22 luglio 2008

Cambio di rotta

Dunque il fango è dappertutto.
Travolge innocenti e carnefici, trasborda dalle parole come dalle mani (o dal dito) di qualche folle che il popolo infangato chiama ministro. E da un Parlamento che annega nella "cloaca" in cui vorrebbe soffocare i suoi avversari.
Il lerciume non risparmia più nessuno.
Per molti è difficile comprendere che a forza di vivere nello stesso paiolo si finisce per puzzare tutti della stessa minestra: coloro che delinquono si servono della confusione e del mestolo per disperdersi tra gli odori.
Solo le azioni ci aiutano a capire la differenza tra una parola e l'altra.
La parola ci fa da specchio: è la rappresentazione concreta di quello che portiamo nel cuore. Tuttavia molti di noi hanno solo imparato il linguaggio dei mascalzoni ma le loro mani non sono impastate di affari ingordi, contatti illeciti, potere misero.
L'uomo dalle mani pulite deve rimparare il linguaggio del cuore puro.
Il nostro cuore nutrito per volontà altrui di angoscia va sfamato di azioni credibili e rigorose, autentiche e coraggiose e imbevuto di altri suoni e altre sinfonie. E' così che si attrezza per difendersi dalla rabbia, dal cinismo, dal fango.
Saranno le azioni a rendere la parola più scarna e asciutta, capace di dire l'essenziale e di dirlo con grazia e sarà l'ascolto della natura, dei poeti, delle risate dei semplici, delle lacrime dei perseguitati, a darci il senso della misura.
Non è importante vincere, non è importante avere ragione.
Ciò che importa è aver attraversato questa umana esperienza con un cuore limpido ed essere riusciti nonostante tutto a cantare fino all'ultimo "il sole anche di notte".
Le Beatitudini che Gesù insegna sulla montagna sono il punto di arrivo di questo risveglio.
Beati i puri di cuori, i miti, i misericordiosi, gli afflitti, i perseguitati...
Immersi nell'ondata nera che ci travolge, chiudiamo la bocca per non ingoiare altro fango; nel silenzio la mente e il cuore si parlano di altro e invocano misericordia sul mondo che passa...

" E' il camminatore solitario che va sul deserto di sale, fuori del mondo, fuori della vita, quando tutte le dimore umane sono crollate e si ode, proveniente dall'orizzonte di notte, il suono terribile e grave del tremore del caos-il cielo ne è scosso. E va il pellegrino dell'impossibile, costruendo, passo dopo passo, la Via..."
Maurice Bellet - La Via - Servitium

3 Comments:

Blogger dario said...

Bel post. Brava.

23/7/08 08:24  
Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

Parole e azioni. Hai ragione ora serve anche agire e si deve trovare la "purezza" del cuore.

Dovremmo tutti crederci di più anche se in minoranza anche se poco ascoltati e passo dopo passo, ognuno di noi, essere "Il Pellegrino Dell'Impossibile".

Per forse attuare un piccolo miracolo...

PS: te l'ho scritto anche nel primo post che non avevo letto più in basso ma te lo scrivo anche qui: GRAZIE per essere tornata a scrivere e regalarci pagine come questa!!!!!
Ciao
Daniele

24/7/08 14:12  
Blogger Angela said...

Grazie a voi amici, grata alla vostra vicinanza.

24/7/08 16:14  

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