31 dicembre 2006

Peter Rabbit and Squirrel Nutkin

Kings Sutton è un piccolo villaggio non lontano da Oxford.
Immaginate tra le colline, una chiesa gotica, case in pietra, sash windows e porte dipinte in verde o rosso...un presepe perenne tra i camini sempre accesi e cancelli in legno: tutto è ordine e armonia. Dai boschetti si affacciano di sera volpi e scoiattoli, mentre davanti alle finestre pascolano capre e mucche per nulla disturbate dalle pochissime automobili che arrivano a passo d'uomo e si allineano obbedienti: mai nessuno parcheggia sul marciapiede da queste parti!
Ho qui tra le mani un bicchiere di vino, davanti al fuoco, in un piccolo bed e breakfast dipinto di rosa...mi chiedo se posso dare un morso alla porta, che non sia di marzapane, e quei deliziosi minced pies serviti caldi con una tazza di earl grey non siano stati appena raccolti dal tetto: tegole di canditi?
Ma è proprio qui il problema: non c'è troppo zucchero in tutta questa faccenda?
La padrona della casa vive in un mondo di gatti dipinti e mobili in pino chiaro: penso a Beatrix Potter e ai suoi conigli e nello stesso tempo mi interrogo, se sopporterei di restare anche solo un giorno in una casa italiana con le gondole di Venezia e le piccole cose di pessimo gusto.
Questa pace... io mi diverto a giocare ad "arsenico e vecchi merletti" ma un sorriso beffardo mi accompagna, dietro i vetri appannati vedo l'immagine che ha perseguitato le notti di Mr Scrooge e popolato le pagine di Dickens: gli occhi dell'uomo senza paradiso, quel mondo untidy e disarmonico che si nasconde dietro quei boschi.
Il mio brindisi, questa sera, va alla bellezza e alla disarmonia, ai boschi e alle città, alla signora leziosa e alla gente rude, a questo mondo che muore e rinasce ogni giorno.
Attendo la notte in compagnia di amici mentre mi scaldo al fuoco del camino: mi aspetta un gennaio difficile tra ospedali e nuove terapie, tra difficoltà di lavoro e figlie da crescere e proteggere dall'urto; ma adesso in questo piccolo mondo, in cui senti solo l'odore della campagna bagnata e del vento freddo, mi godo il tempo che la vita mi consegna, tempo da spendere bene tra le braccia amiche e una cena condivisa.
Buon anno a tutti!

30 dicembre 2006

A Christmas joke

Che cosa sarebbe accaduto se invece dei tre uomini saggi avessimo avuto tre donne sagge in cammino per Betlemme?
Innanzitutto avrebbero chiesto indicazioni per arrivare, sarebbero arrivate in tempo, avrebbero aiutato a far nascere il bambino, pulito la stalla, preparata la zuppa, portato regali utili e...ci sarebbe stata più giustizia sulla Terra!

Just a thought...

25 dicembre 2006

England, land of glory

Vi scrivo dalla terra che mi ha ospitato per dieci lunghi anni e mi ha visto diventare adulta, in un paesaggio spettacolare di colline del sud-ovest: il Somerset. Ho avuto la fortuna di innamorarmi di un romantico uomo di Bath: città georgiana dalle mura bianchissime che emergono tra le nebbie dell'alba e appaiono come una visione, un sogno d'inverno, una luce di un regno sepolto...Camelot, la leggenda...qualcuno suppone che il mito sorgesse proprio lì.
E da Camelot-Bath è partito un giorno un Cavaliere in cerca di fortuna; in verità, attratto dalle radici romane della città, aveva scelto Roma come luogo di ricerca del suo Santo Graal: il Venerabile Collegio Inglese. Il Cavaliere voleva farsi monaco o prete o forse solo rispondere ad una inquietudine che una famiglia cattolica di origine irlandese poteva codificare unicamente come vocazione.
Sulle scale di un palazzo rinascimentale, presso una delle piazze più belle di Roma -Campo de fiori- il coraggioso incontrò una donna trasparente, ovvero smunta dalla fatica di una ricerca improbabile di un Santo Graal di cui le veniva negato l'accesso, perchè donna, perchè visionaria o nevrotica...uno spirito inquieto, eretico: io!
Ero la sua insegnante d'italiano: e qui mi viene in mente Paolo e Francesca, "Galeotto fu il libro e chi lo scrisse". Parlavamo di sintassi e lessico mentre si andava tessendo una trama d'altri tempi, un linguaggio inusuale di amicizia castissima, un dialogo tra coloro che si riconoscono dentro uno stesso desiderio. Sir James comprese fin da subito che in famiglia di prete ne bastava uno solo, io, e scelse in pochi mesi di lasciare il seminario, di annunciare pubblicamente l'intenzione di sposarmi e di rapirmi in una storia che è impossibile ascoltare se si è cinici di natura e non si crede nei sogni.
Ero cresciuta nella bella Roma senza alcun progetto romantico; dura e ferita non concedevo emozioni da libro rosa ma ,di nascosto a me stessa, leggevo Camera con Vista di Foster e le poesie di Yeats e sognavo l'uomo anarchico e profetico che sapeva scegliere il mistero, investire nell'improbabile, ascoltare nuove parole...
Così mi ritrovai a Bath, a camminare per le sue strade bianche, a entrare senza difese in una storia di altri, in una famiglia diversa, senza sconti: lanciata nel rogo di un'altra cattolicità che parlava il duro linguaggio dell'integralismo, ho finito per benedire e fare mio quel sano secolarismo che incontravo nelle istituzioni britanniche.
Sir James e io: sempre a cavallo, ad attraversare paesaggi e storie pur di continuare a credere a quell'identità libera e nuova che avevamo intravisto come potenziale in noi, se fossimo rimasti uniti. Dal sud-est, al sud-ovest: l'Inghilterra della campagna piccola e borghese, ma anche libera e eccentrica ci ha ospitato o costretto alla fuga. L'Inghilterra ci insegnava il valore della società civile ma ci respingeva con la sua presunzione di aver realizzato tutto l'umano nel Gentleman.
Ne abbiamo fatta di strada; anche oggi che abbiamo attraversato l'Italia e la Francia, mille e cinquecento chilometri per arrivare in tempo alla messa di Natale, ai Christmas carrols, ai minced pie e alle chocolate-mints, al Christmas pudding e allo yorkshire pudding, ai ricordi e alla memoria della infanzia delle nostre figlie, piccole principesse senza terra, nomadi spodestate dalle vicende più grandi di loro...Sir James e io, sempre in sella per nuove avventure con un bagaglio di volti e culture che valgono for ever mille terre e cento castelli.
Mentre il pomeriggio approdavo tra la nebbia delle bianche scogliere di Dover e i gabbiani mi tormentavano con i ricordi liceali dell'allora improponibile poesia d'oppio di Coleridge, pensavo con meraviglia a questa vita che è capace, se la lascio scorrere con libertà, se le permetto di prendermi ai fianchi, se non agisco per separare l'eros dalla filia e dall'agape, questa incredibile vita può disegnare ancora storie e percorsi di stravagante creatività.
Quando da ragazza, cantavo e traducevo le canzoni dei David Bowie, non credevo certo che un domani non lontano avrei aperto la porta ad un Cavaliere che parlava come Cary Grant e diceva parole che avevo ascoltato -con ironia- solo dal mondo del cinema:
Darling, would you like to marry me?
I do.

15 dicembre 2006

Abbracci

Tempo di Natale...tempo di partenze.
Amo partire. Il mio luogo ideale è il "viaggio" non la meta. L'importante è andare...rinnovare gli orizzonti e i volti...non dimenticare che c'è sempre altro e che tutto non si conclude nel nostro piccolo, angusto, spazio.
Vi porto nel cuore.

13 dicembre 2006

Sickness

Li ho contati. Erano almeno dieci sacerdoti, sull'altare, rigidi come soldati, qualcuno di loro applaudiva. E c'erano due Vescovi -l'establishment-a ufficiare la messa. Erano tutti per lui, insieme alla folla dolorante a versare lacrime di compassione per il generale muerto el Presidente Pinochet.
"Chile ha perdido hoy a uno de sus hijos más notables": hanno aperto anche una fondazione in suo nome.
La Chiesa celebra la santa eucarestia per l'uomo amato da Kissinger, dalla Thatcher, dalle forze militari, dalla chiesa stessa. Nessuna ribellione nella coscienza di quei sacerdoti, nessuna sana disobbedienza per dire al mondo: non possiamo celebrare e dunque benedire una vita che è stata al servizio dello sterminio. Almeno la Chiesa ufficiale di Roma...due parole per dissociarsi: non possumus!!!
Invece Welby muore senza celebrazioni, con neanche un prete accanto a stringergli la mano come per sussurrare: non mi chiedere di staccarti la spina ma permettimi di stare e soffrire per te! Chiesa che ami l'apparato militare chi ti crede quando dici di amare la vita?
Il mondo gira in un verso che è contro natura...e le masse, atomi non pensanti ondeggiano dietro le spinte di forze oscure, incandescenti di luce artificiale.
Si fa fatica ma è diventato urgente opporsi alla gravitazione di questa materia senza volto che applaude i potenti e i vittoriosi, celebra un dio taroccato e poi fa il presepe.
Oggi seguirò chi nei sondaggi non ha raggiunto il primo posto e chi non siede in prima fila in cattedrale.
E tu demonio cileno, spostati: il posto d'onore, la destra di Dio, è per i bimbi sgozzati come agnelli*.



*riferimento ai fatti di Erba

11 dicembre 2006

Good-news dal mondo

Pinochet non esiste più.
Almeno il suo corpo, perchè lo spirito perverso si riproduce sempre come un virus e non c'è epoca e generazione che non ne sia stata infettata!
Enzo Biagi torna a fare il giornalista, in televisione.
Noi abbiamo bisogno del suo occhio lucido e penetrante.
Prodi è al governo.
Inviatemi pure commenti di disapprovazione: nonostante il limite che si possa evidenziare in quest' uomo e nel suo schieramento politico, il suo low-profile, il suo stile quieto e non disposto alla rissa, l'assenza di volgari gesti autocelebrativi, la sua azione ( si può discutere del suo operato ma non si può dire che voglia disegnare l'Italia a sua immagine e somiglianza), il suo essere cattolico ma libero dal potere temporale dei papi, lo rende umano tra gli umani senza ritocchi mediatici e politicamente corretto in un paese che ha perso di vista la correttezza e il confronto civile.
L'adolescenza è finita; viziati e maleducati, finti chirichetti, bugiardi e banderuoli come i nostri figli alla scuola media, è tempo di crescere.
Tempo di confrontarci con gli adulti, ma tra adulti
Ora attendiamo l'ultimo colpo di coda del Caimano: le schede bianche!
Poi chissà...il risveglio della coscienza collettiva!

6 dicembre 2006

Shit-news dal mondo

Cattolici in ambascia per le prove di trasmissione sui Pacs a Padova.
Nessun lamento delle curie e nessun urlo di riprovazione invece sulle notizie date di striscio riguardo la prescrizione del boss Mazzarella e di Previti, che secondo le news, saranno liberi a breve.
Vanno di moda i colpi di scena, i cuori che traballano, e le miracolose resurrezioni, modello Pinochet che a 91 anni con il suo cuore di pietra e con i suoi 3000 omicidi riesce ancora a resistere (o sarà stata la grazia della estrema unzione concessa al cattolicissimo Saddam del Cile).
Nel frattempo va in onda la fiction di Scaramella e tutte le informazioni attraversano i media, contraddicendosi l'uno con l'altra secondo la legge fisica delle due forze certrifuga e centripeda che opponendosi creano stasi. L'importante è che niente cambi e tra qualche giorno anche questa vicenda finisca nella sezione Misteri d'Italia accanto alle edizioni di Harry Potter.
Ma i finti-cattolici hanno altro a cui pensare: c'è il presepe, da difendere più dei propri diritti alla verità e all'onestà, il Natale che ci fa tutti buoni e per dirla come una donna cattolicissima irlandese: we have to forgive and forget (eccetto i Pacs).
Ecco forgettati pure provincia italiana!

5 dicembre 2006

Io sono la mia strada

...e non affido a nessuno il mio destino. Non cerco un cesare , nè un dio, che mi consoli e si sostituisca alla mia coscienza. Non credo alla magia nè ai prestigiatori di mestiere. La vita mi ha insegnato che la libertà è una conquista quotidiana e personale e nessuno può fondare un partito e una religione credendo di venderla a poco prezzo. Tenersi fuori dalla massa e guardare dal basso ma distante è operazione necessaria e adulta che implica spesso solitudine e disciplina; cammino risalendo la corrente e lo sforzo spesso mi ammazza ma non morirò.
"Scrivo nel sangue..."* dice Caterina, la senese, ovvero scrivo dentro la storia. Sono appassionata degli uomini e ho fiducia nel genere umano ma devo scorticarmi le unghie per grattare dentro questi corpi che mi accompagnano e che vedo alienarsi da se stessi per ritrovare la gioia e la voglia di viverci accanto. Non possiedo nessuna verità ma solo l'esperienza mi permette di parlare, con un vizio da docente, che è solo vizio di forma: quello che qualcuno può chiamare demagogico è frutto di vita vissuta e osservazione; non scrivo per accrescere il numero per il contatore d'accesso.
Mi interessa la storia più che la tradizione quindi mi sottraggo a tutto quello che si fa perchè così hanno stabilito le norme: combatto su di me e la mia famiglia la logica comune.
Così oggi mi ritrovo a dover ribaltare la sana e giustificabile morale che ti chiama a proteggere te stesso e i tuoi cari per abbracciare l'imprevisto e fare i conti con l'ignoto.
E' nostro sogno- e vi abbiamo gettato i semi- dare vita a una rivoluzione che richiederà un nuovo trasferimento (il nono in dodici anni di vita insieme), un cambio di vita non solo di casa perchè il nomadismo è infine una strada che non abbiamo scelto ma l'unica che ogni volta ci è stata presentata come possibile. E solo ora capiamo che riguardava la sostanza del vivere, più che il dove e come.
Anche questa volta si tratta di smantellare le tende che ci proteggono dalle intemperie e sotto il sole o la pioggia rimettersi in discussione.
Io sono la mia strada: nè il denaro, nè la stima degli altri, nè la vittoria sono il motore della mia ricerca. Il fallimento è già compreso nel prezzo ma voi non sapete quanto è leggero lo zaino che porto sulle spalle!


*Caterina e Teresa-passione e sapienza nella mistica delle donne
autrici Potente -Gomez ed. Icone

3 dicembre 2006

Le Malebolge

E' andato in scena il popolo dal ventre mai sazio, fauci spalancate per ingoiare l'aria che gli sfugge, materia spurgata dalla città-teatro che subisce barbagli di una falsa luce. Tutto è bigio, triste e opaco, la materia si fa livida sotto la tortura del suo movimento e il cozzo continuo delle cose produce parole che sono gemiti e offese e uno stridente boato e ogni idea è un tenebroso richiamo al "gran funerale dei sogni e della luce" (Rebora, Fr XVI).
E Cerbero è lì imponente mostro virtuale che controlla la scena e le luci e il trucco e i perduti bramosi di fagocitare speranze e oro:
" Cerbero, fiera crudele e diversa,
con tre gole caninamente latra
sovra la gente che quivi è sommersa.
Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra,
e 'l ventre largo e unghiate le mani,
sgraffia li spirti ed iscoia ed isquatra...
Quando si scorse Cerbero, il gran vermo,
le bocche aperse e mostrocci le sanne,
non avea membro che tenesse fermo.
E 'l duca mio distese le sue spanne,
prese la terra, e con piene le pugna
la gittò dentro a le bramose canne.
Qual è quel cane ch'abbaiando agogna,
e si racqueta poi che 'l pasto morde,
che solo a divorarlo intende e pugna,
cotai si fecer quelle facce lorde
de lo demonio Cerbero, che 'ntrona
l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde".
(Canto VI)

1 dicembre 2006

Yin Yang

Sono d'accordo con la Littizzetto che la fiction di Banfi sul mondo delle donne omosessuali non faccia affatto male, quanto invece disturbino le immagini dello stesso Banfi che con Vitali rappresentano il peggio del maschio italico degli anni scorsi. C'è una pubblicità su La7 che offende e abusa dell'immagine femminile e che passa inosservata ai bigotti, perchè i bigotti sono fallocentrici e misogini (i gay maschi paradossalmente non odiano le donne, e viceversa!) e il padre-padrone sta nella loro genetica e nel loro credo: una donna formosa e dalla profonda scollatura invita a mangiare il gorgonzola con le "pere". Bene, mi irrita il riferimento occulto, mi offende il parallelismo tra corpi formosi femminili e le macchine potenti, mi umiliano i simboli maschili che glorificano il grande dio Priapo e la donna sognata e sbattuta sui media che non ha altro significato che quello di essere "funzione" a qualcuno. La mitologia del mondo eterosessuale si nutre anche di violenza. E' l'Italia di Marinetti che scriveva pagine di bestiale esaltazione della virilità:
"Torri-cannoni-virilità-volate erezione telemetro estasi ...sbandamento-7-gradi erezione splendore getto forare immensità azzurro-femmina sverginamento..."
(Teoria e invenzione futurista). Insomma guerra-potenza macchine-carne-visceri-femmine- è l'archetipo dentro l' universo maschile, mito dell'uomo separato dal femminile, separato dal Sè.
Lo yang distrugge lo yin il cui equilibrio, secondo i cinesi, reggerebbe il mondo!
Dunque direi ai bigotti della nostra italietta, partite da voi stessi e dalla vostra schizofrenia: odiate la diversità ma al vostro diverso gli avete concesso una semi-uguaglianza, e su quel semi "avete" costruito una storia di prevaricazioni e false immagini. E voi donne a vestire l'identità voluta da altri.
E ci convivete senza nessun moto contrario di coscienza.