24 aprile 2007

Miserere

Siamo di nuovo alle solite.
Gente mediocre per tradizione storica non può che partorire una trasformazione di superficie e convertirsi al buonismo e al perdonismo.
I conflitti degli ultimi cinquant'anni stanno trovando collocazione nel "volemose bene" degli ultimi giorni. Dopo anni di piombo, di sangue, di martiri, di mafia e mazzette, di concili e encicliche, quel che resta del giorno è:
-i complimenti dell'uomo di Arcore nei confronti di Biagi. Un ulteriore insulto a Biagi
-la sinistra che applaude l'uomo del secolo e gli mostra accoglienza
-la crostata del Direttore del carcere di massima sicurezza per il compleanno di Provenzano, scusate l'associazione di idee;
-il patriottismo del forzista con l'intervento su Telecom
-l'accondiscendenza del governo sulla questione e nessuno che grida "prima la legge sul conflitto di interessi" oppure "tenetelo lontano dalle telecamere e dagli affari e fatelo dissolvere nell' insignificanza!"
-il silenzio del governo sulla riabilitazione dei farabutti con processi a carico
-la riabilitazione della famiglia cristiana come modello e l'indifferenza nell'analisi sociale di continui arresti di preti, insegnanti, genitori, operatori sociali per pedofilia e pornografia
-la scuola che muore con insegnanti incapaci e alienati a cui non manchiamo di portare il regalo di fine d'anno
-la scuola di figli violenti e bestiali a cui non manchiamo di regalare il pc con i viaggi nel virtuale.
Gente nostra, fisiologicamente predisposta al superamento delle regole e alla loro sublimazione, cristianamente incline a perdonarsi ogni trasgressione. La chiamano tolleranza: sul vocabolario del Giovane Europeo significa inaffidabilità, ipocrisia, furbizia.
Come faccio a spiegare al mio amico inglese che questo è anche il paese di uomini come Peppino Impastato?