25 marzo 2007

Radici da dimenticare

E' domenica e mi preparo al viaggio verso Sotto il Monte: per una messa che abbia un cuore e un pensiero libero e adulto, che sia un incontro tra pari che condividono il viaggio e il Pane per un pò di convivialità, pago il prezzo di un pomeriggio che si brucia in macchina e spesso in traffico. Questo è il mio modo di salvare le mie radici cristiane che nel passare degli anni hanno perso il contorno di una identificazione in un gruppo, in un luogo, in una tradizione, e sono sfumate difinitivamente nell'adesione alla vita degli uomini tutti e al Dio nascosto nelle loro faccende.
Ma a Roma, l'Establishment va in crisi se la salvezza di queste radici non viene riconosciuto su pezzi di carta bollata con tanto di firma e non si dica in questa nuova guerra fredda che poi è calda bollente che esistono due blocchi ,di nuovo, tra l'Occidente cristiano in via d'estinzione e il resto del mondo musulmano in via d'espansione.
Rischiamo il declino? Sarà la crisi d'identità e di nascite a fare dell' Europa un pezzo da museo nelle sale arabe del futuro? Dovrebbe essere questa la preoccupazione di un Papa o non piuttosto di un Imperatore? Un papa dovrebbe occuparsi di incarnare la Parola che dice di farsi lievito nel mondo...pensate, addirittura sparire per dissolversi come lievito che faccia crescere la pasta della storia in termini di giustizia e pace. Altro che visibilità e riconoscimenti costantiniani o da sacro romano impero!
Ci sono due radici nel mondo cristiano. Una, è affondata nel terreno mondano e ha prodotto frutti di sangue. Chi vorrebbe salvare le radici di un Europa che ha imposto la visione cristiana-romana, alle origini, con la spada?
Io non vorrei più ricordare se non come crimine la storia di paesi europei evangelizzati travolti da guerre interne e esterne che hanno prodotto:
-massacri degli eretici
-massacri nei processi di stregoneria e nell'abuso incondizionato sulla vita delle donne
-massacri tra chiese cattoliche e protestanti
-deportazione di 11 milioni di neri d'Africa da parte della cristiana Inghilterra e abuso e violenza sul continente africano con la benedizione dei crocifissi dei missionari
-deportazione e eliminazione del 90% degli indios dell' America Latina, nonchè sfruttamento totale della ricchezza della terra e dei suoi giacimenti da parte della santissima Spagna e del
devoto Portogallo
-il costruirsi della ricchezza, del progresso, dell'emancipazione e della democrazia in Occidente ad opera del sangue e lavoro di milioni di schiavi
-la grandezza e lo splendore dell'arte cristiana commissionata dai vari principati italiani e
monarchie europee con capitali estorti alla gente comune e alla loro miseria
-il pensiero filosofico che si basa sulla Ragione e che ha prodotto analisi e speculazioni che hanno perso di vista il cuore e ne hanno potenziato l'Idea, fino a partorire principi di razza superiore e infami olocausti.
L'Europa ha sempre rinnegato Cristo, anzi per dirla con Chesterton, il cristianesimo non è mai stato applicato. Voler salvare queste radici significa ribadire che in fondo abbiamo avuto ragione, abbiamo fatto bene.
Invece, mai come ora, occorre gridare da Piazza Grande che è necessario riscrivere una nuova costituzione europea e un altra storia cristiana, quella mai nata, ancora in nuce che ha visto la potenzialità nella figura di Francesco, uomo trasversale e trascendente che aveva fatto delle rocce e degli alberi la sua casa.
Se finalmente sradichiamo la radice malsana e le connivenze attuali con i poteri forti, allora avremo l'autorizzazione a fare da lievito nella storia dei popoli.
Il Cristianesimo che non cambia per prima la Chiesa, può essere una spinta motrice per l'Europa la quale può far tesoro del passato, andare oltre, portare con sè la radice sana e rivoluzionaria del pensiero di Cristo e cambiare per prima. Perchè a guardare bene dentro le pagine, Cristo non aveva radici, nè casa, nè luogo dove posare il capo...