Cambiamenti
E' successo tutto in fretta ma era già stato programmato da tempo.
Sapevamo che era necessario riprenderci in mano la vita e tentare nel possibile di realizzare le proprie visioni.
Ci siamo sempre pensati altrove, nel centro Italia, nella campagna Sabina, tra gli olivi e la vita lenta della provincia. Ci siamo sempre pensati come famiglia, vicino a coloro che intendono giocarsi il tempo e le idee per un sogno laico di giustizia e di pace.
Ed ecco che i nodi si sciolgono, gli ostacoli si appianano e la visione prende forma.
J ha da ora un lavoro a Roma.
Il paradosso è che io, romana, dovrò restare in Brianza fino alla fine dell'anno scolastico e vivermi la fase da vedova bianca senza neppure troppi lamenti...perchè la vita è stata generosa con noi! Non tutti sono liberi di scappare dalla perfidia di un capo e da una città dove non si vuole vivere. Noi abbiamo avuto negli anni tante vite, come i gatti, e tutte sono state preziose.
E ora nonostante la crisi ecco pronta un'altra possibilità!
Come non benedire per l'undicesimo trasferimento in tredici anni di matrimonio!
Tuttavia non sarà facile; non verserò una lacrima per la Valassina ma sparpaglierò frantumi di cuore per tutte le amicizie straordinarie che ho costruito in tempo di carestia. Proprio nei tempi e nei luoghi dove la difficoltà è stata maggiore, ho fatto esperienza dell'amore umano, della solidarietà, della forza della gente.
E' doloroso oggi pensare che da settembre aprirò la porta e non avrò a pochi isolati da me, come è accaduto per due anni, i volti di Emanuela, Giuseppe, Daniele, Luca, Paola, Valentina, Philip, Giacomo, Davide, Marta, Daniela, Sebastiano,Federica, Fabio,, Elisabetta, Paolo, Ada, Vittorio, Laura, Floriana, Elisa, Aurelia, Stefano, Francesco, Anna, Lina Gabriele...non mi abituerò mai alla separazione. Ogni volta la scena è la stessa, da anni, ma l'emozione è sempre nuova.
E di nuovo parto con un bagaglio pieno di storie e di affetti da cui non mi libero mai e sono il mio vero arredamento. Ripianto le tende, ricomincio a mettere radici, si allunga il numero di persone da coltivare e di cui prendersi cura perchè nessuno vada perduto.
Non saranno che pochi mesi, bisogna celebrare il tempo che resta, godersi l'amico che ancora passa per il caffè e che già si offre per imballarmi la casa. Poi ci sono le bambine a cui bisogna dire che è ancora e sempre tempo di andare...se saremmo stati bravi genitori lo sapremo solo quando a vent'anni non ci accuseranno di aver rovinato loro la vita per averle fatte emigrare abbastanza da renderle senza terra! Quello che sembra libero e aperto per noi, agli occhi di un bambino può sembrare incerto e esposto al pericolo!
Saranno felici, continueranno a credere nella sanità mentale dei loro genitori?
Avranno la forza di ricominciare e la consolazione dalla loro giovane età?
Anche queste domande dolorose mi hanno accompagnato negli anni del cambiamento.
E la casa da cercare di nuovo? E la scuola, il pediatra, il dentista...
Ho avuto mille vite e me le sono sudate tutte.
4 Comments:
Ti comprendo fino in fondo, le separzioni sono laceanti anche per me. Vorrei un enorme casa dove far entrare tutti coloro che sono nei miei ricordi e che sono sparsi per la vita...
Non so in che zona di Roma andrai ad abitare ma tu sai la mia: se ti serve aiuto per scuola, pediatra, dentista o qualsiasi altro consiglio sono qui.
Io ho ancora quell'abitudine di bussare alla porta dei nuovi inquilini del palazzo per dire "Benvenuto. Quando vuoi un caffè sono qui".
Fammi sapere. Un abbraccio.
Laura cara, che bella la rete di solidarietà. Non abiterò a Roma, anche se il mio ego vuole solo Roma, ma nadò ad abitare in Sabina...tra non molto vi racconterò su un post. Grazie comunque...la Laurentina...chissà un giorno!
Peccato! .
Quando me ne sono andata ad abitare in Inghilterra mio padre, che fino a quel momento aveva borbottato in continuazione, all'aeroposto mi ha stretta e mi ha sussurato "sii felice.."
Ecco. Tu sai che piangerò solo sul più bello, quando mi chiederai di non farlo :)
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