Dedicato a Charlie Brown
Cammino sul selciato del piccolo paese di Collevecchio, mentre le colline profumano intorno di cenere e legna, dolci e sinuose, con una grazia antica, quando all'improvviso mi coglie un battito d'ali e alzo lo sguardo verso il cielo: di un azzurro pulito, un campanile a penetrare l'aria fresca delle prime ore del mattino, le campane nient'altro che vibrazioni lanciate nello spazio su cui si adagia il cuore.
Mi accorgo di vivere.
E' un attimo di suprema felicità.
Ho ancora tempo, mi dico, per ricominciare. Ho ancora altre ore per imparare.
Non è finita fino a che non finisce: fino all'ultimo, una conquista della chiarezza e della visione esatta del tutto.
Forse per questo, non depongo la fiducia e aspetto che altri vedano il "raggio verde", che in tanti si alzino da terra come richiamati da una improvvisa intuizione...conoscere attraverso il cuore!
Sebbene guardi alla storia mia e collettiva con la consapevolezza della scarsa realizzazione delle aspettative umane, c'è un terzo occhio, nella mia coscienza, che mi aiuta a guardare oltre gli eventi e mi concede lo spazio del respiro e della speranza.
Non sono nata per vincere, per avere tutte le risposte e per avere ragione: sono nata per capire, per cercare anche nella ragione degli altri, per fare esperimenti e confutazioni e poi nel silenzio far sedimentare il tutto e attendere...
Così nessuna parola diventa assoluta, neppure il dolore, nessuna idea politica, filosofica, religiosa si imposessa del mio vagabondare nel mondo.
Ma quando incontro qualcuno che ha già compiuto il viaggio, da tempo, e che è passato ad un altro livello di consapevolezza allora mi fermo a contemplare.
Se è accaduto in lui, accadrà anche in me. Se è riuscito a diventare una persona libera, allora continuo a camminare e troverò la mia di strada.
Il dolore, l'errore, il senso di colpa saranno solo la via maestra da intraprendere per capire meglio da dove vengo e quale bagaglio mi porto sulle spalle, per disfarmene: tuttavia, non il senso compiuto della strada.
Questa è la ragione della mia scrittura oggi: aprire una porta, scoprire se si vede qualcosa, descrivere ciò che vedo e aspettare che faccia da risonanza nel cuore dell'altro. Da onda a onda finiremo per suonare una vibrazione intensa che andrà a arricchire l'etere di altri suoni. Non ci sono solo i rumori della devastazione, il clamore delle fanfare, lo sghignazzare delle perfidie, il bisbigliare dei tradimenti e dei complotti. C'è anche un suono che poi è un canto, un richiamo all'attenzione, un attimo di sospensione del respiro prima di dire...è così, ho capito, vado avanti...
A dispetto della "pesantezza" dei miei post, della malinconia latente, dell'occhio che perde tempo a guardare il marcio più che il fiore di loto (oggetti del mio bagaglio!), ho incontrato tante "torce attese" che mi hanno dato luce e calore: talvolta è stato un libro, una frase di un amico, un abbraccio nella notte...
"Grazie a quelle torce accese, tutti cucineranno il loro cibo e disperderanno le tenebre" (Osho).
Ci sono costellazioni di pensieri e persone che mi hanno obbligato a guardare in alto e ad inseguire quel battito d'ali...
3 Comments:
Cara Angela i tuoi post non sono affatto pesanti, dopo tutto il dolore che porta l’esperienza del cancro altro che pesantezza!!!
Ho letto solo ieri il tuo del 24 ottobre “grigio attesa “ e mi è rimasto talmente impresso che stanotte ho fatto un sogno dove c’eri anche te, (mi ricordo il tuo viso dalla trasmissione di Lerner), strano perché sogno raramente e poi non li ricordo, non ti sto a raccontare nei dettagli perché nonostante ci fosse un’atmosfera serena eravamo in ospedale per il controllo ma poi uscivamo felici e tranquille, tutto era a posto (tutto è a posto); quindi assaporiamo quegli attimi di felicità anche se le ossa e i muscoli ci mettono 4 ore per rispondere, la malinconia allarga il cuore ed ingentilisce il sorriso, ben vengano le torce! sei fortunata oltre a quelle incontrate ne hai 2 perenni accanto a te!!!. Un abbraccio Grazia
commovente il tuo sogno...che meraviglia questa rete di pensieri!
ti abbraccio, compagna di viaggio!
:-)
charlie
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