19 marzo 2009

Padre padrone

La lezione che ci impartiscono le cronache sulla perversione del vecchio austriaco, un criminale a tutti gli effetti che ha scelto come vittima delle sue sevizie la figlia e i figli di questa nati dai suoi ripetuti stupri, è la resistenza della forma estrema del Padre padrone: il maschio che si fa Dio come denuncia l'austriaca, premio nobel, Jelinek.

Il mostro è il risultato finale di una progressiva discesa dell'essere nel suo inferno.
Per arrivare ad avere il volto di Friztel bisogna essere scivolati tanto sul lastrico del delirio da toccare senza più emozioni il fondo dell'abominio.

Ma senza arrivare così nel fondo, anche soltanto restando in bilico sul precipizio, il volto del Padre padrone è un 'ombra distesa sulla vita di molti.
Un archetipo nascosto nelle maglie delle nostre relazioni e tragicamente visibile nella struttura sociale e nei linguaggi della politica e della religione.

Qui in Italia, ha una radice solida.
I vecchi conducono il gioco che sia dal Parlamento o dalla Santa Sede. Si sacralizzano chiamandosi Cavaliere o Santo Padre e già nel linguaggio ci dicono che sono la punta della scala piramidale.
Vale per oggi come per ieri: il medioevo non è mai finito e il Dio assoluto continua a generare figli deviati e irreversibilmente simili a lui.

I vecchi ci hanno chiuso in cantina e condannati al buio.
Hanno in pugno le nostre vite che si nutrono delle loro menzogne. Quando si vive a lungo da prigionieri, privati dell'aria fresca e della normalità, si finisce per avere una percezione alterata del reale e quindi addirittura si arriva a definire quel mondo come nostro riferimento e confine della nostra identità.
I vecchi si sono mangiati la nostra giovinezza e i beni e le risorse che dovevano servire per dare speranza ai nostri figli. Dicono che hanno fatto tutto questo per noi, per il nostro bene.

Credo che anche i mostri come Friztel abbiano cantato questo mantra velenoso alle loro vittime.

Con i loro affari, i giochi meschini di palazzo, le vigliaccate politiche, le leggi truffa, lo spaccio di idee fasulle, le alleanze occulte si sono invecchiati senza dignità e vergogna ma guidando con accortezza dentro la gabbia tutto un gregge acefalo.
Così senza troppa indignazione, guardiamo i nostri aguzzini agire indisturbati sul corpo del paese e condurre un gioco macabro.

Da molti anni, l'Italia conosce il dolore dell'umiliazione e gli umiliati la dipendenza dal persecutore.

I vecchi poi si vestono da pastori, portano croci al collo per nascondersi dietro l'Umile e il Mite che hanno crocifisso, mentre disegnano da Padri padroni un mito di se stessi di onnipotenza, "infallibilità", divinità assoluta che riproduce su larga scala il dominio del maschio degenere sull'innocente.

Scrive Jelinek riguardo alla potere di Fritzel (Repubblica, 19 marzo):
"Lui rappresenta se stesso, può rappresentarsi come vuole, può disturbare la rappresentazione quando vuole, perchè è la sua rappresentazione. La rappresentazione di questo Dio-Padre-Nonno, il quale aveva creato un suo idillio seguendo - senza arte né parte -il modello del corpo femminile, con molte nicchie e corridoi (riferimento al nascondiglio costruito per la vittima)".

La Religione che rappresenta se stessa, il suo potere istituzionalizzato, la sua visione fossile del maschile e del femminile, il Dio Padre padrone che costruisce la legge per l'uso e consumo del corpo: questa religione costruisce cantine dove rinchiude le vittime.
Non so quanta consapevolezza, cattiveria, volontà, ignoranza ci sia dentro gli uomini della Santa Sede e il suo rappresentante, nel pronunciare verdetti contro l'Africa dall'aids galoppante o gli aborti di bimbi nati da bambine violate: certo non c'è lucidità nel non vedere il pericolo di una aberrante scivolata nel fondo.

Il Dio padrone del corpo femminile regna senza pudore: il corpo di una bimba di nove anni finisce per diventare un utero di proprietà della Legge che lo consacra come un reliquario per la devozione del sacro, un feticismo che si perpetua sul corpo delle donne africane che valgono meno di un principio medioevale.
La scomunica cadrà senza misericordia su chi libera quelle prigioni violate e non su chi le ha alienate alla vita e alla gioia.

Il corpo è oggetto di tradizionale culto manicheo e di purificazione ed è così che l'omosessuale diventa un corpo illecito piuttosto che un individuo con un'anima, un pensiero, una vita altrimenti detto essere umano: semmai una indegna protuberanza, escrescenza di un corpo disfunzionale, senza diritti.
O il corpo disfunzionale di un malato terminale senza ritorno è l'ossessione da cui non si guarisce, sacro luogo di dominio: la vita è regolata dai libri esoterici degli antichi padri padroni!

Il corpo del paese e il corpo dei deboli: su di loro la Pazzia scorazza giorno e notte e traduce la disperazione dei vinti in cronaca nera. Il potere del Dio vecchio e cannibale resta immobile.

5 Comments:

Blogger Arnicamontana said...

Sempre molto appassionate le tue pagine cara Angela, usi parole come medioevo, gabbia, padrone che già da sole racchiudono l’orrore a cui assistiamo... senza troppa indignazione dici tu, e hai ragione. Ci rimpalliamo da tempo la stessa domanda: come possiamo esprimere il nostro dissenso? Cosa possiamo fare perché la nostra indignazione prenda corpo?...Per Friztel non ho il minimo sentimento di compassione, non riesco a vedere il “malato” ma solo l’orco-padre-padrone. Un abbraccio

19/3/09 20:13  
Anonymous Anonimo said...

Cara Angelita, le cose le dici così bene che riusciresti persino a far diventare buono il papa cattivo e savio zio Fritzi.
Perché non fai diventar buona pure me?

19/3/09 20:32  
Blogger Angela said...

perchè saresti noiosa. La tua cattiveria si chiama lucidità: guai a guarirne!baci

arnica, ti abbraccio

19/3/09 20:41  
Anonymous Anonimo said...

da Paola: chi è che vuole diventare buono? nononono... cattive, disfunzionali e furibonde: queste sole sono le facce da mostrare a certi orchi. Ché abbiano infine paura anche loro dei figli che hanno cresciuto.
I corpi vivi delle figlie che hanno devastato, governato, crocifisso, insultato, tradito non sono belli da vedere, alla fine. dunque ora potete specchiarvi in noi: siamo il vostro ritratto. tanti auguri, papà

19/3/09 22:17  
Blogger Damiano Aliprandi said...

Ultimamente ho riletto Il Principe di Macchiavelli: NON è CAMBIATO NULLA!!

La strategia dei Borgia è utilizzata tuttora...

20/3/09 12:20  

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