un giorno qualunque
Ore 21 30 del 19 settembre: intensificazione della luce della casa, strani sbalzi tra penombra e apparizioni di lourdes, poi il botto e l'odore acre del filo elettrico bruciato. Tutte le case adiacenti, gli appartamenti sottostanti si svuotano con gente sbalordita: l'Enel ha fatto girare il contatore a mille, alzato i volts e mandato al macero una quantita' spropositata di elettrodomestici e cose affini.
I danni nella mia casa che si contano sono:
frigorifero, arrivato da noi il 7 luglio e defunto alle 21 30,
caldaia senza la quale niente acqua calda e niente termosifoni che grazie al cielo santissimo non servono,
modem e telefono fisso, senza i quali niente comunicazione e informazione e scrittura e panico (appena arrivato il tecnico e dato vita alle mie giornate)
tutti i trasformatori tra cui quello del mio computer che giace inutile sulle scrivania mentre ne uso uno in prestito,
lampade e lampadine.
L'Enel dice che ci rimborsera'. Contiamo da oggi quanti giorni prima del rimborso, tenetevi in mente questa data!
Nel frattempo G e E vanno a scuola. Alcune cattedre sono ancora scoperte, nelle aule c'e' un po' di maretta ma puntuali i compiti a casa non mancano mai per tenere i genitori allenati. Il servizio scolastico e' inefficiente, incompleto, caotico eppure i bimbi tornano con una nota negativa se:
non portano la squadra e la riga della dimensione giusta,
non portano i quaderni, i compiti, i libri quando richiesti.
Primo giorno di scuola media per G e gia' c'e' minaccia di punizioni: benvenuta nel mondo dei grandi!
Ieri pomeriggio, a casa, con venticinque esercizi di geometria, un tema e due cartine geografiche da rifare su carta traslucida che non ho mai capito perche' debbano ricalcare qualcosa che gia' esiste ed e' completo e che sara' appiccicato e stropicciato maldestramente sul quaderno... tanto per mettere la nota perche' non si e' ordinati!!!
Tra il tentativo inutile di far stare seduta G e tenerla sequestrata per almeno due ore a fare geometria, tamponavo alla meno peggio l'acqua che colava dal frigo, eliminavo il cibo andato a male, cercavo di cucinare un sugo con quello che avevo e rispondevo alle domande inquietanti di E sulle equivalenze. Ad un orecchio, il telefono per chiamare i tecnici del frigo, l'uomo della caldaia, gli adepti della telecom, i negozi che vendono trasformatori.
Sono ancora senza frigo e non posso aprire un bianco per brindare che ho oggi almeno l'adsl!
J parte domani per Milano e torna tra una fuga d'amore e l'altra verso la meta' d'ottobre.
Tornera' i weekend ma saro' troppo occupata a interpretare Anna dei miracoli che cerca di tenere ferma G -Helen Keller sulla sedia per prendere la penna come uno studente modello e controllare una crisi isterica.
Se c'e in linea un medico consenziente, vorrei una diagnosi tipo "madre in corto circuito" e una cura forzata in una clinica del sonno.
Se invece c'e' il ministro Fioroni tra i lettori, vorrei dirgli che ho un gran voglia di scrivere note e di conseguenza punizioni e infine bocciature per gli insegnanti che arrivano in ritardo, non riportano i compiti in tempo, si prendono i giorni di permesso non giustificati ecc. ecc.
Ora e' arrivato l'uomo della caldaia: mi ha appena detto che la cifra sara' duecento euro per la riparazione a cui si aggiungono le seicento del frigo e altre duecento tra lampade e trasformatori.
Piu' di mille euro da supplicare all'Enel: Santa Lucia, protettrice della luce degli occhi, prega per noi!
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