15 aprile 2009

Pornografia del dolore

Non è stato facile sottrarsi alle immagini della distruzione e delle macerie.
Ho preferito tenermi aggiornata direttamente dalle fonti, le persone care residenti all'Aquila e dintorni, e farmi aiutare dai giornali...ma non troppo.

Dei giornalisti italiani sono stanca come di un piatto che si consuma ogni giorno a tavola, stessa minestra: cibo scaduto e mascherato con salse colorate di chimica!
Della televisione che gioca sulla rielaborazione dei fatti al fine di costruire i miti, non ne ho più interesse:
il presidente del "pueblo" non si mischia con le autorità, nei giorni funerei sotto i flash delle telecamere, affinché passi il messaggio subliminale: con le autorità politiche e imprenditoriali l'uomo dai mille volti non ha niente a che fare; se gli aquilani sono stati traditi dalle mafie - le quali mai allentano la presa assassina - non è certo colpa dell'ultimo presidente del consiglio che invece sogna di spalmare l'archiettura dei suoi collaboratori su tutto il territorio!
Se non è personalismo questo, ditemi che cosa è. Se non è clientelismo questo, ditemi quale sia il suo vero nome.

Se le morti sotto le macerie sono un' occasione per rilanciare le new town, lo stretto di messina, la bravura del governo, la perfezionse della protezione civile e del suo caporale amico del premier, la prontezza di reflessi di uno Stato invece di norma dormiente e indifferente alla sofferenza quotidiana di studenti, professori, magistrati, precari ecc., allora siamo nel racconto di un'isola che non c'è.
Come ci spiega Saviano riguardo al linguaggio dei quotidiani di Caserta i quali costruiscono una narrazione e un mito che pone, al centro, il linguaggio simbolico dei vari "Al caponi" e sottopone all'attenzione del pubblico consenziente (che è stato educato a leggere i simboli) il dolore dei Boss più che delle vittime, le immagini televisive di queste ore di morte, hanno narrato altro rispetto agli abruzzesi finora inesistenti nel racconto e di colpo diventati oggetto di attenzione, di ammirazione, riconoscimento di forza e e dignità.
Abruzzo, terra di "democrazia cristiana", madre di tutte le corruzioni e ora travestita con altri nomi e altri loghi: dove eri mentre ti sbriciolavano sabbia e sale nelle tue fondamenta? Dove erano le istituzioni, gli appaltatori, i politici che oggi dicono di amarti, di voler il tuo bene?
Tutto si vuole annacquare sotto le macerie del dolore.
Ma io sento l'urlo delle vittime...le bare continuano ad avere una voce!
Dolore raccontato per strategia di terrore e strategia di distrazione.
Nel frattempo, nel silenzio generale passa una norma, con il silenzio dell'opposizione, sulla privatizzazione dell'acqua: l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti.
L'acqua non sarà più un bene pubblico.
Il dolore serve sempre per arrivare ad altri passaggi e sotterrare con le vittime gli abusi e le prepotenze.
Così Vauro è sospeso per aver gettato due tratti di matita e per aver tracciato la nausea che tutti noi proviamo. Ma Fede, il più grande comico di mediaset, resta al suo posto, per dire l'indicibile, l'inenarrabile, il manipolabile.
Si confonde la storia del referendum, il giorno delle elezioni europee, si gioca sui morti per non farci capire più nulla.

Pornografia del dolore: meriterebbe un gruppo di talebani pronti a lanciare urla e pietre e a mettere alla gogna gli svergognati!
Invece in genere i talebani sbagliano mira a massacrano le loro donne ovvero coloro che portano la colpa di essere vivi e di voler camminare sulla terra con gli occhi aperti al cielo!
Ritroveranno nei nostri integralisti quel perverso gusto di negare all'altro il diritto di pensare, di costruirsi una propria visione del mondo, di esistere nella differenza.

Sarà per questo che siamo in Afghanistan: per un corso di aggiornamento!


6 Comments:

Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

Parole dure, mettono i brividi ma non posso che condividerle in toto.

16/4/09 01:14  
Anonymous Anonimo said...

Anche io cara...

16/4/09 06:34  
Blogger Vincenzo Cucinotta said...

Bel post: visione lucida, del tutto condivisibile, anche se pronunciata con la giusta rabbia.

16/4/09 11:08  
Anonymous Stefi said...

Mia cara Angela, che aggiungere di più?..
Tristemente in perfetta sintonia con te!
Un bacio
Stefi

16/4/09 12:36  
Anonymous Ally said...

Mi ha attratto il titolo del tuo blog, mi sono fermata a leggere l'ultimo post, mi hai colpita con le tue riflessioni che in toto condivido, sono stata spinta dalla curiosità di leggere il tuo profilo, e una frase mi ha sospesa..." nella scrittura ho trovato una traccia"...io invece non scrivo più, ogni volta che 'torno' parte l'entusiasmo di sapere esattamente quello che voglio scrivere ma poi rinuncio perchè ne avverto l'inutilità ...per me! Grazie per la possibilità di riflessione.
A.

16/4/09 13:57  
Blogger Angela said...

Benvenuti Vincenzo e Ally...

-vincenzo, un giro sul tuo blog e mi hai catturato subito!

-ally, non smettere, hai tanto da dire...ma con tranquillità, senza aspettative che cantare la bellezza!

16/4/09 14:11  

Posta un commento

<< Home