neppure troppi lamenti...perchè la vita è stata generosa con noi! Non tutti sono liberi di scappare dalla perfidia di un capo e da una città dove non si vuole vivere. Noi abbiamo avuto negli anni tante vite, come i gatti, e tutte sono state preziose.
E ora nonostante la crisi ecco pronta un'altra possibilità!
Come non benedire per l'undicesimo trasferimento in tredici anni di matrimonio!
Tuttavia non sarà facile; non verserò una lacrima per la Valassina ma sparpaglierò frantumi di cuore per tutte le amicizie straordinarie che ho costruito in tempo di carestia. Proprio nei tempi e nei luoghi dove la difficoltà è stata maggiore, ho fatto esperienza dell'amore umano, della solidarietà, della forza della gente.
E' doloroso oggi pensare che da settembre aprirò la porta e non avrò a pochi isolati da me, come è accaduto per due anni, i volti di Emanuela, Giuseppe, Daniele, Luca, Paola, Valentina, Philip, Giacomo, Davide, Marta, Daniela, Sebastiano,Federica, Fabio,, Elisabetta, Paolo, Ada, Vittorio, Laura, Floriana, Elisa, Aurelia, Stefano, Francesco, Anna, Lina Gabriele...non mi abituerò mai alla separazione. Ogni volta la scena è la stessa, da anni, ma l'emozione è sempre nuova.
E di nuovo parto con un bagaglio pieno di storie e di affetti da cui non mi libero mai e sono il mio vero arredamento. Ripianto le tende, ricomincio a mettere radici, si allunga il numero di persone da coltivare e di cui prendersi cura perchè nessuno vada perduto.
Non saranno che pochi mesi, bisogna celebrare il tempo che resta, godersi l'amico che ancora passa per il caffè e che già si offre per imballarmi la casa. Poi ci sono le bambine a cui bisogna dire che è ancora e sempre tempo di andare...se saremmo stati bravi genitori lo sapremo solo quando a vent'anni non ci accuseranno di aver rovinato loro la vita per averle fatte emigrare abbastanza da renderle senza terra! Quello che sembra libero e aperto per noi, agli occhi di un bambino può sembrare incerto e esposto al pericolo!
Saranno felici, continueranno a credere nella sanità mentale dei loro genitori?
Avranno la forza di ricominciare e la consolazione dalla loro giovane età?
Anche queste domande dolorose mi hanno accompagnato negli anni del cambiamento.
E la casa da cercare di nuovo? E la scuola, il pediatra, il dentista...

Ho avuto mille vite e me le sono sudate tutte.

14 febbraio 2007

Anni 70?

No, no, non ci scaricate addosso i marxisti-leninisti e tutta quella brodaglia da rivoluzione bolscevica! Caro Nord, questi sono solo figli tuoi. Figli di un Nord patriarcale che ha insegnato ai suoi figli a coltivare solo l'interesse di famiglia, ad emarginare chi non ha profitto, ad alienarsi dall'appartenenza allo Stato. Un Nord che rifiuta lo Stato italiano, che vuole fondare un suo parlamento, che non vuole pagare le tasse, che riempie di demagogia e svuota la coscienza. Li hanno arrestati a Milano, a Padova...lì dove si forma la coltura batterica!
Queste Br sono il vostro specchio rovesciato, degenerato, come figli cattivi di padri troppo sordi, demagoghi e prepotenti. Nascono da quel buon padre di famiglia di cui parla la filosofa Arendt, definito il criminale del xx secolo, che non crede se non nel suo interesse.
Il principio è sempre quello: gli estremi si toccano e perdono il colore che li distingue. Non ne resta che una confusa poltiglia e non si distingue più dove è la realtà.
Padri e figli pervertiti hanno un solo dna: quello dell'homo aeconomicus.
Cito Paolo Flores D'Arcais che a sua volta si rifà, in un articolo su MicroMega, al pensiero di Hannah Arendt: "Fino a che l'esistenza è dominata dall'emulazione consumistica, cioè dalla necessità sociale del primato del denaro e della roba, le condizioni della libertà sono a repentaglio..."
Totalitarismi e terrorismi sono il lato oscuro- continuo la citazione -della nostra libertà liberale.

12 febbraio 2007

Prima dello scisma

Prima ancora, mia Chiesa, che tu possa aggiungere parole "irreversibili" che scavino più a fondo un tracciato tra gli eletti e la gente, tra la legge e l'uomo, tra i puri e gli impuri, prima dello scisma che attraverserà il cuore di noi anonimi slegati dai poteri temporali e religiosi, fammi dire una sola parola. Tu hai bisogno d'aiuto.
Permetti che siano i tuoi figli a prestare soccorso a te che invecchi con tremende paure, piegata dalle debolezze dell'età, a te che stai perdendo il soffio giovane e fresco dello Spirito.
Non credere che la giovinezza venga dai Papa boys perchè dietro ai questi boys c'è spesso l'ideologia dei padri arroccati sulle loro vecchie certezze. Non c'è ricerca, confronto, dialogo, apertura e voglia di rinnovamento. Questi sono invece gli effetti della giovinezza.
Mia Chiesa, di te si va dicendo che ti fai strumentalizzare da queste nuove destre pagane che si fingono cristiane per accaparrarsi un diritto e una investitura al potere.
Io credo il contrario, credo che tu stia strumentalizzando i politici e la loro debolezza, le loro contraddizioni, la loro vanità e il loro vuoto di valori e contenuti per farti strada nel mondo e ritrovare il tuo lustro antico. Hai capito che l'ora preme, è urgente, questo è il momento per fare la voce grossa nella babilonia del mondo, nella confusione dei tempi, nella caduta di tutte le ideologie, per far splendere alta la presenza della Croce e conquistare le masse.
Io ti assicuro che la Croce splende: basta fare un giro nell'Indonesia di questi giorni, nelle terre del Medio Oriente, negli ospedali, negli orfanotrofi, nelle case della gente comune che si impegna a vivere con onestà e decenza anche se abita fuori dai confini dello Stato Vaticano.
Ma tu ami le prime file, il posto d'onore.
Se tu non avessi così a cuore l'Idea, andresti incontro all'uomo con l'amore e la tenerezza di cui sudano i Vangeli: è più importante averla vinta e dire chi comanda oppure perdersi, farsi pane, per il bene comune?
Sei meschina quando accusi il popolo di Dio, ovvero tutte le persone senza distinzione, che si interroga liberamente sui diritti e sui doveri dei cittadini, si dibatte per una strada dolorosa ma necessaria alla giustizia e non accusi mai te stessa per aver portato, storicamente, l'uomo alla divisione da sé stesso.
La carne e lo spirito: una scissione che parla di eresia ma che ancora circola nei tuoi testi, nelle tue biblioteche, nei tuoi seminari.
Mia Chiesa, che ti interroghi fino alla scomunica sui "Dico" e non ti fermi un giorno a riflettere sulla tua visione antropologica dell'uomo che ha prodotto nei seminari maschi "alterati" e in via di decomposizione sulla strada della pedofilia!
Ti sei mai chiesta perchè tanta schizofrenia tra i tuoi sacerdoti che entrano giovani nelle case religiose e diocesane? Imparano presto che sono altro dall'umanità non prescelta, i sacerdoti dalle mani sacre, creature purificate dalla loro vocazione; stacchi loro la spina-altro che eutanasia-dell'affettività, dell'emotività, della fisicità per poi lasciarli soli e isolati nelle parrocchie e nei santuari dove perdono se stessi e il lume e si inabissano davanti a un video pedo-pornografico o peggio nelle carni innocenti?
Io ho pena per questi figli che tu poi dimentichi o peggio rimuovi da una diocesi all'altra: vorrei invece vedere te che ti inginocchi perchè hai fallito come madre ogni volta che non hai ascoltato il cuore e la vita.
Ti interroghi se è giusto o no avere preti sposati. Mai una volta che tu abbia chiesto direttamente a noi donne se avessimo voglia di sposarli! Noi ti seguiamo ma con diffidenza finchè non rimuovi quella millenaria educazione patriarcale che impedisce ai tuoi uomini di guardare il vero diverso - la donna- come parte del loro Sè da cui sono scissi!
Tuttavia oggi ci stai dicendo che dobbiamo rispettare la natura all'interno delle nostre relazioni affettive. Mia Chiesa, la nostra natura la rispettiamo proprio perchè la teniamo in osservazione e soprattutto la riconosciamo ferita e bisognosa di accoglienza.
Noi che siamo la Chiesa dal basso, quella che vive per strada insieme a tanti sacerdoti e religiosi e vescovi che hanno lasciato il potere a Cesare, sentiamo forte la responsabilità della comunità umana e lo abbiamo imparato proprio da te nei tempi in cui il Concilio ti aveva fatto bella e luminosa.
Non possiamo allontanare nessuno in nome della Legge.
E a tutti va riconosciuto il diritto di vivere nella dignità e nel riconoscimento giuridico.
Ma tu invochi la Paura e gli Spettri per dire che il mondo laico si sta dando in pasto alla perversione. Come se la perversione non ti appartenesse...
E come se lo Spirito non attraversasse anche noi, incurante del dove e del come...
Tu hai bisogno d'aiuto. Fatti prendere per mano, ancora una volta riconosci che hai bisogno dei laici per costruire una storia positiva per l'uomo; riconosci che quella paura di perdere non è sempre dettata dalla buona coscienza quanto dall'orgoglio ferito di un potere monco.
Chiediti, mia Chiesa, non quanto sia grande il numero di coloro che si allontanano, segno di tempi oscuri, ma quanto sia povera l'analisi compiuta, su di sè, su i modelli e contenuti annunciati dall'establishment, sulle alleanze politiche, sugli altari che celebrano santi e eroi di dubbia grandezza, sulle strette di mano a coloro che ti vengono dietro come lupi travestiti da agnelli.
Ti vedo invecchiare senza luce e senza grazia e neppure il Papa delle telecomunicazioni mi ha convinto della tua sanità. Vorrei abbracciarti come abbracciavo mio nonno seduto sulla poltrona, schiacciato dall'arteriosclerosi, spesso aggressivo e rancoroso e a cui offrivo la presenza e la parola.
Ti voglio dedicare le parole di un giovane uomo, Barack Obama, nero dalle radici islamiche (il padre) e cristiane, la cui nomination potrebbe risvegliare le forze belle e attive di un Occidente in via d'estinzione. Le ha pronunciate in un discorso importante per la sua corsa alla Casa Bianca: Take back America.
Io te lo dedico: Take back, my Church
"We are tired of being divided, tired of running into ideological walls and partisan roadblocks, tired of appeals to our worst instincts and greatest fears".

10 febbraio 2007

No wonder why I love him

Mio marito è inglese.
Per chi legge il mio blog da tempo, è cosa già risaputa. Eppure, me ne accorgo in questi giorni di convalescenza dall'influenza, fa la differenza.
Ho la cucina sottosopra perchè non ho voglia di dedicare tempo a sistemarla.
Anche mio marito la lascia sottosopra.
Non tanto perchè ci sono sempre io a semplicare i lavori di casa ma perchè è sabato e la cucina può stare in ferie, come noi.
Ho i panni da lavare, dovrei attivare lavatrici e ferri da stiro.
Mio marito dice che si può far tutto domani che è domenica e non c'è nulla di interessante in televisione.
Questa andatura flemmatica e "mellow" non nego che mi irrita ma in tredici anni ho imparato che vive meglio chi sceglie di far girare le cose intorno a sé piuttosto che girare lui, stressandosi, intorno alle faccende umane.
Il sabato c'è il rugby.
E' il giorno in cui noi donne tutte della casa dobbiamo attendere il compimento del rito intorno alla televisione: appaiono birre e boccali da un pint come vuole la sana tradizione alcoolista inglese, la casa è invasa da quell'irritante tono "sportivo" dei giornalisti, le due ore di attesa davanti alla BBC diventano liturgia da messa domenicale.
Oggi gioca l'Inghilterra contro l'Italia.
Ma io mi sento stanca e indolenzita da un raffreddore ormai vecchio di venti giorni.
Alle quindici comincia la partita e alle quindici c'é da portare la bambina dal dentista.
Io e mio marito ci guardiamo.
Non chiedo niente perchè la risposta mi sembra ovvia.
Invece mi sorprende.
Mi dice con un sorriso sincero: " Resta a casa, magari se vuoi guardi l'inizio così me lo racconti! Porto io G dal dentista".
Mi ha chiamato già quattro volte per sapere del risultato.
Non mi è piaciuto tanto il rugby come oggi.

9 febbraio 2007

Alti e bassi

Mentre sono qua ad attendere che la sensibilità di due brave donne produca una soluzione adeguata alla convivenza dei cittadini italiani, di nascosto nelle stanze di quel potere che non ha né colore né valori scopro con dolore che l'Italia si appresta a svenarsi in miliardi per realizzare un caccia militare neanche nostro ma "loro" a vantaggio dell'industria bellica e per garantire quel milione -famoso -di posti di lavoro e generosi conti in banca a quei due e tre, i soliti ignoti.
Dunque giovedì spero che l'homo italicus esca dalla caverna, venerdì mi accorgo che siamo ancora in epoca quaternaria:, un giorno spero che l'ominide abbia scoperto il suo vero volto umano e il giorno dopo lo vedo gozzovigliare con i suoi demoni e i loro sporchi affari.
O servite Dio o servite mammona.
Eppure questo è stato scritto e ci vanno a messa la domenica a sentirlo quei cattolici che vedono firmare documenti di morte e non parlano. E' patetico che Mastella esca per i Dico ma rimanga per gli F-35! Patetico è l'approccio moralistico che separa il bene dal male e poi si aggiusta a suo comodo i confini di ciò che è bene e di ciò che è male, quanto immutabile e autentico è l'approccio etico di Cristo che separa l'oggetto-soldi dal soggetto-uomo che ne usufruisce. Se la passione della politica fosse l'uomo e non la merce forse potremmo scrivere che è cominciata la "fase due".
Questa volta in nostro soccorso è venuto il Dio non ruiniato, libero e schierato a Sud, che ha parlato attraverso i due vescovi Fernando Charrier e Tommaso Valentinetti e ci ha ricordato senza mezze misure da che parte dovremmo orientarci.

7 febbraio 2007

Le mie news

Mi sono allontanata per qualche giorno da casa e dal computer, per serie ragioni, dicendo a me stessa: riposo assoluto, niente giornali, niente news. Faccio l'italiano medio: mi occupo di facezie.
Credere di resistere al pandemonium di Lettere da Macherio, Sangue e Stadio, l'Afghanistan e i Sei dell'Apocalisse, Ruini e l'esercito della Salvezza, e' stato francamente un'illusione.
Tuttavia niente di nuovo sul fronte, si conferma lo stato confusionale in cui vegetiamo con l'aiuto anche della stampa e del video.

Il Reality: lo squallore della Berlusconi's family arriva come una nuova puntata di Incantesimo. In pieno carnevale non potevamo che veder rappresentata una Maschera italiana nella sua performance più esilerante.
Mentre molto meno divertente ho trovato l'impegno delle testate giornalistiche e dei programmi televisivi d'opinione a dare enfasi all'insignificante, all'inutile, al vuoto dei giochi di una famiglia che credevamo in crociera con Apicella.
Barack Obama riesce a smettere di fumare per amore della Casa Bianca; perchè non ci sorprende che il gerarca di Arcore non riesca a star zitto per amore della decenza?

Le Guerre stellari: mi era venuto il sospetto che non fossimo un paese sovrano e che l'Italia avesse giocato negli anni il ruolo di geisha con le superpotenze. Agli occhi della sana normalità, da Calipari fino a Vicenza, è apparso chiaro il disagio di una "inopportuna interferenza".
Il problema non sono le alleanze: il vero problema è per cosa siamo alleati.
Non si contestano i rapporti tra certe nazioni ma la sostanza della collaborazione.
E infine esiste una sola grande alleanza: quella di tutto il genere umano.

Italiani brava gente: ancora credono ai miti e alle leggende del calcio come sport dunque è sempre colpa di qualcun altro se il giocattolo si rompe ed emerge nello stadio il vero volto dell'uomo primitivo, il cuore della brutalità, l'espressione della ferocia irrazionale, il luogo mitico di una nuova barbarie, business marcio, idolatria della personalità e del denaro, culto della potenza fallica. Questa famiglia italiana così piena di valori non va protetta dalla società civile: va protetta da se stessa!

Dio è moribondo: l'hanno avvelenato in Vicariato, tra gli affreschi del Cinquecento e i tessuti in porpora come in una tresca della famiglia Borgia. Al suo posto c'è un usurpatore, un dio travestito da ultrà, fautore dell'olio di ricino per diversi e cristiani adulti, soprattutto i cristiani che non vanno ai raduni domenicali delle famiglie, in piazza grande, a fare il saluto di obbedienza. Un dio minore che ama il palco e l'applauso e chiude la bocca ai dissidenti che non sanno pregare, non hanno coscienza, solo perchè trattano l'arcivescovo da uomo e non da soggetto sacro.
Sacerdoti che amate la vostra gente, pastori vicino alla storia quotidiana degli uomini, boicottate Richelieu!
("...nasce un nuovo cristianismo con la fede svalutata in ideologia"
Ezio Mauro-La Repubblica- 7 febbraio)

Io invece resisto: anche se la mia auto è ferma in garage perchè ho dimenticato di fare il pieno e i benzinai hanno deciso di non farmi uscire; anche se giro per ospedali che sembrano ruderi bombardati dagli alleati dell'ultima guerra tuttavia con medici che ancora riescono ad occuparsi con passione del paziente; ho fiducia nel governo attuale pieno di contraddizioni e per la prima volta, dopo anni che sembravano non finire mai, posso occuparmi di faccende serie e non di "faccende sue", nella speranza che i dolori del travaglio portino alla luce-almeno per le prossime generazioni- un italiano nuovo, un individuo capace di diventare uomo.