Pride and prejudice
Il pregiudizio è di quegli insegnanti che considerano le madri -a priori - il vero problema dei figli o comunque la causa della loro piccola crescita, senza mai soffermarsi sulla valutazione del proprio approccio umano, pedagogico e culturale. Il pregiudizio è anche quello del genitore che diventa permaloso non appena gli toccano il cucciolo che fatica a brillare come un cigno.
Nei confronti della scuola media di Giulia, il mio è stato un pregiudizio espresso subito su una lettera aperta al Consiglio di classe in cui abiuravo l'uso dei compiti come uso punitivo e l'abuso dei compiti assegnati in quantità abnormi come metodo di lavoro.
Il Consiglio ha reagito con disappunto, sostenuto da madri un pò inacidite che reputavano la questione inqualificabile: i compiti anche a chili sono un bene per questi adolescenti inquieti!
La mia lettera, garbata ma ferma, annunciava l'assoluto rispetto dei ruoli e delle istituzioni ma proclamava anche il diritto del genitore di sapere cosa è giusto e sano per il figlio.
La faccenda si è chiusa nel silenzio. Sono passati mesi. G ha faticato, ridotta spesso in lacrime e con piccole crisi di rabbia. E' stato necessario i primi mesi sostenerla, sedersi vicino a lei e litigarci un pò per convincerla a non arrendersi...poi, la resa è venuta da me.
Le ho detto: senti, fai quello che vuoi, basta che non ti fai bocciare!
Nell'ultimo mese, il pomeriggio io e G ci siamo quasi sfiorate nelle ore in cui i miei pensieri e le mie preoccupazioni mi hanno costretto alla ritirata. Lei mi assicurava che andava tutto bene.
Io le ho dato fiducia.
L'orgoglio è quello di una madre che oggi viene convocata dalle insegnanti per un colloquio che mi ha lasciata commossa e riconoscente nei confronti della scuola.
G è diventata una splendida bambina con cervello da ragazza: i suoi risultati sono sorprendenti, la matematica è ora la materia in cui ottiene risultati ottimi e la fioritura si è estesa su quasi tutte le discipline. I docenti hanno parlato di maturazione veloce abbinata ad un comportamento sempre corretto, attivo, socievole...la rappresentante di classe voleva congratularsi per questa allieva.
E con la madre.
Ora, noi madri non crediamo mai troppo in noi stesse. La critica è sempre a portata di labbra quando bisogna definire il ruolo di una madre e il suo modo di educare un figlio.
Dubito sempre di me e della mia capacità di amare ma oggi, guardando la ragazza uscire di corsa dalla scuola in cui ha faticato a integrarsi e persino a comprendere i contenuti e le richieste, sorridere al sole caldo di questa primavera, felice di vedermi e tenera nell'abbraccio, ho benedetto Dio per avermi concesso l'onore di accompagnare una piccola vita e vederne l'evoluzione.
Giulia ha fatto di me una buona madre.
A lei, alla sua tenacia, ai suoi capricci, alle sue resistenze, alle sue rabbie violente ma anche ai suoi sorrisi e baci pieni di voglia di perdono e affetto vanno il merito di avermi accompagnato ad una coscienza più profonda e autentica di me stessa.
I figli fanno cadere le maschere eppure, se si accetta la nudità dell'essere, seminano strati di compassione e umiltà.
Credevo che essere genitore significasse diventare albero sui cui rami i figli venissero a trovare ristoro e cibo. Invece scopro che si può essere terra, humus, suolo lavorato negli anni, dissossato e reso buono perchè altri impiantano radici e crescano.
Giulia e Emily, le mie contadine, hanno molto spesso arato, zappato, rinvigorito questa terra.
8 Comments:
Arivare ad imparare dai figli ed esserne consapevole...
Ci vuole una grande profondità per questo.
Credo siano tra le parole più belle che ho letto. Sarà che mia madre era un po' anaffettiva, ma queste mi toccano davvero in profondità. Sarà che mio fratello si chiamava Giulio, ma trovo queste parole bellissime.
Che tu possa trovare nelle tue figlie tutta la forza che ti serve.
Un abbraccio.
W Giulia e W la sua mamma!
lalaura
cara angela grazie a dio che esisiti! e grazie per la tua preziosa testimonianza
un forte abbraccio a tutte le donne della tua casa "grandi e piccole"
maddalena
Giulia ha lo stesso cuore e lo stesso carisma della madre!
Più che una babysitter, di G&E mi sono sentita la sorella maggiore...
Un abbraccio stracolmo di tutto il mio affetto alle tre donne della famiglia che hanno saputo comprendermi come in pochi sono riusciti a fare!
quanta tenerezza...grazie per le vostre parole!
ang
Ho le lacrime. Di orgoglio per queste due bambine che proprio stasera dicevo a James quanto mi mancano e per questa loro mamma, che è....E'. Punto.
Essere genitori, in qualche modo, inizia dal non ritenere i figli "propri". Significa essere un armadio che i figli possono aprire e nel quale possono trovare (e prendere) tutto ciò di cui mamma e papà dispongono e sono capaci.
Un genitore non dovrebbe (nel limite del possibile) impedire ai figli di fare, fosse anche sbagliare... Il compito di un genitore è quello di essere lì, quando il figlio, sbagliando, andrà a "rompersi" la testa contro al muro. Essere lì, mettere il certotto e aiutarlo a rialzarsi.
Ci ho messo quasi 5 anni per ricominciare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino. Perché così, ero e sono convinto, posso aiutarli a crescere secondo le loro necessità e secondo il loro ritmo. Aiuta pure a capire quali sono i loro reali interessi e a valutare le loro aspettative.
Essere genitori è il "mestiere" più difficile al mondo. Comunque lo fai, sbagli qualcosa.
Essere genitori è la ricerca della "perfezione", sapendo che non la troverai mai ma, non per questo, smettere di cercarla.
E tutto questo, qualsiasi cosa voglia dire. Perché io, ora che l'ho riletto, mica l'ho capito.
come papà sto imparando.
Studio, sul campo e grazie a persone come te, genitori, che sanno farmi capire come la mia scelta di essere un giovane Papà sia stata la migliore della mia vita.
Grazie
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