10 settembre 2007

Troppo rumore ma poche verità

Sulla questione di Grillo e fans si sta scatenando un girotondo di commenti fuorvianti. Il giullare ha scritto un pezzo di satira, applauditissimo dal pubblico che lo ha sostenuto con il voto, creando un certo mal di pancia però nel palazzo del re.
Sebbene ammiri Michele Serra e sono sempre golosa dei suoi commenti, credo che questa volta abbia preso una svista riguardo al movimento del grillismo che dal mio modesto punto di vista non esiste. Esiste invece una grande tavola rotonda sulla rete, presso la quale si siedono milioni di cittadini a discutere sul bisogno "biologico" di fare politica con politici veri. Grillo attacca i partiti, ma santa Pupazza! Abbiamo dimenticato presto cosa è accaduto nel mondo di tangentopoli? Grillo attacca i politici che hanno avuto processi e alcuni ancora in corso: ma miseria, davvero i giornalisti italiani stimati come Serra non vedono che è un paese intero a stare di traverso e a sentirsi preso per il naso?
Il linguaggio di Grillo resta quello della piazza, ma se abbiamo permesso ad alcuni parlamentari di utilizzare un linguaggio becero e populista, non possiamo permetterlo ad un comico?
Credo che questa pagina dell'8 settembre sia solo uno schiaffo che ovviamente fa male ma non invoca la sommossa semmai la giustizia e la serietà. Non è una ribellione alle istituzioni ma una scrollata ai dormienti perchè le Istituzioni splendino in dignità.
Pregherei di leggere il condivisibile articolo di Mazzetta sul sito di Cani sciolti :

" Per capire il momento bisogna realizzare che nel paese cantano solo due voci; quella dei partiti interessati a perpetuare il proprio potere e quella del capitale interessato a demolire i partiti per avere ancora più spazio di manovra e meno impedimenti a realizzare guadagni discutibili. Altre voci non sono ammesse e devono mettere in conto di essere aggredite o criminalizzate non appena provino a levarsi. Gli interessi dei cittadini non sono in agenda".

P.S.
Ho scritto il 7 settembre:
V-day organizzato da Bebbe Grillo e amici. Moltissime città italiane hanno aderito. Motivazione: Parlamento pulito da soggetti con fedine penali sporche. Potremmo adottare il metodo degli abitanti di Pavia: il 6 settembre hanno sgomberato in silenzio un campo Rom, portati via centinaia di rumeni, destinazione ignota chissà dove, poi si sa: un cascinale disabitato. Protestano i cittadini per impedire lo stanziamento delle nuove famiglie. Non vogliono Rom da quelle parti e sono disposti a far fronte anche alla polizia, sdraiarsi sull'asfalto per impedirne l'accesso.Se il nostro razzismo lo applicassimo in direzione del Parlamento potremmo fare davvero un'azione civile. Propongo agli abitanti di Pavia di investire le loro energie diversamente: impegnatevi a ripulire l'Italia dai politici in odore di corruzione e reati vari. Simbolicamente, ma non troppo, mettiamo questi italiani, a cui neghiamo la cittadinanza, tutti su una carretta, stile barcone immigrati, e lanciamola dal porto di Lampedusa. Poi ci mandiamo anche il ministro Mastella ad aiutarli per salvarli dalle onde, al rientro in Italia lo arrestiamo per favoreggiamento!Pavia si sdrai sull'asfalto delle strade, blocchi traffico e volanti perchè non passi nessuna legge che promuova persone indecenti a cui paghiamo stipendi faraonici.Pavia costruisca un campo fuori dalla città, senza acqua e luce, in cui rinchiudere queste persone, costringendole a guadagnarsi soldi al semaforo con straccio e secchio e fazzoletti di carta.Nessun pavese sganci un euro, ovviamente, per non favorire il racket che nel frattempo si è formato e rafforzato nel campo dei politici-accattoni. Ma tu guarda! Mentre scrivo e mi soffermo su questa immagine di uomini politici oggi in giacca e cravatta firmata che stanno ai semafori con le barbe incolte e i calzini sporchi, mi sta salendo dalle viscere un moto di sofferenza. A guardarli così mi verrebbe voglia di abbracciarli, di condividerne la pena, di scrollarli energicamente perchè prendano coscienza di ciò che sono e fanno.Nessun uomo, neanche il più brutale, riesce a essermi odioso quando scende dentro il fango della vita quotidiana. Invece cara Pavia, la rabbia mi prende se penso al fango sul cuore di uomini dalle belle mani curate che sfogliano i registri e firmano leggi e mangiano di lusso nel Transatlantico di un paese che ascolta e venera Pavarotti ma non suona altra musica che il Requiem!

Qualche giorno dopo questo post, ho riflettuto a lungo sulle diverse posizioni riguardo al Caso Grillo. Ho trovato comunque provocatorie le parole di Scalfari sulla Repubblica del 12 settembre in cui si denuncia il pericolo sempre della demagogia dietro i tribuni della plebe, così come fanno riflettere le parole di Daniele Luttazzi nell'articolo per MicroMega - Il cosa e il come - pubblicato su Cani Sciolti.
E' vero che se abbiamo detto il nostro No ad una destra volgare e demagogica, dovremmo per questione di stile non cavalcare la stessa onda linguistica e l'approssimazione contenutistica (ve lo ricordate l'appellattivo "coglioni" e le accuse ripetute a mò di brainwash sulla "sinistra estremista?") ed è vero che certe argomentazioni urlate in piazza solleticano la pancia più che il cervello, tuttavia non essendo noi biologicamente migliori del nostro avversario annunciamo attraverso proteste di questa portata la voglia di esserlo, di uscire dallo scadimento, dalla bassa qualità. Perdonate allora alla gente del V-day la rozzezza linguistica e le proposte non tutte condivisibili: sono anni che dalle Istituzioni l'imbarbarimento nutre la piazza! E' stata una riunione di condominio, non del Senato, in cui si sono denunciate le malefatte dell'amministratore e si è invocato uno stile nuovo. Bisognerebbe aver guardato negli occhi i ragazzi di Locri, per capire di quale dolore portiamo il peso!
(appunti del 13 settembre)