1 settembre 2008

Vietato sperare

So bene che Obama è un politico e come tale un uomo che fa uso di strategie e propaganda.
Non era questo il punto di osservazione da cui mi incuriosivo del fenomeno.
Obama è un uomo che i media stanno lanciando nello spazio della nostra immaginazione ma anche un uomo reale che sta interpretando un bisogno collettivo e che risveglia in me una domanda, seppellita sotto gli orrori del presente: gli uomini si possono ancora salvare da se stessi? La terra tutta ha ancora qualcuno che voglia metterla in "agenda"?
So bene che la politica di Obama non è "il Bene": basti pensare alla sua fiducia nelle armi e nei biocarburanti, mentre l'opinione pubblica e gli esperti dell'ambiente parlano di tutt'altro, eppure guardavo il suo successo e le lacrime degli americani, fanciulli emotivi come gli inglesi di fronte al feretro di Diana, con attento silenzio.
Oggi anch'io verserei lacrime perchè in me grida il bisogno della Speranza. E lo scrivo con la maiuscola perchè è un valore in via d'estinzione, tra la mia gente.
Gli italiani con questo governo hanno scelto di sperare nella forza del "pisello"e nell'egoismo più spudorato (direi un "pisellino" visto che l'italico ha bisogno dell'oggetto status- symbol, dello sballo, delle spranghe, del vestito di buon taglio, del conto in banca a cascate, della bella bona vicino, dell'amico potente, del clan per dimostrare di valere qualcosa!!!)
Oggi gli americani cominciamo a sperare nell' illusione, chiamatela come volete, della pace che è figlia della giustizia. Ringrazio Obama solo per questo: il suo linguaggio va a toccare le viscere del sogno.
Ci sono parole che raggiungono l'anima femminile della natura umana, quella in cui credeva Gandhi che chiamava le donne maestre della nonviolenza.
Ora, mi rifiuto di credere al vecchio adagio che l'italiano è spaghetti e pizza e mafia come, giustamente, confermano oggi i giornali tedeschi che guardano il nostro paese attraverso il corpo e le azioni di un governo-Berlusconi. Al contrario, con il precedente post volevo inviarvi/mi un messaggio: credere, sperare, nelle migliaia di persone che stanno facendo un cammino diverso da quello presente e vivono e lottano per la giustizia, la legalità, il merito, il valore della pace, la nobiltà d'animo.
Molte di queste persone le ho incontrate e occupano posti di lavoro importanti come la scuola, il mondo della cultura, le associazioni, persino gli istituti religiosi (e lo dico io che azzererei ogni cosa e chiamerei un uomo, uomo e basta, e non laico o religioso).
Conosco suore e sacerdoti -persino loro-che studiano e si impegnano per un vero processo di umanizzazione del pianeta e trovano la forza e la lotta nelle terre dell' Africa o dell'America Latina e vivono tra noi per dirci: imparate a sperare dai poveri!
Sono andata a conoscerla, suor Elisa, per capire infatti come si può sperare nonostante gli eccidi in Ruanda, in Eritrea, a Darfur.
Dunque, la mia provocazione è questa: bene Obama ma noi, figli dell'Europa un pò più smaliziata e spezzata dell'infante America, noi italiani abbiamo o no un "dream", una voglia di cambiamento radicale? La gente che conosco e che mi parla anche dai blog agisce già nel proprio territorio, risale da tempo il fiume come salmoni: controcorrente. In nome di queste persone, non voglio smettere di sperare.
Anche per onorare il loro impegno e il loro coraggio.
In Italia, è vietate sperare.
Se lo fai sei un idiota oggi. Lasciatemi essere una sciocca per qualche giorno. Lasciate che io creda che sempre più gente si unirà a quel vento di cambiamento che da sempre rinnova la storia, anche nelle epoche più buie.
Obama è un sogno americano.
Il nostro, cari lettori cinici, qual'è?
O abbiamo consegnato per sempre il paese alla morte?

30 Comments:

Blogger digito ergo sum said...

Sì. Secondo me, però , la domanda non è se l'uomo può salvarsi. È se vuole salvarsi.

Cambia nulla, perché la risposta non la so.

1/9/08 22:35  
Blogger digito ergo sum said...

Non la so ma la intuisco. Sarebbe disposto a volersi salvare, solo se il costo fosse basso, il dolore sopportabile e, soprattutto, se ci fosse un parcheggio vicino.

1/9/08 22:36  
Blogger dario said...

Anglea,
Bel post, davvero... e mi dispiace di aver fatto il "lettore cinico" ieri... e stamattina...

Pero' davvero, lo sai qual'e' l'immagine che mi evoca l'Obama che descrivi tu? Quella della testa del maiale nel Signore delle Mosche.

La speranza degli Americani? Sperare nella Pace perseguita da un fantoccio della Guerra e' sempre speranza, ma, francamente, preferisco disperare. O sperare in me stesso.
Obama non e' meglio di Bush. Solo un po' piu' bello. Un bel po' per la verita'... Tanto che ancora oggi mi stupisco che un antipatico come Bush sia stato eletto una prima volta e poi rieletto una seconda... Io l'avrei invece riempito di schiaffoni!!! Ma perche', perche' era guerrafondaio? No, perche' era antipatico!
Ecco, se vedi tutto 'sto bell'entusiasmo per Obama, perche' non vedi altrettanto bell'entusiasmo per McCain? Sara' il nome, ma a me anche questo sta antipatico!

E allora, quel che ci manca a noi e' un tipo simpatico? 'Azz... Gino Bramieri e' morto da tempo, senno' lo facevamo a lui, presidente del consiglio!

Angela... mi dispiace fare il cinico ancora una volta, ma secondo me ha proprio ragione Digito (per altro mi dispiace anche dare ragione a Digito eheheheheheheh!).
Cioe'... e' vero... per salvare il mondo dobbiamo fare delle rinunce.. Grandi rinunce. E per come la vedo io non e' nemmeno detto che, facendo queste grandi rinunce il mondo riusciamo a salvarlo.
Gli Americani di Obama invece sperano, illusi, nelle promesse di Pace... nelle tante parole positive del loro affascinante leader. Ma sono disposti, loro, a queste rinunce? Direi di no, infatti il loro affascinante leader si e' forse scordato di dire che il petrolio ce l'abbiamo ancora bisogno... che vuole fare la guerra nell'Est Europa (aveva gia' cominciato prima ancora di vincere le primarie!) (oh.. pardon... non e' lui che ha cominciato, ma i signori della guerra che l'appoggiano!).
Francamente, piu' che parlare di speranza, a vedere 'sti Americani mi vien da dire che e' una bella manifestazione di boccaloni.
Un po' come il cane che ti fa le feste quando gli dai del cibo. E' amore?

No, preferisco rinunciare all'illusione, preferisco credere nel concreto, anche se, come dice Digito, il parcheggio e' lontano, e pure a pagamento.

2/9/08 08:43  
Blogger Angela said...

Dario, rispetto tanto il tuo punto di vista. Quindi credere nel concreto cosa vuol dire? Cosa possiamo fare? Tu fai parte di quelle persone che stanno resistendo, dunque per me sei l'esempio concreto -sebbene solo attraverso un blog- che la speranza c'è.

2/9/08 09:23  
Blogger dario said...

Angela.
Purtroppo (o per fortuna?... no, e' che non e' proprio il mio mestiere!), per quanto le mie idee ce le ho, non saprei proprio come applicarle. E per di piu', anche se lo sapessi, non sono proprio un trascinatore. Diciamo che sono proprio all'opposto di Obama, dal punto di vista dell'immagine. Cioe', non solo non credo di essere affascinante, ma preferisco proprio nascondermi, piuttosto che apparire.. sara' carattere....

Comunque ti dico come la vedo io.
Il problema del mondo e' di avere troppo lasca la leva del freno a mano, per cui, quando la tiri, non succede niente. In altre parole, l'economia capitalista, di cui e' intrisa la cultura occidentale, non puo' che perseguire il consumismo, cioe' il consumo di cio' che e' inutile per concedere alle persone un aumento della loro ricchezza, che poi spenderanno per consumare cose inutili per rimpinguare le tasche della gente che cosi' puo' comprare cose inutili eccetera eccetera. Spreco, spreco, spreco. E perche'? Perche' non ci sappiamo accontentare di cio' che abbiamo, non sappiamo dire basta. E perche'? Perche' altrimenti la nostra economia non sarebbe cosi' forte. E quindi verrebbe battuta dall'economia emergente dei Cinesi, e quindi sarebbe una discesa a picco. A meno che i Cinesi tirino il loro freno a mano. E dicano okay, mi accontento di quel che ho e sayonara. O come si dice in cinese. Ma come fanno loro a dire che si accontentano della bici scassata quando noi abbiamo i nostri grandi SUV?
E allora l'unica soluzione e' di raccogliere e redistribuire. Siamo tutti uguali? Bene, allora siamo anche tutti poveri... poveri si', ma almeno la pagnotta ce la possiamo permettere. Tutti.
E non ci possiamo permettere piu' i SUV, e quindi non abbiamo piu' bisogno di cosi' tanto petrolio. Pero' potremo permetterci tutti una bella bici, che pedaleremo respirando aria pulita.
E, come dicevo, questo forse non basterebbe, perche' siamo comunque in troppi e stiamo aumentando... e allora dovremmo anche dire basta vivere troppo a lungo. Viviamo tutti, solo quanto basta. Ma viviamo davvero (certo che anch'io non saprei dire "basta" al raggiungimento di una certa eta'.... ma purtroppo abbiamo anche perso tutti i controlli biologici naturali!)
E, alla fine, questo basterebbe per smettere di rovinare il mondo. Ma mi resterebbe comunque il dubbio che il mondo magari e' gia' fin troppo irrimediabilmente compromesso.

Ecco, questo e' il parcheggio a pagamento troppo lontano.
Forse e' troppo pretendere di ottenere questa isola felice (mah... forse e' un'isola triste, ma almeno e' un'isola!). Pero' fare dei passettini piccolini in quella direzione non mi pare cosi' tragico! qui ho descritto in soldoni (eh... non sono proprio un economista, ma mi ci metto di impegno!) una economia alternativa gia' esistente.

2/9/08 09:52  
Anonymous Anonimo said...

Io la Speranza ce l'ho sempre. Essendo cattolico, forse mi � pi� facile, magari sono illuso ma � cos�. Il mio sogno � che ognuno di noi si mettesse la mano sulla coscenza e rispettasse il prossimo come cerco di fare io nel mio piccolo. Se tutti facessero questo non ci sarebbero problemi, ma non solo in Italia, sarebbe un globalizzazione del bene. Questo per� molti sostengono che non sia possibile con 6 miiliardi di persone al mondo. Qualcuno pensa che il benessere di pochi vada difeso a scapito della maggioranza. Questo � il mio sogno globale e prescindere da quello Americano e da quello Italiano.
Ps: Non � una tipica incoerenza assoluta il vicepresidente incaricato dei Repubblicani Sarah Palin, antiabortista ma guerrafondaia e a favore delle armi dichiarata ? Io non capisco come uno si possa ergere a difensore della vita quando poi inneggi al'uso delle armi.... non ho parole.

2/9/08 10:13  
Blogger Angela said...

Max, bentornato!
Il rispetto del prossimo appartiene a tutte le culture: pensa Buddha lo aveva annunciato prima di Cristo! Quindi basterebbe essere "uomini" per trasformare questa gabbia feroce in un pianeta tra le stelle!
Buon lavoro

2/9/08 10:27  
Anonymous Anonimo said...

Credo che l'uomo senza quell'ancora impalpabile che si è creato e che ha chiamato speranza non potrebbe sopravvivere... che siano cose o persone l'incarnazione di tale speranza non importa... vi è sempre un bisogno biologico, sembra strano ma è così, di avere qualcosa che ci faccia proiettare i pensieri al di là del nostro oggi...
A presto
Aicha

ps. se ti va di fare un po' di "shopping"... da me ho suggestioni da vendere....

2/9/08 11:44  
Blogger dario said...

Max, Angela... si'... rispetto per il prossimo... ma che significa esattamente?
Ad esempio, il fatto di andare da McDonalds e diventare obesi non e' un segno irrispettoso nei confronti dei bambini africani che muoiono di fame?
Io credo nella giustizia sociale, e nell'uguaglianza tra gli esseri umani, e conoscere che qualcuno muore di fame mentre io sono in sovrappeso mi fa sentire estremamente in colpa, perche' non sto portando verso quel qualcuno il rispetto che mi ripropongo sempre di portare.
Pero', mio nonno, quand'era giovane, non lo sapeva che c'erano bimbi in africa cosi' poveri da morire di fame e di sete, e lui, avendo cibo in abbondanza, riteneva che la sua ricchezza se la fosse guadagnata col sudore della sua fronte, e quindi non si poneva il probelma morale.
Allora, la questione del rispetto e' fortemente legata alla questione dell'informazione. Se iio so che c'e' qualcuno che muore di fame per colpa mia, allora so di non avere rispetto verso di lui. Se invece non lo so, allora ho la coscienza a posto. Peccato che, pero', in entrambi i casi, quel poverino continua a morire di fame.
Continua a morire di fame per colpa mia.

Aicha, certo c'e' bisogno di speranza, ma non si puo' tapparsi gli occhi con le fette di salame facendo finta di aver trovato l'incarnazione di quella speranza.
Ho bisogno di speranza, e di un simulacro di incarnazione. Ma quel simulacro non e' Obama. Non puo' esserlo. Puoi credere in babbo natale perche' e' tanto bello e poetico? Io non ci credo, non perche' non mi piaccia, ma perche' so che e' falso.

2/9/08 12:12  
Anonymous Anonimo said...

Dario, hai ragione !
Tutto è legato all'informazione. Non solo il rispetto che è il meno. E' il motico per il quale i graossi centri di potere cercano di avere in monopolio dell'informazione per poi pilotare le decisioni e le idee della gente.
Onestamente è vero quello che dici, se mangio più di quello che dovrei mi devo sentire in colpa per quelli che muoiono di fame anche se moriranno lo stesso anche se non mangio. Mi ricordo sempre mia nonna che diceva che dovevo sempre finiri il cibo anche se non mi piaceva perchè era peccato mortale. La religione centrava poco, ma in effetti globalmente già allora era giusto. Il consumismo è peccato ma forse no perchè ora come ora se i paesi 'poveri' non producessero per i ricchi forse sarebbero ancora più poveri...chi lo sa ??
All'atto pratico non sappiamo mai o quasi mai se le nostre azioni in ultima analisi sono un bene oppure un male anche se facciamo le nostre azioni a fin di bene.
Se tu ad esempio fai l'elemosina ad un povero che usa i soldi per ubriacarsi e poi magari attraversa la strada ed una macchina per evitarlo finisce in un fiume, questo diventa una azione non a fin di bene o per lo meno lo è per me ma non a livello assoluto.
Insomma...è un gran casino e alla fine occorre puntare sulle singole coscenze per puntare su un mondo migliore...forse !

2/9/08 13:27  
Blogger dario said...

Max, per me e' molto piu' semplice di cosi'.
Basta accettare una semplice regola, vera e palese a tutti: il nostro benessere e' direttamente proporzionale al malessere dei paesi poveri.
Quindi, noi che inseguiamo sempre migliori condizioni non facciamo altro che causare sempre peggiori condizioni dei poveri del mondo.
Ho preso ad esempio mio nonno perche' mio nonno questa cosa non la sapeva. Ora abbiamo gli strumenti per saperla, ma facciamo finta di chiuderci gli occhi, perche' in fondo ci piace il nostro benessere, e ci piace l'idea di poter migliorare, seppur con un po' di sudore della fronte.
E finche' non cambiamo questo stile di vita, che, anche se in realta' non siamo stati noi a sceglierlo, dobbiamo ammettere che ci sguazziamo, e' difficile, per me, riuscire a parlare di rispetto verso i poveri del mondo.

Questo intendevo per obesita'. Non si tratta (solo) di cibo. E' che noi siamo piu' ricchi di quanto in realta' ci serva per vivere bene, e invece ci sono intere popolazioni il cui impegno principale e' di camminare per decine di chilometri per avere dell'acqua (sporca) per se e i loro famigliari.
E, come noti tu, non vale smettere di mangiare, o in altre parole dare un po' della nostra ricchezza. Certo, questo sarebbe sufficiente per sfamare qualche famiglia per qualche giorno, ma poi si e' da capo.
Quello che bisogna modificare e' il sistema economico, che sfrutta il terzo mondo per aumentare a dismisura il primo e il secondo.

2/9/08 13:54  
Blogger luposelvatico said...

Lasciami essere sciocco insieme a te, Angela:-). Mi sono rotto le balle di dire che non si può fare nulla per cambiare, e quindi non lo dico più:-).Provo invece a introdurre nella mia vita piccoli, costanti cambiamenti nel senso di "quel che posso". Non posso intervenire sul sistema economico mondiale, ma posso uscirne, starne a lato, emarginarmi, diventare sempre meno complice. Da oggi ho iniziato a venire al lavoro con il mezzo pubblico riducendo al minimo l'uso dell'auto, e domani mi inventerò qualcos'altro per liberarmi sempre più dall'abbraccio mortale del "non si può fare altrimenti": non voglio essere schiavo nè dei soldi nè dei falsi bisogni, e cercherò di proseguire sulla strada che mi porta a vivere benissimo con il minimo di entrambi.
Io spero che un leader nuovo arrivi, prima o poi: io sono disposto a sognare, voglio allontanarmi dal mio stesso cinismo. Voglio sperare, perchè se no che cacchio ci facciamo qui?

2/9/08 14:13  
Blogger dario said...

Bah! sara' che sono troppo intelligente :-))))))))... ma io sciocco non ci riesco proprio ad esserlo! E mi ci impegno, sai?

Ad esempio, per quanto apprezzi che tu prendi i mezzi e non l'auto, non vedo come il sistema economico mondiale ne risulti scalfito. Io, ad esempio, oggi non me ne sono nemmeno accorto, che tu hai preso i mezzi.

Se invece tutti avessimo preso i mezzi me ne sarei accorto eccome. Ma per abolire l'auto dobbiamo sovvertire il sistema. Chi produce auto e vende petrolio dovra' riconvertirsi e non produrra' ricchezza che finisce prima o poi nelle nostre tasche, e allora il punto non sara' soltanto decidere tra auto e mezzo pubblico, ma tra mangiare e digiunare.

2/9/08 14:20  
Blogger Angela said...

grazie a tutti...questo dialogare e interrogarsi è la mia piccola speranza!

2/9/08 16:16  
Blogger luposelvatico said...

aho, dario, se mi lasciate da solo a prendere i mezzi pubblici, certo non ci riesco a fare "massa critica", anche se sono ciccio!:-)

2/9/08 16:36  
Anonymous Anonimo said...

Bentornato lupo !! guarda che io i mezzi li prenderei anche se non mi facessero perdere almeno 1 giorno netto di vita al mese. Spero presto mi facciano la linea 2 della metro...allora si che posso mandare a quel paese la macchina.. e lo farei davvero volentieri.
MORALE....per adesso non riesco a fare massa critica..solo solo massa per conto mio..per questo vado a correre...per fare meno massa...e più biomasse... vabbè sono scemo ! perdonatemi.

2/9/08 16:43  
Anonymous Anonimo said...

Ciao max! beh, in termini di tempo anch'io passo da 80 min/giorno a 150, ma in termini economici pareggio, in termini sociali (minor consumo di carburante, meno mezzi in giro) dò il mio piccolo contributo e in termini di stress ci guadagno parecchio! Per fortuna ho scoperto che posso prendere un solo mezzo, certo dovessi fare due o tre trasbordi non ce la farei...sarebbe più alienante che guidare...
Lupo

2/9/08 17:17  
Anonymous Anonimo said...

Continuiamo a sperare cara Angela, e speriamo che Obama vinca e dia una scossa a questa umanità.
Ciao,
aria

2/9/08 20:17  
Blogger Angela said...

Aria, che bello che ci sei anche tu tra noi...

2/9/08 20:24  
Blogger Gibilix said...

Bel post Angela, erano alcuni giorni che mi frullava per la testa di scrivere qualcosa su Obama, ma vermante non riuscivo a chiarirmi le idee su cosa volevo veramente dire. E questa idea del bisogno di avere una speranza ha fatto veramente centro.

Effettivamente non invidio Obama agli americani, anche se comunque rispetto al resto una differenza c'è. E' quella capacità di farti veramente sperare che qualcosa può cambiare. In maniera emotiva.

Razionalmente penso che certo che si può cambiare, ma bisogna essere coinvolti emotivamente dalla necessità impellente di fare qualcosa. Ed è questo che latita dalle nostre parti.

Il mio sogno è che ci si riesca a dare una mossa e ci ritrovi tutti a "fare" qualcosa per cambiare. Non so cosa, anche le piccole battaglie quotidiane, ma guidati dalla consapevolezza che yes, anche noi can. Anche senza un Obama.

2/9/08 22:09  
Blogger Angela said...

grazie G per il commento...esattamente "ci si ritrovi tutti" coinvolti nella trasformazione.

2/9/08 22:14  
Anonymous Anonimo said...

Grazie Angela, è un piacere leggere le tue riflessioni.
ciao,
aria

3/9/08 17:48  
Anonymous Anonimo said...

I love you.
J.

3/9/08 21:38  
Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

Noi sogni non ne abbiamo. Per questo, qualcuno di noi guarda ad Obama con luce di speranza.

Io ho sentito il suo discorso alla Convention e non erano solo parole vuote ma programmi e quanto a Zapatero sta dimostrando con i fatti dove sta portando la Spagna.

Cmq che Obama sia un eroe o un pirla, loro hanno uno che li fa sperare, noi neanche più un brandello di illusione.

3/9/08 22:00  
Blogger Angela said...

Ben detto!!!

4/9/08 00:54  
Blogger dario said...

Mah, il mio amico A. (strano avere un amico leghista eh? Be', e' cosi'!) ce l'ha quella speranza. Spera che Berlusconi aiuti l'italia a uscire dalla crisi in cui e' caduta con il governo Prodi.

...

(!!!)

......

mah...

...io penso che io, di quella speranza, posso bellamente fare a meno.

4/9/08 08:09  
Blogger Angela said...

anch'io della speranza del tuo amico A. ne faccio volentieri a meno...

4/9/08 08:28  
Blogger dario said...

Angela, davvero, non voglio essere ne' cinico ne' polemico.
E' vero tutto quello che avete detto, che e' meglio vivere male e sperare in qualcosa che vivere male e cadere nella disperazione. Perche' se speri, allora vedi una luce, e quindi sai a cosa tendere: a quella luce! Hai una corda che faticosamente cerchi di afferrare per risalire dal baratro del pozzo in cui sei caduto. Non e' detto che ci si riesca, a uscire, ma almeno si sa che quella corda piena di fango e' la via d'uscita.
Senza speranza invece e' colui che sta nel pozzo ma non ha una corda, non ha una luce che gli indica la direzione. Sa di dover morire nel pozzo perche' non c'e' via di uscita. E quindi, e' praticamente gia' morto.

Ecco, questo lo sento anch'io, non sono mica cosi' cinico!

Il problema, pero', e' che se si e' nel pozzo, si vede la corda, ma si capisce benissimo che quella corda non ci porta fuori dal pozzo, ma al massimo in un altro pozzo che gia' conosciamo, e sappiamo che e' identico a quello in cui stiamo, be', quella corda e' una speranza vana, e se siamo consapevoli che e' vana, allora non e' una speranza, se invece non ne siamo consapevoli e' perche' siamo ignoranti. Oppure perche' facciamo finta di non vedere perche'... perche' ci piace l'idea di avere una speranza.
In altre parole, una speranza per una cosa che non ci salva e' un po' come la speranza del mio amico A. Io non ne ho bisogno, e neanche tu.

4/9/08 08:41  
Anonymous Anonimo said...

Daniele, hai sintetizzato magnificamente sogni, speranze e illusioni !
ciao,
aria

4/9/08 08:51  
Blogger Artemisia said...

Ciao Angela, grazie del passaggio e dei complimenti sul mio blog. Anch'io ho letto i tuoi commenti sul blog di Lupo e qui ritrovo anche degli amici comuni (Dario, Max) ma anch'io come te devo fare i conti con la costante carenza di tempo. Quindi per il momento ti saluto e mi riprometto di ripassare per leggere l'interessante dibattito su Obama.
Ciao,

4/9/08 21:28  

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