28 luglio 2009

Vagando tra sguardo e pensiero

Ai piedi di Pienza, nella Pieve di Corsignano, ho lasciato una candela accesa: pietra e silenzio, una preghiera che brucia. Ho chiesto tregua.
Solo essenzialità e perfezione, solo alberi e fruscio di ali: nel luogo dell'armonia dove l'uomo ha sposato il cosmo e il divino non si può che lodare, abbracciare, amare.
Torna la meraviglia a fare da ospite nel cuore logoro.
Dalle mura di Pienza, la città dell'Utopia come l'ha sognata il colto e raffinato Piccolomini, si apre una valle mozzafiato, perfetta per un quadro di un Da Vinci.
Nella creazione si è compiuto l'inimmaginabile e non c'è altro da aggiungere al creato.
La bellezza "è".
Come anche la devastazione e la disarmonia, mentre la terra ci scuote e uccide e sbriciola.

Mi passa un pensiero, un guizzo che forse è difficile afferrare e tradurlo in parola ma è come se nell'istante vedessi l'errore, la sbavatura, l'incomprensibile.
Sono partita da una valutazione sbagliata.
Parto sempre da un punto di vista claustrofobico quando poso lo sguardo sui fatti pubblici, osservo il mio paese e le sue deliranti peregrinazioni intorno al niente accogliendo come verità - e quando mai una prospettiva è assoluta - che tutto il discorso umano si compia nella storia e nella sua progressione dei fatti.
E' una chiarificazione che mi viene da Panikkar:
"la storia non ha motivo di essere l'unico orizzonte in cui l'uomo situa le cose!" ( La nuova innocenza).
Credo di afferrarlo questo "lampo rosso" come lui definisce la sua intuizione: c'è caos, dolore frustrazione se guardo alla vicenda umana e storica-politica come una scala in ascesa di eventi evolutivi: dall'impero alla democrazia, dalla mafia alla legalità, dalla dinonestà all'onesta ecc.
Perché se così fosse, sarebbe un andare schizofrenico.
L'evoluzione darwiniana ha confuso le carte: la progressiva elevatura dell'uomo dalla Scimmia al Sapiens e la crescita della sua corteccia cerebrale non definisce proprio nulla sul mistero dell'uomo e del suo cammino.
Ho applicato il processo anche ai fatti, sposando la teoria storica per cui l'umanità progredisce dalla preistoria alla civiltà moderna, dal fuoco tribale alla società tecnologica, dalla caverna alla megalopoli, inteso questo come progresso, nell'illusione che si cresca anche nella giustizia e nei diritti, insieme al cellulare.
Ma forse questo sarà vero per la Scienza ma non per lo Spirito.

Nell'uomo come nel creato ha sempre convissuto la ragione e la follia, la forza e la dolcezza, l'armonia e la brutalità, la vita comunitaria e la minaccia dei più forti e rapaci, la saggezza e l'ignoranza.
Abbiamo definito gli Indios amazzonici involuti e da lì siamo partiti per applicare un idea di uomo e di società che ha portato all'annientamento dei deboli e alla disumanizzazione nell'Olocausto.
Abbiamo confuso il progresso con la crescita delle coscienze.

Così nella società, come per l'uomo, convivono realtà ossimoriche: il bene comunitario e la supremazia del singolo. I molti che lavorano e i pochi che dipendono e sfruttano, l'umano e il trascendente, il tutto e il niente.
Come per la valle davanti ai miei occhi o la bellezza compiuta della città umanistica e la realtà circostante: bene e male, vuoto e pieno, alto e basso, sussistono nello stesso tempo.
E la progressione del tempo come "evoluzione" singola e collettiva sembra non esistere.
Il Tempo "é", tutto insieme, in un attimo nel singolo e nella collettività.

Abbiamo chiamato la conoscenza scientifica la prova dell'evoluzione della Specie e da lì siamo partiti per annientare alberi, animali, uomini per dimostrare a noi stessi il potenziamento della razza umana, il suo essere in "miglioramento". Si può dire questo dopo Hiroshima?
Abbiamo applicato le categorie della Scienza alla Società e alla Comunità, alla Filosofia e alla Storia.
Invece l'uomo sfugge e con lui il senso del suo tempo e del suo spazio...

Sembra esistere solo il tempo presente in cui convivono passato e futuro, lo spazio di ieri e di oggi e di domani, nell'ora e qui: lo confermano i fatti.
L'Italia è il vuoto in cui galleggio ma esiste un paese nel Salernitano, dove il sindaco Amato, di nome e di fatto, ha costruito insieme ai cittadini campani e agli immigrati una società solidale, senza ronde, senza mafia, senza violenza, dove la città dell'Utopia è possibile.
Accanto ai politici cannibali e ottusi del nostro paese, convivono altrove nel pianeta uomini e donne in grado di portare avanti comunità armoniche con politiche ecosostenibili, equalitarie nel genere e nella cultura.
L'America piena di contraddizioni e segni di morte, ha regalato Obama alla modernità, mentre noi ci regaliamo il leghista Selvini che va a Strasburgo ruttando vomito e razzismo contro i napoletani; eppure gli uomini e le donne italiane che non vanno a Strasburgo e che conosco, non vomitano ma parlano e costruiscono con il pensiero.
La grande civiltà italica produce donne-buco per la protuberanza del suo Presidente mentre in India, l'India ridotta a caricatura dagli ignoranti, porta alla luce una donna stimata e temuta come Sonia Gandhi.

Quando una realtà non avviene sotto i miei occhi non vuol dire che non nasce e vive altrove.
Non vuol dire che tutto debba risolversi ora in un unico punto, in una unica compiutezza.
Dunque il male ci sarà sempre.
Come il bene.
Come "i poveri saranno sempre tra voi", annuncia Cristo ai suoi.
Come i ricchi, sempre inceppati nella cruna di un ago.

Il pieno e il vuoto, il vero e il falso.
Un vagare, il mio, di pensieri e frammenti di un discorso sconosciuto, perché non sono una studiosa ma solo una povera persona ridotta al silenzio di fronte alla Meraviglia e all'Orrore: come procedere nella lettura della realtà per non farsi incastrare dall'Irriducibile Dicotomia?
Non a caso ho intitolato così la mia tesi, in riferimento al poeta Rebora la cui lirica soffriva di tutte le contraddizioni. E' un dramma su cui mi interrogo da oltre vent'anni.
I poeti, se ancora avessero voce, potrebbero dare forma al lampo rosso di Panikkar.

Un vagare dunque, il mio, per portare il cuore alla quiete e all'accoglienza della Realtà così come appare: per ritrovare nell'angoscia la speranza.
L'uomo non è finito, perchè lì dove muore, altrove risorge e con lui l'Utopia; lì dove uccide, altrove salva, lì dove odia altrove ama.

Quando tutto sarà ricapitolato in Cristo, scrive San Paolo, ovvero quando ogni uomo e donna e cosa creata torneranno ad abitare un'unica realtà, ricongiungendosi nel punto iniziale senza più contraddizioni, in una dualismo dissolto in un' Unità che l'avrà trasceso - non ci sarà più ossimoro, né giudeo né pagano, né uomo né donna tanto per citare ancora Paolo - ovvero ogni categoria di pensiero, ogni realtà politica, comunitaria, storica, ogni dolore e gioia, tutto superato in un altro possibile modo di Essere, ancora non compreso eppure già compiuto in coloro che hanno appunto trasceso l'umano (Buddha o Cristo e ancora altri), quando tutto questo accadrà per tutti, per tutti ci saranno cieli e terre nuove.

E avverrà nel tempo che "è", nell'attimo, come una folgore, nell'intuizione di una luce, di un bagliore, nell'istante della salvezza che avrà una durata senza ritorno...
E quando e il come accadrà, non mi è dato capirlo.
Benché in alcuni ciò già avviene e l'Eterno é già in atto: "il Regno é tra voi".
Esattamente questa è l'Utopia che attendo e per la quale lavoro perché sia in me, si faccia vera non solo nell'unità di alcuni ma nella frammentazione di molti.

La mia preghiera è che Cristo scenda negli inferi ogni istante così che l'Essere e il non-Essere si fondano in un unico cuore di carne, in un amplesso di vero e autentico e eterno Amore.
Dio, l'Uomo e il Creato, tornino a vivere insieme. Si faccia unità.
Si compia questo in noi.
Si compia nell'irriducibile terra italiana, spaccata a morsi dal Divisore.

24 luglio 2009

Ascolto

Prima di partire, provo ad alzarmi dallo stato di prostrazione a cui la politica italiota mi ha condannato e rinfrescata la mente con la memoria di incontri e condivisioni con gente coraggiosa e leale che mi ha tenuta fedele al paese nonostante la possibilità di rinnegarlo, mi siedo ad ascoltare il programma di Ignazio Marino.
http://video.unita.it/?video=1242
Parole condivisibili e direi normali, ovvero parole di una persona sana di mente.
E' troppo chiedere agli italiani di farsi guidare da una squadra di persone equilibrate, moderne, competenti, per cui la legalità e il merito, l'autonomia di pensiero dalle lobbies potenti, sono principi "normali"?. E' troppo chiedere agli italiani di crescere e diventare adulti?
Lo ascolto parlare e piango.
Non comprenderò mai come sia stato possibile per così tanti anni, decenni infiniti, stare a guardare da estranei la propria casa assalita da Predoni, fare spallucce e accontentarsi di condividere con i furfanti la propria mensa, pur di arraffarne un pò di refurtiva.
Non sono stanchi gli abitanti di Neverland di vivere da servi?

12 luglio 2009

Due pesi due misure

La sanatoria prevede, per chi aderisce, l'"esclusione di punibilità" per una nutrita serie di reati penali di carattere economico: dal falso in bilancio, alla bancarotta fraudolenta, dall'emissione di fatture false a tutti i reati tributari. Per chi ha costituito fondi neri all'estero c'è l'opportunità di farla franca.
Tremonti-Nuovo scudo fiscale

Soldi di proprietà criminale possono tornare in Italia con tanto di sanatoria.
Uomini chiamati clandestini se mettono anche solo un piede in Italia vengono buttati fuori come spazzautura.

Obama, perchè sei andato in Africa a dire ciò che avresti dovuto urlare qui?
"L'Africa deve mettere fine alle pratiche antidemocratiche ed alla corruzione, adottando le regole del buon governo".

"Development depends upon good governance, that is the ingredient which has been missing in far too many places, for far too long"

"And that is a responsibility that can only be met by Africans"

"Africa doesn't need strongmen, it needs strong institutions"


Perché l'Africa e non l'Italia?

11 luglio 2009

Vuoto cosmico

Al G8 non c'è stato nessuno scivolone di Berlusconi.
E tutti si congratulano.
Ci si congratula della normalità.
Ci ha talmente "educati" al delirio che ora tutti, compreso lui, osannano alla sua normalità.
Il controllo di se stesso e del proprio "pathos" dimostra che quando ciò non accadeva era strategicamente voluto, studiato, provocato.
Ora è conveniente giocare il ruolo dello statista.
Il problema è che oggi, lo ha dimostrato questo G8, di politica resta un grande vuoto mentre il convegno internazionale non è molto diverso dalla passerella degli Oscar.
Ho trovato piuttosto patetico tutto l'evento.
L'incrociarsi delle immagini tra Obama e Clooney mi ha rimandato più al glamour delle star che ad un progetto politico.
E non sono certo i giornalisti ad aver fatto accostamenti e dunque una narrazione patinata e superficiale. La verità è che la comunicazione politica attuale ha bisogno di utilizzare i canoni estetico-mediatici delle star di hollywwod e di far incrociare i due mondi: non a caso, una vip è finita in casa Sarkozy mentre di Michelle non resta che il tubino giallo!
Di questo Berlusconi è plurilaureato: dunque si mettano in fila tutti gli esperti d'oltreoceano.
La strategia internazionale di comunicazione (certo il cinema americano ha fatto da maestro) è dimostrare che i politici non sono dei fottuti nababbi che vivono di privilegi e escamotage ma un gruppo impegnato di belli e buoni che ha a cuore la gente.
Persino Gheddafi è andato a scuola di look!
Messo così sembra innocuo. Delle torture dei migranti, con la collaborazione dell'Italia, se ne parlerà in Paradiso quando Ratzinger insieme a Pietro farà entrare le Destre del mondo alla destra di Dio, purché non commettino un certo numero di aborti e matrimoni infranti e le Sinistre perverse nella bolgia cinese, attaccate a un tubo (il famoso naso-gastrico) e agli amuleti di varie religioni.
Il cinese Hu Jintao, piuttosto, è andato via: troppo sangue sporcava i vestiti e poteva disturbare la cena ma ritornerà con i morti, nell'armadio, indisturbato.
Il Mercato era il vero invitato al banchetto dei Grandi.
Silenzioso: il Dio vero di tutti sa bene che può nascondersi dietro abiti eleganti e buone maniere tanto quanto dietro le imbecillità e le parole violente.
Questa volta, ha preferito il volto dei politici commossi ai piedi dell'Aquila.
Strategie di melodramma nel paese dei mandolini.
Ciò che resta alla gente è che si parlerà di loro, i Vip...mentre gli altri continueranno a mangiare nelle "tende" del loro quotidiano mediocre.
Ho avvertito un gran vuoto.
Obama fa una gran bella figura.
Ma la faceva anche Michael Jackson.
Non so più se si avverte la differenza tra l'uno e l'altro, nell'immaginario mediatico e quindi della gente.
A Obama premono gli interessi dell'America e ricostruire un'immagine amichevole del paese che prima di lui era il più odiato al mondo.
Tuttavia, mentre con le belle bimbe felici torna a casa, noi restiamo con Gheddafi a pochi chilometri e un Premier di indiscussa "elevatura morale e politica" a pochi metri.
Il vuoto del linguaggio politico, il niente delle immagini ci dice che ogni paese ha da sbrigarsela per fatti propri, cerchiamo da andare d'accordo e non darci fastidio a vicenda.
Poi se parliamo di energia alternativa, al convegno, e poi l'Italia fa passare di nuovo il nucleare contro la volontà della gente, poco male...
Il grande spettacolo, per altro costoso, della politica mi ha lasciato un messaggio: si salvi chi può!
Ognuno ha da lavare i propri panni sporchi.
E l'Africa?
Un gioco di società, in cui si gioca sporco ( guardacaso è sempre l'Italia), un bel film da proiettare per i prossimi incontri.
Si può sempre chiedere a quel politico intelligente e impegnato, Bono degli U2, di occuparsene.
Tra spettacoli e cinema, si intrattengano le masse incazzate.
Nel frattempo noi italiani, torniamo al nostro noir!

9 luglio 2009

Comunicato

Comunicato sul film sui centri di detenzione per migranti in Libia, pagati da Italia e Unione Europea.

"Dopo decine e decine di proiezioni in tutta Italia Dopo il grande successo della campagna IO NON RESPINGO:

COME UN UOMO SULLA TERRA

finalmente in onda sulla RAI

9 LUGLIO 2009

RAI 3 ore 23.40 (trasmissione DOC3)

Un occasione di civiltà e informazione per tutta l'Italia. Finalmente anche chi non poteva sapere ora saprà.

Chiediamo alle migliaia di persone che da oltre 6 mesi sostengono il film, di diffondere ovunque la notizia:

con il passaparola, nei mezzi di informazione, via mail e con il Volantino che potete scaricare sul sito del film:

http://comeunuomosullaterra.blogspot.com

6 luglio 2009

In attesa del G8!!!

Dal 2 luglio 2009 l’Italia potrebbe mutare nome e chiamarsi Cainolandia perché è la legge dell’odio quella che è stata approvata sotto il controllo governativo del voto di fiducia. Una vena di autentica crudeltà corre per i suoi articoli. Per farne qualche esempio: la puerpera clandestina la quale ricorra a una struttura pubblica sanitaria per partorire non potrà riconoscere anagraficamente il suo bambino (che potrà dunque esserle sottratto e dato in adozione, a questa ferocia neppure Hitler era arrivato!); l’entità delle multe che l’immigrato dovrebbe pagare è fuori dalle possibilità economiche di qualunque lavoratore “manuale”. Non devono arrivare nuovi stranieri e sarebbe bellissimo se anche gli altri se ne andassero o, nel caso rimanessero “ si decidessero a stare “al loro posto”.Benvenuto in Cainolandia, presidente Obama figlio di un nero; benvenuto presidente Sarkozy, figlio di immigrato…

Ettore Masina -Lettera

In attesa dei Grandi della Terra, l'Italia rimpicciolisce nella meschinità.

"A chi non è fedele nel poco, come affidargli il molto?" citazione del Vangelo.
Lacerata la Costituzione, mandate al macero le Carte Internazionali dei Diritti, sputato sul Passato, cosa resta da citare se non il Vangelo!
A chi interessa più il Vangelo?
Pare a Tettamanzi, emigrato nelle file dell'opposizione, a detta di Calderoli.
Dunque chi si oppone al Governo fascio-leghista ha a cuore il Vangelo.
Questa è una notizia rassicurante per i credenti non allineati.

Intanto, cosa avremmo da offrire noi dal nostro paniere avvelenato, ai Grandi della Terra?

Ho firmato l'appello delle Donne universitarie che invocavano l'aiuto delle First Lady: non partecipare al G8 come forma di protesta contro il nostro Premier e la corte, per l'uso e consumo delle donne.
Nessuna Michelle illuminata può arrestare i processi economici.
Neppure per le donne italiane.
Ancor meno per le immigrate disgraziatemente approdate qui.

Mai come ora sono grata alla stampa internazionale per aver puntato il cannocchiale su "La Finestra sul cortile".
Ci si sente meno soli, mentre ci chiudono in valigia, a fette.
Quando passerà il Lodo Alfano, anche i blogger italiani dovranno tacere: almeno dalla Norvegia qualcuno continuerà a scandalizzarsi.
Tuttavia l'abuso sulle popolazioni indifese riuscirà a mantenere alta tanta indignazione?

Le onde sismiche dell'Aquila mi sembrano le stesse del moto ondoso del mio cuore.
Anche Gaia sussulta e non si ferma la sua rabbia..

5 luglio 2009

Ronde romane

Qui siamo nel Centro Sud, dunque, ci si improvvisa.

Dal Nord Est ricco con tanto di divisa e bandierine e un passato da gendarme, scendiamo a Roma nei quartieri neanche tanto a sfascio ma con un potenziale umano a rischio di follia.
C'è una ronda improvvisata di tre uomini che pensa bene di suonargliele di santa ragione ad un congolese così come si prodiga di interventi depurativi e educativi un rondino solitario che sta girando in un quartiere della capitale a stuprare donne, secondo il buon insegnamento della nuova Scuola Antropologica "cellodurista", nascosta in una porzione involuta del cervello maschile.

I nostri rondini cercano di punire il colpevole accusato di crimini contro il loro immaginario, indistruttibilmente bianco e nemico del diverso, sia esso donna o nero o povero, e si improvvisano sostenitori di una nuova politica del rinnovamento.
A pensarci bene, qui di nuovo non c'è nulla.

Sempre la stessa scena.
Non solo di casa nostra, direi universale sul pianeta.

Le ronde non sono una piccola idea provinciale di quattro ignoranti diventati politici ma un bisogno a larga scala di una tipologia di essere vivente che non vuole e non vorrà mai sentirsi parte di un progetto "Uomo", a cui la Storia ha dato avvio fin dalla notte dei tempi.
Progetto ancora in corso, in una dilagante fase di arretramento e involuzione.

Dalla Prestoria non si esce.

In Italia infatti, se ne è sancito il ritorno glorioso tra ddl sicurezza, insicurezza sul lavoro, violenza animalesca del politico al potere, riduzione della donna a femmina da montare, negazione del patto sociale, sbracamento della res pubblica, azzeramento politico-culturale.

Quanto manca all'offerta legalmente riconosciuta di "carne vergine e bambina" al dio Priapo?
O è già in corso?