13 luglio 2008

Sangue nostro

Tutti coloro che hanno coscienza e esperienza dell'applicazione dei principi di libertà, democrazia, diritto sanno in cuor loro che la manifestazione dell'8 luglio raccontava solo verità.
Il buon gusto e le belle maniere che sono venute meno nel linguaggio di alcuni protagonisti, per dar vita a iperboliche rappresentazioni del fango in cui viviamo, sono la prova dell'esistenza del fango di cui parliamo.
Il soggetto è il fango.
Se ne può discutere dal punto di vista tecnico- scientifico, socio -economico, storico- politico. O si può come i bambini dire semplicemente: che schifo!!!
La Guzzanti ha fatto più o meno così.
Da adulta e madre quale sono, mi viene spontaneo darle uno scappellotto e riportarla ad un comportamento più appropriato, ma da adulta e madre quale sono, sobbalzo alla vista delle sue mani sporche e del suo vestito imbrattato. Io so che la mia bambina ha ragione.
Il fango fa schifo.
Piuttosto che inviare la Guzzanti ad un centro di riabilitazione per disfunzioni comportamentali, avrei ripulito l'ambiente dalla sozzura, versato inchiostro per imbrattare la coscienza dei papa e dei re che siedono sul nostro corpo morente. I giornali si occupano dei bambini invece che dei crimini degli adulti.
Lo stilnovismo di Veltroni non è servito a nulla: le parole svuotate da comportamenti non più credibili, e da scelte personali, private e pubbliche che non si fanno incarnazione delle parole annunciate, non sono che soprammobili demodé, buoni per la tavola di una vecchia zia.
Il vecchiume stenta ad andarsene.
Ad un bambino si insegna a non toccare il capodimonte che ricorda la zuppiera della corte di Versaille e a sedersi composto sul divano, su cui troneggia un poggiatesta fatto a uncinetto, inamidato come morto.
La sua vitalità, la sua energia riversata sul mondo da esplorare, il suo diritto di esprimersi, sono insignificanti di fronte alla riverenza che è chiamato a fare nella casa imbalsamata delle relazioni opportune.
La vecchia zia ha i soldi, potere atavico, una cospicua eredità: educhiamo l'anima a prostarsi per convenienza.
Ma in questa farsa da Arsenico e Vecchi merletti, le beghine si coprono il volto e gridano lo scandalo della polvere sul tavolo mentre fingono di ignorare che nella casa degli orrori, tra un Lodo Alfano, un Lodo Bolzaneto, un Papa incistito sull'etica della vita eppure estraneo alla "vita", qualcuno chiude cadaveri nell'armadio.
Noi fermi a guardare gli intarsi, lo spessore degli assi, la qualità o meno del legno: dagli stipiti scivola non visto il nettare dei vampiri.

6 Comments:

Blogger dario said...

E' bellissimo, Angela.
E' quasi commovente come sottoscriverei ogni parola, eppure non sarei capace di pronunciarla con tanta efficacia. Grazie.

16/7/08 10:24  
Blogger Angela said...

benritrovato carissimo Dario...

16/7/08 13:53  
Blogger luposelvatico said...

In questo rumore assordante, non si sente neppure più il bambino che dice (sobriamente, ma con voce squillante) che il Re è nudo.
Distratti da dettagli insignificanti su cui si accapigliano come al mercato davanti al banco delle offerte, gli uomini rinunciano a guardare, a sentire, a vedere. A soffrire, a pagare, a combattere.
E muoiono, senza accorgersene, con quei sorrisi idioti sul viso, o in coda per acquistare l'i-phone.

"Vivere, non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà.

Nel dubbio mi compro una moto
telaio e manubrio cromato
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani
far finta di essere sani.

Far finta di essere insieme a una donna normale
che riesce anche ad esser fedele
comprando sottane, collane, creme per mani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.

Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani
far finta di essere sani.

Far finta di essere un uomo con tanta energia
che va a realizzarsi in India o in Turchia
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...

Vanno, tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
vanno, anche le cose vanno
vanno, migliorano piano piano
le fabbriche, gli ospedali
le autostrade, gli asili comunali
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani."

Giorgio Gaber, 1973.

16/7/08 15:30  
Anonymous Anonimo said...

Osservo incredula l'agonia della democrazia e del libero pensiero. Poche voci si levano contro, alcune delicate e altre violente ma almeno si levano, vivaddio. Ciò che bisognerebbe ascoltare é il contenuto e non la forma, ma in una terra dove la forma é tutto, il contenuto non ha valore.
Il l'8 luglio c'ero e ne sono orgogliosa.
Grazie Angela,
Cinzia

16/7/08 19:23  
Anonymous Anonimo said...

In compenso c'è il grande senatore del nord che con il suo buon gusto e la sua acutezza ci rammenta come sia giusto esprimersi in contesti tanto "onorevoli", l'emblema del buon gusto nella forma e dello spessore nella sostanza.

Un saluto

21/7/08 19:42  
Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

Un grande post, un vero pezzo di giornalismo d'alta qualità!

Ovviamente, non c'è una sillaba del tuo post che io non condivida in toto.

Ciao
Daniele

24/7/08 14:05  

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