No wonder why I love him
Mio marito è inglese.
Per chi legge il mio blog da tempo, è cosa già risaputa. Eppure, me ne accorgo in questi giorni di convalescenza dall'influenza, fa la differenza.
Ho la cucina sottosopra perchè non ho voglia di dedicare tempo a sistemarla.
Anche mio marito la lascia sottosopra.
Non tanto perchè ci sono sempre io a semplicare i lavori di casa ma perchè è sabato e la cucina può stare in ferie, come noi.
Ho i panni da lavare, dovrei attivare lavatrici e ferri da stiro.
Mio marito dice che si può far tutto domani che è domenica e non c'è nulla di interessante in televisione.
Questa andatura flemmatica e "mellow" non nego che mi irrita ma in tredici anni ho imparato che vive meglio chi sceglie di far girare le cose intorno a sé piuttosto che girare lui, stressandosi, intorno alle faccende umane.
Il sabato c'è il rugby.
E' il giorno in cui noi donne tutte della casa dobbiamo attendere il compimento del rito intorno alla televisione: appaiono birre e boccali da un pint come vuole la sana tradizione alcoolista inglese, la casa è invasa da quell'irritante tono "sportivo" dei giornalisti, le due ore di attesa davanti alla BBC diventano liturgia da messa domenicale.
Oggi gioca l'Inghilterra contro l'Italia.
Ma io mi sento stanca e indolenzita da un raffreddore ormai vecchio di venti giorni.
Alle quindici comincia la partita e alle quindici c'é da portare la bambina dal dentista.
Io e mio marito ci guardiamo.
Non chiedo niente perchè la risposta mi sembra ovvia.
Invece mi sorprende.
Mi dice con un sorriso sincero: " Resta a casa, magari se vuoi guardi l'inizio così me lo racconti! Porto io G dal dentista".
Mi ha chiamato già quattro volte per sapere del risultato.
Non mi è piaciuto tanto il rugby come oggi.
2 Comments:
I love you too!
grazie ragazzi, mi avete commosso! ciao Donato
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