20 marzo 2007

La bufera infernal...

...che mai non resta,
mena li spiriti con la sua rapina,
voltando e percotendo li molesta...

La notizia che nel mondo del potere si aggiri un uomo come Corona o come Mora non è affatto una notizia; quello che fa male alla gente piccola e lontana da questo mondo è che esistano in politica, nella finanza, nello sport, nei media, ogni giorno, ogni momento, tantissimi individui così facilmente ricattabili!
Ciò che scuote è comprendere in un attimo che la spirale dell'abisso non abbia mai fine e che neppure dieci Tangentopoli potrebbere ripulire ciò che è geneticamente alterato. E' uno stato di decomposizione collettivo: qui non si tratta di aver trovato una gang di mafiosi ma di aver individuato la cloaca in cui crescono e si affamano gli uomini e le donne in Italia. Per essere in tanti ad essere ricattabili, tanti coinvolti più o meno nella rosa dei potenti, dei significativi (come se una valletta da intrattenimento avesse un valore e un peso nella stora d'Italia!) bisogna allora giungere alla conclusione che sono tanti i soggetti che crescono fin da piccoli in ambienti dove tutto è lecito, dove tutto è possibile, poi con le dovute mosse arrivano ai vertici e continuano a crescere e a far fortuna a partire da quei principi iniziali.
Questo vuol dire che potere e denaro sono un connubio che in Italia porta matematicamente allo squallore etico e al trasbordare ai confini del marcio.
Dunque si comprende perchè Berlusconi ha potuto -dopo l'arricchimento dubbioso - prendere potere in Italia, perchè gentucola senza spessore sale in cattedra a fare l'opinionista, perchè a Milano come ti giri, in qualunque bar importante vai, incontri qualcuno che conosce qualcuno che ha un certo potere.
Si chiarisce bene la qualità, la stoffa di quelli che sono arrivati a farsi largo tra la folla e soprattutto la stoffa e il valore di quei cittadini italiani che li hanno rifocillati, rimpinguiti, ben pasciuti magari per uno scambio di favori.
E' un paese che non ha più niente da lasciare in eredità: la scuola diventata uno spaccato della miseria e della violenza che serpeggia in famiglia ma anche in Parlamento, dove si invoca la Costituzione ma si è persa di vista la Storia e si vive solo di storielle; la parrocchia un odierno Titanic, senza più speranza, su cui ci si aggrappa invocando la Restaurazione, le aziende uno zoo di competitivi e edonisti a gara con l'ultimo modello di vestito e conto bancario.
Sono tutti rassegnati non perchè niente cambia negli altri, quindi è inutile lottare, ma perchè tutti sono coinvolti e la coscienza non risplende nella storia personale di nessuno...a ognuno la sua parte per aver arenato il progresso di questo paese.
L'Italia come Napoli, dove arrestano interi clan famigliari coinvolti in affari di droga: specchiamoci tutti a Napoli e contempliamo i lineamenti di un paese che vive di clan famigliari, di interessi privati, di furbizia quotidiana.
Siccome dal basso non è cambiato nulla, come aspettarsi che dall'alto avvenga qualche profondo rinnovamento: quello che avviene ai vertici avviene alla base. Tuttavia chi ha più potere e soldi ha più responsabilità nel degrado collettivo.
Il Parlamento è il luogo oggi dove chi è cresciuto nella cloaca ha trovato poi pane per i suoi denti.
Mentre si azzannano a nascondere le metastasi con le leggi che proteggono la privacy di un corpo malato, mentre i più fanno finta di amare la vita e la pace nel giorno della liberazione di Mastrogiacomo, altro esempio eccellente che di politici e intelligence e soldati non abbiamo più bisogno (Strada ci basta come mediazione con l'Afghanistan!), nessuno si occupa di proteggere i giusti.
Il magistrato Colombo, uomo retto e pulito, va via, abbandona il suo ruolo di difensore della giustizia.
Ora, se si arrende Colombo, che ha gli strumenti culturali e di incarico per cambiare le cose, cosa resta di noi che vorremmo vedere il Parlamento depurato da uomini coinvolti in scandali, teatrini da cabaret, processi, alcuni dei quali molto pericolosi, ancora in corso?
Se Colombo va via, se gli uomini giusti si arrendono, se il compromesso vince sulla chiarezza, se uomini mediocri e proprio per questo cattivi possono tenere in scacco questo paese, allora non resta che seguire la via dei grandi, la via dell'esilio.
Come Dante, non resta che la denuncia e il canto doloroso, sentirsi senza patria e senza casa... la diaspora di molti che non hanno più chiese in cui pregare, nè pensieri politici da coltivare, nè istituzioni da difendere...un gregge senza pastore che troverà nella comunità umana degli ultimi, degli umiliati e offesi, la ragione del proprio esilio.

"A vizio di lussuria fu sì rotta
che libito fé licito in sua legge
per tòrre il biasimo in che era condotta". (Canto V)