26 agosto 2007

Sulle strade del ritorno

Lavanda, ulivi, limoni e un vento leggero che chiede di avvolgerti nella veste di lino, fanno cornice ai miei pensieri stesi sulla pietra di tufo della Locanda Rosati dell'amico Giampiero.
Quando l'uomo ascolta se stesso, sa dare vita all'armonia e alla grazia: il giardino dell'agriturismo orvietano non è un atto estetico.
E' puro amore per la terra, è umiltà di farsi raccontare dalla terra i misteri delle proporzioni, dei colori, della vita anche minima.
Tutto si ricompone, ogni cosa al suo posto, anche la gente che ti siede accanto libera di sorridere o fare silenzio, non sopraffatta dalla spremitura delle ore.
Mi stupisco che questo giardino, la casa in pietra, gli alberi intorno siano lì perchè io ne goda. Vorrei che ogni uomo e donna custodissero nel cuore un pezzo di Umbria come icona di quella bellezza nostra e del creato che dobbiamo proteggere: mai come in queste ore le notizie che vengono dalla Grecia o la vista dei quintali e quintali di rifiuti che scopro disseminati sul costone del lago di Castel Gandolfo, dove ora vivo, mi fanno soffrire e mi tolgono la speranza che l'uomo possa farcela a uscire dalla bestialità e il pianeta possa farcela a portare il peso della nostra presenza.
La bellezza è a nostra disposizione. Non si compra ma è il risultato della coerenza tra ciò che siamo e ciò di cui ci circondiamo.
I miei compagni di viaggio, i miei amori, i miei amici mi raccontano che qualcosa di migliore di ciò che sono ho saputo tirarlo fuori da questo mio buco nero: può allora l'ombra di un albero, la risata dell'amico, rendere felice un essere umano?
Essere qui e saper ringraziare la luce del sole che va a nascondersi dietro le sagome dei pini è speranza che -quando la notte del cuore verrà -la memoria mi aiuterà a ritornare in questi luoghi e a queste ore dove chiara è la luce interiore, luogo e spazio e tempo in cui il Dio che mi abita, ci abita, ha compiuto tutte le meraviglie. E' questa l'ora che si recuperi la vista e si dica: " Che splendore! "

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

L'essere umano dovrebbe trarre ogni giorno la felicità da un sorriso, da un albero che nonostante i veleni mette ogni anno le sue nuove foglioline, da un passerotto che con fatica cerca di scampare alla caccia, ma purtroppo ci rendiamo conto di queste cose solo dopo esperienze negative e tristi; oramai temo che l'uomo sia su una strada da cui è difficile uscire, eppure siamo in tanti a volere un mondo migliore perchè non contiamo nulla?????
Ciao Grazia

27/8/07 11:44  
Anonymous Anonimo said...

Forse perchè non ci parliamo abbastanza?

29/8/07 20:17  

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