Dalle trincee del Sud
Da Lirio Abbate, cronista dell'Ansa, in Sicilia, minacciato dalla mafia, la sua intervista viene riportata su Repubblica:
"È un paradosso. Credi di dover fare in modo accurato il tuo lavoro di cronista per illuminare nell'interesse dell'opinione pubblica, di quella "società civile", gli angoli bui e sporchi del cortile di casa. Poi scopri che sei un ingenuo. Nessuno vuole guardare da quella parte, in quegli angoli - no - preferiscono voltarsi da un'altra parte anche se stai lì a tirargli la giacchetta. E allora perché lo faccio?, ti chiedi. Perché infliggo a chi mi è caro ansia, paura, apprensione e, Dio non voglia, pericoli? Perché, mi chiedo, non ascolti chi ti dice: ma chi te lo fa fare, vattene da qui, vattene subito, non ti accorgi che non vale la pena?".
"Lo sai perché non decido di andarmene? Per onore. Sì, per onore! Non per il mostruoso, folle, ridicolo onore di cui si riempiono la bocca mafiosi deboli con i forti e forti con i più deboli, ma per quell'onore che mi chiede di avere rispetto di me stesso, che mi impedisce di inchinarmi alla forza e alla paura, di scendere a patti con ciò che disprezzo. Quell'onore che molti siciliani hanno dimenticato di coltivare".
L'Italia faccia cerchio intorno a quest'uomo. Nessuno di noi lo lasci solo un attimo, non perdiamolo mai di vista: lo protegga lo sguardo vigile degli italiani non assopiti.
da leggere
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Lirio Abbate-Gomez Peter- Fazi 2007
Nostra mafia dei monti. Dal processo delle cosche delle Madonie al Caso Contrada
Lirio Abbate-Bonadonna Vincenzo Era Nuova 1993
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