25 luglio 2007

Gomorra brucia!

Le temperature alte ci sono anche in Austria, quest'anno.
Ma a fuoco ci va l'Italia, nei migliori centri estivi.
Va alle fiamme il centro-sud.
Perchè piove sempre sul bagnato o meglio cade fuoco sempre nel deserto!
In giro vanno i piromani. E scelgono le località di mare e di interesse turistico, per conquistarsi il palcoscenico, l'attenzione. Oppure è solo brava gente che si fuma una sigaretta e poi la lancia tra i pini.
Bene il quadro finale è sempre riprovevole. Chiunque sia, chiunque sia stato, con cattive intenzioni o per distrazione, racconta dell'anima di un paese talmente accartocciata sulle sue aridità e sul suo svuotamento da produrre una quantità abnorme di gente inutile, che vive inutilmente, pensa squallidamente, compie azioni senza senso e senza controllo.
Se invece dietro c'è un piano punitivo per ridurre questa terra in ginocchio a baciare l'anello al boss dell'edilizia, allora siamo già all'inferno e le fiamme non sono che una concreta figurazione!
Dichiariamo l'Italia un paese incapace di intendere e di volere, obbligato alle cure e all'affido. Mandateci i caschi blu a stanare i piromani! O una commissione internazionale di psichiatri!

23 luglio 2007

I Muggles

Ero al bar.
L'uomo poteva avere tra i 45/50, alto e robusto, si sarebbe detto un omaccione.
Due donne della stessa età, dietro il bancone, a servire i clienti.
La domanda del gigante arriva a sopresa: "Ma insomma, sapete come finisce Harry Potter? Muore o no?" Le signore per niente scomposte, con un viso serissimo: " Muore il vecchio! "
Cominciano a raccontare il penultimo libro, ma non sanno più se è il quarto o il quinto. Non hanno letto i giornali e dunque non sono aggiornate che nel frattempo è uscito il settimo; io e J rassicuriamo caldamente il fratello di Hagrid che può passare un'estate tranquilla: Harry non morirà! E' politicamente incorretto per l'industria cinematografica far morire una tale fonte di guadagno.
Usciamo dal bar con una certezza: meglio Harry di Corona, meglio Hermione della Canalis!Tuttavia che un mondo intero si chieda che fine faccia Harry, creatura inesistente, fa pensare quanto potere abbia l'immaginario. Lo scrittore narra la storia e la comunità inventa il mito attraverso la memoria del racconto.
Se l'immaginario, ciò che la mente sogna, inventa, produce, crea, ha questa forza e potere sulla collettività, anche se oggi non si capisce se sia il mercato a controllare l'immaginario o i sogni dell'uomo a fare girare il mercato, ebbene se la mente contiene questa potenza, perchè solo le forze oscure di Voldemort come la pedofilia, la violenza sulle donne, le droghe, le guerre, le bombe terroristiche, la finanza, le banche, riescono a prendere corpo e a farsi reali mentre i desideri più profondi e costruttivi dell'anima non trovano incarnazione? Forse non immaginiamo abbastanza?
Perchè se in tanti sognano un bene superiore, una potenza buona di noi stessi, poi relegano questo desiderio al fantastico, all'illusorio, mentre il male più atroce è l'unica immagine fatta concreta e visibile nella storicità del quotidiano?
Il bene viene ad essere una conquista da eroi. E' tanto difficile per l'uomo essere tale?
E' tanto difficile sognare, immaginare un pianeta con un ozono intatto e con una popolazione soddisfatta nelle esigenze primarie di cibo, acqua, igiene e poi passare all'azione? Risulta al contrario molto semplice, da bambini, immaginare una strage per innocenti e trovare senza troppa difficoltà, come andassi al supermercato, un pò di idrazina solfato, potassio fosfato monobasico, magnesio solfato, acido ossalico per farne una bomba?
Mentre noi che immaginiamo il bene vorremmo solo delle medicine in Africa per curare l'Aids!
Abbiamo perso fiducia, diciamolo, nelle nostre potenze costruttive e non ci resta che sperare che almeno nel mondo remoto e lontano del fantastico qualcuno di noi ce la faccia. Harry Potter pensaci tu!!!

20 luglio 2007

Buco nero

La lettera di Salvatore Borsellino fa male al cuore.

Il suo interminabile elenco di stragi fa ricordare che siamo un paese occupato da forze eversive non per disgrazia ma per scelta. Anni e anni di stragi con la collaborazione dei governi a cui noi cittadini abbiamo dato credito e supporto, pur sapendo della collusione di questo politico o dell'altro con le forze mafiose.
Eroi come Borsellino in un paese di mediocri sono davvero un miracolo della vita, vita che non ha altro modo di affermarsi e di risplendere se non sotto cariche di tritolo!
Gli italiani lo sanno. Sanno tutto: quello di cui parla Salvatore, la gente ne discute nei bar e in famiglia, da decenni. Vanno lamentandosi come un coro greco della corruzione ma hanno avuto il loro giretto di amici e conoscenti che ha fatto scavalcare le istituzioni; per amore di un figlio senza lavoro sono stati pronti a dare voti ai democristiani o ai craxiani e a passare sopra la propria coscienza, a patteggiare con l'amico per costruirsi la casa abusiva o vincere le gare d'appalto. Cambia bandiera, cambia capo ma non un cuore marcio!
In questi giorni, i quotidiani eruttano storie di ordinaria corruzione. Adesso c'è pure la scalata Antonveneta e i Ricucci e i Consorte, Prodi inquisito a Catanzaro (sarà vero? sarà un'altra montatura...?) la destra e la sinistra di un corpo malato dove non si salva più nulla...
Borsellino è morto, 19 luglio, ricordo ancora quei giorni, un dolore cupo nelle case, a scuola...cronaca di una morte annunciata...quest'uomo è morto per cambiare l'immutabile per liberare da se stessi coloro che hanno scelto una vita da ergastolani, da prigionieri delle proprie miserie.

17 luglio 2007

The nice- shoes beast

Il Financial Times ci chiede che fine abbia fatto il femminismo nell'Italia delle veline?
Questo blog ha denunciato, da mesi, la sottocultura di questo paese. Tuttavia abbiamo bisogno di sentircelo dire da un giornalista straniero per farne un caso e per conoscere il disprezzo di noi stesse che ci portiamo dentro.
La reazione è lasciata ai lettori che nei loro forum deviano su questioni insignificanti. In verità, la domanda da farsi è politica e ancora più complessa: l'Italia, ha qualcosa da insegnare al mondo in fatto di diritti umani?
Ha fallito nel femminismo, così nella giustizia, così nel rispetto del codice civile, del codice stradale, così nell'equità sociale.
Perchè mai la donna dovrebbe contare qualcosa se il punto di vista antropologico di partenza è quella dell'animale selvatico! Non è passato un giorno, in questi quarant'anni, in cui non abbia visto con i miei occhi quanto l'ingegno italico si sia ridotto ad essere nulla che edonismo sfrenato e culto del corpo, come feticcio da sostituire alla caduta degli dei.
Per poter evolvere, bisognerebbe avere dei valori, credere in un bisogno di cambiamento e in una evoluzione. Il vuoto pneumatico dell'era "cellulare" è vuoto esistenziale che divora i nostri neuroni: che sia un cervello maschile o femminile.

La donna non conta niente, come la vita sulle strade che si può annientare tra le lamiere o vomitare sui marciapiedi per un orgasmo in più. Certo, dietro secoli di storia cattolica-patriarcale la femmina o si innalza al modello della trascendenza o resta corpo senza anima.
E mi chiedo perchè solo i paesi protestanti siano riusciti a sviluppare una forza nel femminile da cambiare la storia delle loro donne! Poi non vi stupite perchè abbia rispetto per Lutero.
Francamente lascerei da parte lo scontro di civiltà con il maschio italico o i dibattiti sulle motivazioni che hanno portato a tanta involuzione. Vorrei rivolgere la parole alle donne e chiedere a loro di trovare le ragioni della resistenza.

Le donne sono madri e le madri crescono i loro maschi: è dal seno che succhiano il potere e la manipolazione. Se una madre non è nelle condizioni psicologiche e culturali di fare di un maschio un uomo, questo sì che avrà ripercussioni sul sociale. Quindi mi occuperai più che a sbranare il maschio, a investire energie per guarire dalla disistima, dal senso di pochezza e inutilità che si porta dietro da millenni.
Per passare dalla velina alla persona, dall'animale benvestito all'essere vivente in crescita, bisogna cominciare a raccontare alle donne che l'anima si alimenta con lo studio, l'arte, la letteratura, la scienza perchè anche loro possano raccontare ai loro figli e crescere il loro sentire e il loro immaginario. La donna italiana non sa visualizzare, se non l'immagine nel suo specchio: quale femmina tra noi è cresciuta senza la preoccupazione di piacere? di apparire fata o principessa?
Ed è qui la questione su cui devono lavorare le scienze psicanalitiche: dovremmo rielaborare i nostri miti profondi, riorganizzare l'immaginario, i modelli di riferimento fin dalla culla, fino dai banchi di scuola. Seminari e studi su come liberarsi dalle proporzioni dell'estetica greca, della fata bionda dagli occhi azzurri e tutto l'armamentario cavalleresco, dalle forme raffaellesche fino alle immagine del cinema e della moda: conoscere per liberarsi dalla "dipendenza", per "esorcizzare" culture maschili, visione di altri su di noi.
Comunque un fatto essenziale resta: le questioni girano intorno alla moneta! Il nudo, la velina, il corpo-merce è roba da gonfiare il mercato e la donna si offre alla logica del mercato quanto il maschio, dunque sta al gioco dell'abuso e della seduzione per servire il guadagno.
Il denaro non ha sesso, non ha miti, non ha immaginazione. Domina su tutte le cose e compra tutto. Anche la carne fresca dei bambini.
Gli Italiani oggi sono dediti così alla prostituzione di massa: per denaro, hanno venduto un paese intero, i suoi figli e le sue figlie. Le veline non sono che il risvolto becero di una tragedia collettiva.

16 luglio 2007

Non solo Italy!

Finalmente la Gran Bretagna sta prendendo coscienza del suo servizio sanitario, dopo aver causato una serie infinita di vittime, tra cui io. Ammalarsi in Gb è una cattiva idea, specialmente se sei straniero. In genere gli stranieri non hanno anemie, bronchiti, gastriti ma solo un vago "maldipatria" e lo sguardo paternalistico di pochi secondi - non più di cinque minuti a testa sono concessi dentro una Surgery - ti assicura che è solo la tua mente a non funzionare e ti rinvia a casa con nessuna risposta efficace.
Tutto è iniziato nel 1996, anno di nascita della primogenita che a soli due mesi interrompe l'allattamento e si avvia verso una crescita estremamente difficile. In Inghilterra, non ci sono pediatri, ovvero ci sono i pediatri ospedalieri per casi gravi: consulenze sull'alimentazione e la crescita sono competenza delle health visitors una sorta di dame di San Vincenzo, infermiere indottrinate e rigide, che ti osservano per scovare la criminale che è in te. Alla domanda sul perchè la figlia non cresceva, fatta da me con un volto scarno e consumato dalla preoccupazione, è seguita una altra domanda: Have you ever thought to kill your child?
Avrei dovuto rivolgermi alla corte europea, ma ho pensato allora che dopottutto di madri assassine in giro ce n'erano e dunque era dovere loro indagare.
Il sostegno è arrivato a distanza da una pediatra italiana che comunque ha fatto del suo meglio e poi dal passare del tempo che ha concesso tregua alla famiglia, fino all'età di sette anni della bella G, quando sarà la preside della Elementary School a sollevare il problema: Your child is too tiny. Have you ever thought to see a specialist?
I medici inglesi mi hanno sempre rimandato a casa con una pacca sulle spalle: non potevo pretendere da quella little girl proprio nulla con una madre che arriva a mala pena al metro e sessanta. Eppure una madre lo sa, quando la crescita fisica e psicologica del figlio è sui generis...oggi G è in cura presso il Policlinico di Roma per insufficienza di produzione dell'ormone di crescita. Ora potete anche farmi la domanda: Have you ever thought to kill an health-visitor?

Infine veniamo al mio cancro.
Dallo scorso anno la Bbc e i quotidiani inglesi, magazines come Newstateman, hanno pubblicato interviste e articoli sullo scandalo che riguarda la mancanza di prevenzione e cura dei malati di cancro. Dal 2001, in seguito ad un forte stress fisico, ho vissuto un lungo anno di debolezza che nessun medico ha mai monitorato: mai un analisi del sangue, mai una visita appropriata. Neppure un ginecologo. La visita te la fa il medico della mutua. Il mio poi era un medico di provincia: non è nulla, è stress, è l'Italia, è il marito che lavora molto. Poi arrivano le crisi di respirazione: è un attacco d'ansia. Poi arriva il dolore acuto all'altezza delle ovaie e un bleeding da fare paura a Dario Argento: mi spiace, qui non vedo nulla! Mi faccia vedere uno specialista, lo supplico. No, mi creda-risponde- lei ha solo bisogno di calmanti. Così mi impasticca di antidepressivi. Allora telefono personalmente alle cliniche e agli ospedali: senza lettera di presentazione del tuo medico curante non vedi uno specialista, in GB.

Chi ha soldi invece può anche vedere padre Pio...grazie ad un'amica italiana benestante che, arrivata vent'anni fa a Londra, ha cercato il medico privato, grazie alla sua convinzione sul colore giallo della mia pelle non proprio da psicosomatici che ho incontrato il Dottor H ovvero il ginecologo più costoso di Harley Street ma anche il più efficente.
Le ultime parole del mio medico curante di provincia erano state: People with cancer complain less than people like you!!! Like you...ancora risuona nelle mie orecchie, like you what?
Mr H mi guarda e capisce al volo: polipi all'utero e sistema in corto circuito, analisi del sangue e lettura di dati non normali.
Cambio casa- avevo già attivato la vendita per potermi garantire il diritto di un accesso ad un'altra Surgery-cambio medico e ottengo le scuse del nuovo Gp da parte del NHS inglese ma non sono sufficienti. Di lì a poco, emerge una pietra -altro che nodulo!- sul seno sinistro e il gentile Gp mi dice di andare in Italia tranquilla per le vacanze natalizie, semmai di andare da un ginecologo per la visita, se potevo farmi controllare in patria sarebbe stato meglio, perchè un appuntamento ospedialiero avrebbe richiesto nel Cambridgeshire almeno un paio di mesi.
In Italia mi hanno visitato il giorno dopo il mio arrivo e operato in 48 ore. A un mese di distanza, ho iniziato la chemio.
Non sono più tornata da quelle vacanze italiane.


http://news.bbc.co.uk/1/hi/health/6895589.stm
www.

13 luglio 2007

Roma e dintorni

Il fatto che a Castel Gandolfo, sventoli la bandiera dei DS, non vuol dire che finalmente siamo approdati nel paese della cuccagna!
Il viaggio da Ponzate Soratte in giù è stato un viaggio doloroso e rancoroso che fa desiderare l'arresto e la deportazione in massa delle giunte comunali! Se si vanno a studiare gli annali dei Comuni si apprende che abusivismo e speculazione edilizia selvaggia hanno fatto scempio nelle aree dove ha sventolato per decenni bandiera bianca-rossa.
Passando per le strade periferiche della Roma sciatta e sporca del duemila, leggo la scritta: Veltroni servo di Caltagirone! Non se se il responsabile sia solo Veltroni, ma certo il cemento ha mangiato le strade e la vita della gente qui come altrove.
Tuttavia non è la bruttura, nè lo sporco, nè gli escrementi dei cani disseminati sulle vie a inquietare la mia ricerca.
L'impatto con la città e il girovagare nella provincia in cerca di casa è stato un colpo al cuore: dentro al sud, c'è un altro sud come una spirale che sprofonda all'infinito e assume un volto sempre più cupo e alienante.
Dalle strade emergono come figli dell'asfalto la moltitudine di rom, rumeni, e gente mutilata di arti che vive presso i semafori, i tram, vicini ai cassonetti della città a frugare tra i nostri rifiuti: immagini da brivido che ricordano il Brasile e le favellas.
Ho attraversato in lungo e in largo la Flaminia, la Salaria e mi ha scosso l'umanità ferita che le abitano, non più di notte, le lucciole, ma in pieno giorno e nel pieno degrado di se stesse. Chili di carne in vendita sull'asfalto, nella sovrana indifferenza, mai un' auto dei carabinieri in giro a disturbarne il commercio! Mi aveva colpito anche via Zara a Milano, e la stazione centrale, nelle ore serali mentre mi recavo a raccogliere uno stanchissimo marito pendolare; tuttavia il numero di "prodotti" in vendita nella capitale è oltre l'impensabile e alle dieci del mattino!
Sembra una Roma che non ha più altro da offrire che sacche immani di povertà e solitudini; intorno al Colosseo dove ho portato le ragazze per una passeggiata domenicale non ho visto gli americani della dolce vita e i giapponesi in gruppo ma centinaia e centinaia di volti nuovi dell'est e tanti sguardi non più di turisti appassionati dell'arte e di cianfrusaglie dei venditori ambulanti, no, semmai volti di emigrati in cerca di connazionali e di uno spazio aperto dove sostare che non fosse la stanza che condividono in cinque!
Ho provato pena e senso di esclusione: la bellezza della Roma storica strideva con quei volti che parlano di altre povertà, lontani dalle nostre emozioni e dal nostro sentire, e anche io stridevo tra loro come se non avesse più senso stare lì a contemplare una bellezza estetica, squarciata dal dolore degli uomini. Più avanti il richiamo alla mostra di Cezanne, presso il Complesso del Vittoriano, sembrava un inutile tentativo della città di darsi un tono: Roma, mi è apparsa lontana dalla realtà crudele che lei stessa ospita e sfrutta e abbandona a se stessa.
E' un divorzio ancora più evidente tra la gente chiusa negli appartamenti e nelle sue cancellate e il mondo del sub-umano che ieri si chiamava drogato, ladruncolo, oggi si chiama albanese o rumeno pronto ad aggredire ad ogni occasione, negli appartamenti, nelle auto, nei negozi. Così i vicini di casa raccontano, ieri o l'altro ieri, ogni giorno una nuova aggressione, un nuovo furto e la separazione tra noi e loro si fa più acuta e più violenta. Ma è solo un escamotage per raccontare a noi stessi che la colpa è di altri, pur di non dire che siamo incapaci, imbarbariti, inetti a gestire un paese e l'educazione di un popolo, il nostro: nel frattempo io non trovavo un affitto senza che il proprietario italiano, conniventi le agenzie immobiliari, non mi chiedesse una cifra delinquenziale e di pagare in nero; nel frattempo per ore sulle strade dell'Appia, schivavo moto e auto criminali guidati da gente romana e incontravo, ogni giorno sia all'andata che al ritorno, catene di incidenti e tamponamenti! Sì il degrado attraversa ogni esperienza e il rumeno che arriva finisce come per vivere ciò che noi siamo: un popolo allo sbando.
Il lago di Castel Gandolfo viene ad essere per me l'ultima illusione di tagliarmi una fetta di bellezza dal quadro decomposto della materia umana, sebbene dovunque la Città eterna irradi il suo nuovo volto deforme e dovunque ci sia un mondo in trasformazione che ha perso la direzione e il senso del suo umanesimo.

10 luglio 2007

Discorsi da profana

Di Chiesa ce n'è una sola. Ed è quella di Roma.
Infine, mancava l'ultima eresia e il quadro del nuovo integralismo cattolico è al completo.
Bonhoeffer può anche dormire tranquillo con Lutero: niente di emanato dallo Spirito di Cristo è mai uscito dalla loro bocca. Gesù parla solo con le autorità romane e governa solo dalla sede della Città di coloro che hanno crocifisso e tagliato la testa ai suoi seguaci! Strani gusti questo ebreo che viene dalla Palestina e sceglie poveri pescatori per amici, che finisce in mano a Pilato e poi ci ripensa: la Verità verrà custodita tra le mure dell'Impero!
Pietro, a Roma, c'è andato contro la sua volontà.
Non vorrei dimenticarlo.
Sono grata alla Chiesa di Roma per aver custodito per secoli gli scritti, la testimonianza e gli studi di monaci, pensatori, studiosi straordinari. Dubito tuttavia che l'infinita espressione dell'Amore di Dio si accontenti delle traduzioni in latino di San Girolamo!
La certezza è che Cristo abbia lasciato alla Chiesa primitiva un'eredità importante: andare nel mondo a predicare una speranza nuova ovvero che l'uomo è stato salvato! La morte è stata sconfitta! Nell'Amore di Dio, di cui Cristo è incarnazione, la creatura trova la sua strada verso una vera umanizzazione. Ora a parte la Chiesa primitiva, chi altro ha vissuto l'eredità e si è fatto davvero discepolo del Maestro? Chi può dire di aver conservato il volto originario della Rivelazione?
Dal momento che da Costantino in poi, la Chiesa più che incarnare Cristo ha incarnato una storia di compromessi con il potere, sebbene abbia conservato quello che la Chiesa originaria ha ereditato come il grande dono del Maestro ovvero il sacramento eucaristico, io credo da istintiva più che da dogmatica che da quel momento in poi lo Spirito abbia soffiato dove era urgente farlo e dove non venisse soffocato dall'affare mondano. Per questo Lutero è stato un dono per la Chiesa, una scudisciata a un sistema che doveva ritrovare se stesso. Come non riconoscere la mano di Cristo?
Se la Chiesa di Roma detiene le chiavi segrete dell'insegnamento perchè il fondamento della sua fede è nell'Eucarestia ovvero nella transustanziazione e nel sacerdozio, questo non è un merito della Chiesa ma una responsabilità che lei si è assunta - dopo averla elaborata-e che deve vivere in pienezza se non vuole essere giudicata alla fine dei tempi proprio sull'autenticità di questo mandato. Quindi piuttosto che gloriarsi di farsi portatrice di sacramenti di questa elevatura, dovrebbe umilmente dire che Cristo, essendo presente in tutte le realtà dell'uomo che vivono l'amore e la carità, offre se stesso al mondo attraverso i segni della Chiesa cattolica, non per predilezione ma per mandato e che dovere del cattolico è esserne degno!
I cattolici sono davvero pane eucaristico per gli altri?
E non piuttosto pane indigesto?
Sono profondamente convinta che i luterani o gli ortodossi siano la voce di altri carismi.
Penso alla luce data alla Parola e al carisma del Pneuma.
Ognuno dovrebbe vivere il suo come complemento dell'altro, con semplicità e libertà, senza l'arroganza di avere afferrato e vissuto storicamente il mistero di questa Rivelazione.
Tuttavia la questione reale è: chi è che comanda? Oggi è chiaro: la chiesa di Cristo è solo cattolico-romana e il capo è il Papa di Roma. Le altre fanno da arredamento.
Saremo in tanti tra noi cattolici a ritrovarci ai margini di un mondo che ha finito per chiudersi in se stesso, sulle sue autocelebrazioni, sulla sua vecchiaia.


http://www.vatican.va/news_services/
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/esteri/benedettoxvi-15/cattolica-unica-chiesa/cattolica-unica-chiesa.html