Ricomincio
"...è in questo scrivere il mio conforto e la mia forza, la sicurezza di sapere che non resterò veramente solo finché sarò in grado di comunicare..."
Diario di un malato- C. Massa-Servitium 175
Mi ha commossa questa testimonianza di Carlo e riempito di pace sapere che il canto degli uccelli ha il potere di consolarlo come consola me...torniamo tutti alla fonte, all'essenziale, quando la malattia inesorabile ci riporta sulla strada principale, dopo perlustrazioni, divagazioni, perdite di tempo nelle varie deviazioni.
Oggi anch'io torno sulla via maestra.
Ritrovo il mio Dio nella mia orizzontalità, nella materia del quotidiano. Come Carlo, come i molti afferrati da una patologia imprevedibile che ti lascia sospeso tra il presente e la morte, riprendo a respirare con coscienza. Sono viva e non è ancora finita.
Non concederò al decompositore l'ultima parola.
Giovedì mi operano di nuovo. Di sicuro non c'è nulla, se non le risposte scientifiche degli esami istologici. Di sicuro c'è che paura e felicità, pace e sconforto si susseguono, come racconta Carlo. Ho imparato che la paura è una vecchia invadente che bussa continuamente alla porta, entra dalla finestra e spesso si nasconde sotto il letto. La felicità è una ragazza molto timida, arrossisce facilmente, non disturba mai: bisogna alzarsi per andare a cercarla. Ieri, dopo aver pianto un pò, ho detto alla vecchia di uscire. Ne avevo abbastanza.
Siamo andati al lago, una giornata di sole caldo e intenso, abbiamo camminato a lungo sulla spiaggia con le ragazze che riprendevano i colori sul viso con il sudore della corsa e le grida di liberazione: niente di più raccapricciante che tenere una energia giovane legata su una sedia a far compiti! E. che in genere soffre di "pipì nervosa" dopo ore di corsa e gioco mi ha cantato con una voce sorpresa: "mamma, non ho fatto la pipì da ore...forse perchè sono felice."
Chissà era contenta per il sole, il papà e la mamma insieme dopo la separazione della settimana, ma forse un'intuizione più profonda, più inconscia, che lei non poteva codificare a parole, l'ha accompagnata per tutta la giornata: mamma aveva voglia di vivere! Oggi
Eh sì, sono andata a cercare la ragazza dagli occhi splendenti che si nasconde timida dietro le apparenti piccole cose, che vive di sfumature e tocchi leggeri.
Oggi mi accontenterò di questo. Mi basterà il bacio e l'abbraccio dell'amante, la solidità del compagno, la fragilità e innocenza delle figlie, il richiamo amoroso e accalorato dell'amico a resistere. Farò a meno della certezza del domani. Quel che accadrà lo consegno nelle mani della ragazza timida: ne avrà cura.
Così mi ritrovo sulla strada maestra. Da qui non ci si perde. Su questa strada, potrò riascoltare parole viventi che fioriscono ad ogni respiro di luce.
E' solo amando che incontrerò il mio Dio.
E la mia guarigione.