27 novembre 2007

Vivere la bellezza

Science reveals that beauty is healing’s greatest ally.(R Mollica).

La scienza rivela che la bellezza è il più grande alleato della guarigione.
Che cosa è la bellezza e cosa resta di essa in un mondo violento dove l'80% degli uomini conosce la fame e la guerra, e il restante 20% benchè mangi e faccia festa, conosce la depressione, la solitudine e la brutalità sui corpi dei bimbi e delle donne? Si può più dividere il mondo tra il sotto e il sopra sviluppato?
La bruttura si partorisce in qualunque angolo della terra e la morte ingiusta e i suoi derivati fanno vittime ovunque.
Forse una volta, lo sguardo posato sugli alberi e la distesa dei campi portava consolazione e la certezza illusoria che altrove se non qui c'era una possibilità di dare corpo ai sogni e spingeva l'immaginazione e la voglia di vivere oltre il confine del proprio dolore.
Oggi lo sguardo non va oltre la rete di filo spinato della propria consapevolezza... mentre guardo le colline so che dietro il loro profilo si nasconde una storia deforme e un'umanità in bilico tra la ferocia e l'indifferenza.
Bisogna rimuovere il filo spinato, scavalcare la ragione e i dati raccolti, quei numeri terribili che elencano morti e sconfitti, saltare il fossato del proprio difficile percorso che resta immutabile e dio-solo-sa-quanto certe vite non cambieranno mai la loro trama, e lanciarsi nel buio della totale assenza di idee e teoremi.
La guarigione del cuore e quindi del corpo non avviene senza la bellezza, l'ho imparato dai poeti e dalle mani sapienti di chi sa accarezzare, dallo sguardo adulto e appagato di chi è stato nutrito di racconti e ideali, da un pezzo di musica scritto da un versamento dell'anima.
Esiste ora questa espressione dello Spirito oltre le discariche, il cemento, il degrado della coscienza? Sopravviverà ai deserti, al prosciugamento delle risorse d'acqua, alla visione dei popoli in fuga? Riuscirà ad esistere oltre le storie di ordinaria follia e lo sfaldamento delle conquiste personali?
Mi lancio nel vuoto e cerco di afferrare l'unica certezza che ho: respiro.
Le impercettibili piccole e inesistenti, agli occhi, azioni del giorno sono la bellezza in cerca di un nome.
Tutto quello che è irrilevante ai dati storici, quei frammenti di tempo senza scopo se non quello di esserci è la bellezza che va trafugata al giorno. E più che andarla a trovare, occorre interpretarla, assumerla come identità: la grazia, la pace, l'armonia, l'equilibrio...tentare e riprovare a darle forma, consistenza, spessore dentro il proprio cammino. Fare bella la vita che c'è, a partire dall'esistente: trasfiguro con un sguardo incantato i piccoli passi e mi meraviglio che ancora posso camminare. Non ho altra direzione che vivere e raccontarlo.
Il dolore mi fa compagnia perchè non mi addormenti e dimentichi: la vita è fatta di terra su cui scorrono fiumi che portano via ogni detrito e insieme inondano e devastano, fiumi che giungono al mare, agli abissi del prioprio io, ai fondali senza suono e senza corrente, ad una quiete sconosciuta, dove risiede il mistero, non visibile.
Ho imparato l'immersione e a nuotare nel buio.

"...non mettere la tua esperienza in un luogo, in una persona. Mettila nell'invisibile.
A ogni nuovo giorno sono chiamata a riattualizzare la speranza, a rinnovare l'alleanza. Ogni giorno di nuovo" Christiane Singer -Non dimenticare i cavalli schiumanti del passato-Servitium

3 Comments:

Blogger Laura said...

Solo un piccolo saluto per dirti che non scrivo ma ti leggo.
Un abbraccio, Laura

29/11/07 12:28  
Anonymous Anonimo said...

cara angela, sono qui sulla mia poltrona bianca, un po' stanca e già assonnata. Ti leggo e una ventata di dolcezza e calore umano trapassa lo schermo, un po' freddo del computer. Fa bene riconoscersi in altre vite che sebbene diverse, coltivano ogni giorno uno sguardo sul mondo ripulito dagli schizzi di fango, sempre dilaganti.
grazie, cara angela
maddalena

30/11/07 21:08  
Blogger Angela said...

che bello farvi compagnia...grazie!

1/12/07 10:05  

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