2 gennaio 2009

Farewell my land

Ho chiuso l'ultima valigia e sono pronta per lasciare il cielo denso di nuvole e i pascoli del Gloucestershire.
Lo sapevo che dovevo tornare questo Natale anzi ri-tornare nel luogo dove è cominciata tutta la mia storia e la mia vita nomade con J.
Avevo un conto aperto con la Gran Bretagna, un diritto che mi era stato negato per pregiudizio e malizia di un gruppo di medici non proprio all'altezza del loro compito.
Ho conosciuto il cinismo del National Health Service di Sua Maestà!
Questa volta, invece, un malore mi ha ridato il volto umano delle infermiere e dei dottori: cura, prontezza decisionale, esperti, giusta terapia e persino camera con bagno, piuttosto lussuosa!
Non è l'unico conto che ho saldato.
Ho potuto stringere la mano a tutta la famiglia di J, con la quale non ho mai costruito una relazione di dialogo aperto e autentico...ci sono voluti anni per comprendersi e infine accogliersi, senza pretendere che nessuno sia diverso da ciò che è.
E' difficile, dovunque, amare i propri parenti acquisiti: se ci mettete dentro pure una buona dose di "misunderstanding" di carattere linguistico-culturale, l'impresa si fa titanica.
Ma una neve soffice è caduta sui cuori di tutti noi, maturati e affinati dalle perdite, una neve che ha coperto il passato e ci ha permesso oggi di camminare sulla storia dell'altro senza ferirlo, senza offenderlo.
C'è un sentimento di leggerezza ora nell'anima, grata di poter sfiorare l'ultima pagina di un capitolo importantissimo della propria vita ma non scritto proprio con la dovuta chiarezza e avere invece la chance di iniziarne uno nuovo in cui le ombre si son fatte lievi e compagne sorridenti.
Invecchiare mi piace.
A dispetto del corpo che porta i solchi come gli alberi, segni che indicano il tempo e le ferite, il cuore si fa denso di buon sangue se tutto ciò che passa viene filtrato in un colino di calma, perdono, senso dell'umorismo, comprensione dell'umano.
Mi sento dunque più giovane di ieri e più viva di ieri, ora che non sono incartapecorita dentro l'amarezza e la paura.
Spesso negli anni complessi della maturazione, la depressione mi ha colto impreparata e incapace a far fronte ai problemi. L'isteria è stata la prima pulsione che mi è scappata dal controllo e ha dato sfogo a parole che non direi mai più, a pensieri che non lascerei mai più depositarsi sul fondo dell'anima.
La persona che sono oggi si è spogliata di tutte quelle pelli inutili che hanno causato dolore, eppure strade necessarie per capirsi, per imparare a non averne paura.
E' così nobile invecchiare ed è una grazia arrivarci avendo compiuto tutti i passaggi necessari per dirsi: ne valeva la pena.
Parto dall'Inghilterra piena di riconoscenza per aver potuto vivere la storia che si nascondeva per me oltre Manica, in una terra amata e temuta, e ora torno con altrettanta pace per aver capito finalmente di quanto il Tempo aveva bisogno per "creare": la crescita dell'albero pieno di frutti che sono le mie relazioni.
Il mio amore e le mie figlie: c'è come un cerchio di protezione intorno a noi, un' aurea dove nessuno può entrare, neppure i più amati tra quelli del mondo, un luogo sacro dove si compie l'essenza del nostro esistere.
Amare e nient'altro.
Perderò ancora altre pelli, chiuderò ancora altri capitoli: l'ultima parola del mio libro vorrei che fosse profumata come il pane appena sfornato.
Semplicemente, come quando Dio guardò il mondo appena creato e disse che era buono!

16 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Cara Angela, tu stai lasciando l'Inghilterra mentre noi siamo appena rientrati a casa. Ieri, infatti, da Collevecchio, siamo giunti a Verona con il solito ritardo di un'ora abbondante: siamo partiti verso le due e quaranta e siamo arrivati a Verona alle dieci e mezza di sera. Abbiamo pernottato da mia mamma che ci attendeva con calore e trepidazione (la neve, a suo parere, stava bloccando l'intera penisola!... d'altra parte i giornali sembrano non avere attenzione per nient'altro...). Così tra una cosa e l'altra, ci siamo appena sistemati qui, nella nostra amata casa.
A Collevecchio, tutti sono stati molto gentili ed ospitali. Il posto - inutile dirlo! - è meraviglioso e grazie al cielo abbiamo potuto godere di alcuni giorni di sole. Insomma, mancavi solo tu! Per quanto riguarda il nostro incontro è stato proprio un "incontro" di mondi e vissuti diversi ma che - almeno così a noi è sembrato - avevano voglia di dialogare insieme. Quindi, proprio una bella esperienza e per questo ti ringraziamo. Avevamo preparato tante cose da dire, ma poi, come spesso accade ne riesci a dire sì e no la metà!
Un abbraccio e a presto
Maddalena e Lorenzo

2/1/09 20:07  
Anonymous Anonimo said...

mi piace invecchiare e non ho mai saputo dire perchè
tu mi hai dato le parole

2/1/09 20:24  
Blogger giorgio said...

Certo, puoi scrivermi a
giorgio52@hotmail.it .
Giorgio.

2/1/09 22:13  
Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

Una "trasferta" importante allora.

Per certe cose a volte ci vuole tempo, il giusto tempo. Ed ora, con i parenti acquisiti come li hai chiamati tu lol, era forse il momento giusto.

Sono contento per te e vi abbraccio tutti di cuore.
Daniele

2/1/09 22:26  
Blogger Sileno said...

Attendo con ansia il libro
" profumato come il pane appena sfornato".
Per mia fortuna "Angela esiste" e bentornata in Italia.

Sileno

3/1/09 00:02  
Anonymous Anonimo said...

Bentornata a casa!!

Un abbraccio
Stefi t

3/1/09 15:17  
Blogger Franca said...

Io invece mi rifiuto ancora d'invecchiare.
Evidentemente non ho ancora acquisito il giusto distacco e i segni e le ferite che porto sanguinano ancora.
Ma le tue parole mi sono servite...

3/1/09 17:08  
Blogger Artemisia said...

Hai proprio ragione, Angela. Anch'io sono arrivata ad amare gli anni che passano. Scoccia tutti vedere i segni sul corpo, ma da qualche anno ho capito che bisogna essere contenti di ogni compleanno.
Sono lieta che il soggiorno che hai fatto, nonostante l'incidente fisico, ti sia servito a riconciliarti con la Gran Bretagna e soprattutto con i parenti.
Molto bello questo post.
Un abbraccio,
Artemisia

3/1/09 18:54  
Anonymous Anonimo said...

I love you. J.

3/1/09 18:56  
Blogger Arnicamontana said...

quanta pace regalano le tue riflessioni..."il cuore si fa denso di buon sangue"...Grazie di cuore, Angela.

3/1/09 18:57  
Anonymous Anonimo said...

Sono felice che ritorni con la pace nel cuore.
Ti abbraccio forte
Mimmo

4/1/09 18:04  
Anonymous Anonimo said...

Il pezzo del tuo post che sento vicino a me...
Invecchiare mi piace.
A dispetto del corpo che porta i solchi come gli alberi, segni che indicano il tempo e le ferite, il cuore si fa denso di buon sangue se tutto ciò che passa viene filtrato in un colino di calma, perdono, senso dell'umorismo, comprensione dell'umano.
Mi sento dunque più giovane di ieri e più viva di ieri, ora che non sono incartapecorita dentro l'amarezza e la paura.
Spesso negli anni complessi della maturazione, la depressione mi ha colto impreparata e incapace a far fronte ai problemi. L'isteria è stata la prima pulsione che mi è scappata dal controllo e ha dato sfogo a parole che non direi mai più, a pensieri che non lascerei mai più depositarsi sul fondo dell'anima.

E' un percorso di vita che sto facendo anche io, oggi, e ne sono contenta.
Grazie Angela di esserci...Giò

5/1/09 08:54  
Anonymous Anonimo said...

come in una mistica comunanza di anime chiudo gli occhi e aspetto che quella fragranza giunga fino al mio cuore...
Buon anno cara Angela

5/1/09 18:57  
Blogger luposelvatico said...

Si, è bello invecchiare e capire che finalmente possiamo gettare via senza rimpianti un sacco di fardelli inutili che ci siamo portati dietro per troppo tempo considerandoli indispensabili; che diventando leggeri ed essenziali possiamo capire, vedere, sentire meglio; che crescere non è accumulare sensazioni, ma selezionare e capire cosa vale, e non dover più fare troppi sforzi "cerebrali" per capire il valore reale delle cose; perchè il cuore e l'anima, con l'avanzare dell'età, ritornano finalmente liberi di fare appieno il loro mestiere...:-)
Bentornatiiiiiiii!:-)))

6/1/09 02:19  
Blogger Damiano Aliprandi said...

"Il mio amore e le mie figlie: c'è come un cerchio di protezione intorno a noi, un' aurea dove nessuno può entrare, neppure i più amati tra quelli del mondo, un luogo sacro dove si compie l'essenza del nostro esistere."

Quanto è importante l'amore genitori figli. Il mio è un amore mancato...

ps chiedo umilmente un tuoi aiuto per diffondere e contribuire a inviare la lettera a Santoro. Passa da me appena puoi...

8/1/09 11:15  
Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

ANGELA GRAZIE!!!! Anche a nome di Ornella e dell'Incarcerato!

Un bacio ed un abbraccio fortissimi.
Daniele

8/1/09 12:22  

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