16 aprile 2008

Richiamo

La libertà non è stare sopra un albero
la libertà non è uno spazio libero
la libertà è partecipazione (Giorgio Gaber )

Questa mattina mi sono venute incontro le parole di Gaber come un rimprovero e uno scappellotto.
Voglio rifugiarmi su un albero! Emigrare nel silenzio della mente. Spengere tutti i canali dell'informazione. Tagliare ogni collegamento e senso di appartenenza. Vivere da straniera tra i miei simili.
Ma Giorgio mi dice: è da snob. O da vigliacchi.
Rifletto: ora l'Italia è un paese esposto al peggiore degli istinti. Reso debole dalla sua forza bruta, reso incivile dal suo bisogno cannibale di sopravvivere. La carne è prigioniera.
Chi custodirà il cuore della gente?
Gli esclusi dal banchetto.
I deboli di cui la politica non sa che farsene, nè la chiese, nè le ideologie.
Non resta che scendere dall'albero e uscire dallo spazio privato per mettersi alla sequela dei loro passi.
L'ho scritto milioni di volte: il dramma non è perdere. Il dramma è perdersi.
Avere il Pil a posto, i conti in regola, la villetta al sicuro e la coscienza sotto cloroformio.
In molti si sono convertiti alla Religione di Stato.
Hanno consacrato il loro idolo, grande cultore della giovinezza eterna, per salvare il corpo.
Scenderò dall'albero e mi immergerò tra la gente.
Avrò con me solo un fonendoscopio: seguire il battito del cuore, nel tumulto degli eventi.

7 Comments:

Blogger dario said...

Mah... e' bello vederti ottimista, ma io ancora non mi sono ripreso. Per me che vadano a fanculo tutti, anche i deboli. Mi piacerebbe trasferirmi in Provenza, ma non ho i soldi per farlo, e quindi me ne sto qua buono buono ad aspettare che ci sia una nuova proposta tra un quinquennio. Se ci potra' essere una nuova proposta.

16/4/08 10:42  
Anonymous Anonimo said...

Beh, però anche il pil a posto non sarebbe male, é una cosa buona, magari da conseguire con metodi che diano benessere a tutti gli italiani e non solo alle classi più elevate.

Per le villette però... credo che se uno ce l'ha sia suo diritto essere e sentirsi al sicuro, non dovrebbe certo essere un optional.
Ora, i furti ci sono sempre stati e non credo avrebbero inciso più di tanto, ma le violenze efferate accadute é comprensibile che sortano determinati effetti.
Fu un'amministrazione di sinistra a far sorgere un muro e creare il ghetto nero di via degli anelli, a Padova.
Ma anche lì, credo non sapessero cos'altro fare e la situazione si era fatta insostenibile.
Ci sono situazioni che col buonismo non si risolvono ed ovviamente le persone che si trovano a vivere determinate realtà cercano protezione.
Personalmente faccio molta fatica a condannare unilateralmente determinate posizioni.
Non credo sia tutto frutto di una ipnosi mediatica, che tutte queste persone siano idiote o manovrate con mezzi ipno-catodici non ci credo.
Penso piuttosto ci sia il desiderio di avere una maggiore serenità e questo questa sinistra non lo offre, al contrario indica una continuità di posizioni che non rispecchiano la realtà odierna e non l'affrontano, ma rimane invece ancorata in forme nostalgiche.
Credo davvero l'epoca degli idealismi sia finita, e per quanto da un lato sia triste da l'altro spero che un sano pragmatismo possa intervenire ed aiutare questo paese a ritirarsi davvero in piedi.

Il mondo é cambiato troppo negli ultimi 60 anni.
Pur mantenendo le proprie radici gli alberi si potano per farli crescere più alti e rigogliosi.
Ci vuole molto cambiamento, secondo me.

16/4/08 11:09  
Blogger Angela said...

Dario
anche i bambini??? sono loro i deboli a cui pensavo...
non sono ottimista, sono dolorosamente viva.

Mauro
grazie, le tue considerazioni sono importanti.
Sono pronta a cambiare ma come ho scritto qualche post fa, solo in direzione orizzontale!
Scappo in terapia...ciao

16/4/08 11:38  
Blogger dario said...

Angela. Se io avessi i soldi per permettermi un cambiamento drastico per me, mia moglie e la mia cagnetta tipo andarmene in Provenza per sempre, ti assicuro che dei bambini italiani me ne fregherei. Che si catafottano insieme ai loro genitori fascisti!

Del resto, che tipo di adulto pensi che venga fuori da un bambino cresciuto in una famiglia leghista?

17/4/08 08:04  
Blogger dario said...

Pragmatismo.
Non so perche' ci sono parole della lingua italiana che mi piacciono particolarmente. Non per il significato, e neanche solamente per il suono. Diciamo forse perche' riescono ad applicare il concetto generale all'idea che io mi faccio del concetto o della cosa partendo da esempi concreti. Un elenco non esaustivo di queste parole e' il seguente:
pragmatismo, giraffa, lavorare, afroamericano, francamente, interstellare, societa', quadrupede, ingenuo, sessuato, pedagogia, muro, affetto, escursionismo, miseramente, scodinzolare...
Ultimamente "pragmatismo" e' uscito da questo elenco e precipitosamente si e' inserito in quello delle parole che mi fanno vomitare appena le sento o le leggo.

17/4/08 08:18  
Blogger Angela said...

Dario caro, condivido la tua rabbia in tutto, rispetto le posizionidi chi mi scrive ma nel mio blog lo dico tutti i giorni: ho fatto la mia scelta.
Se resto in questo paese -mio marito è inglese e potrebbe portarci via non appena lo supplico!-resto per disturbare con un moto di coscienza contrario! Ho perso totale fiducia negli italiani, francamente sono i miei amici che soffrono questo squallore, le persone che hanno votato contro, sono loro che mi spingono a non vomitare: le mie bambine a cui ho chiesto di essere presenti al seggio mentre votavo perchè non dimenticassero che quel giorno 13 aprile avrebbe segnato per i loro genitori l'inizio di una resistenza e di un'opposizione al degrado umano. Lo sai che hanno pianto quando sul sito di Repubblcia -vedono poca televisione- hanno letto con me la vittoria dell'odio? Tuttavia, non voglio somigliare a questa rappresentanza politica e di italiani. Continuo a fare il mio lavoro con le persone, sono tante ancora, che non vogliono morire "padani". Conosco luoghi e persone, il Lombardia, che mi hanno permesso, aiutato, spinto a credere che pure lì, poteva nascere qualcosa di buono: in questo momento soffrono come te. Tu sei uno di questi Dario. Non mollare...

17/4/08 08:53  
Anonymous Anonimo said...

La canzone di Gaber l'ho sentita all'improvviso l'altra sera alla radio, mentre ero lì con i miei figlioli a leggiucchiare, e ci siam messi tutti a cantare il ritornello a squarciagola, e ci ha fatto stare meglio dopo questo orribile weekend...
io vorrei andare in Spagna (nulla contro la Provenza, eh:-), o in un paese del nord...ma resterò qui, porca miseria, perchè questo paese è anche mio, non solo di chi non ha sogni!
Luposelvatico

17/4/08 13:38  

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