5 febbraio 2009

Roghi di febbraio

Ho tra le mani il testo di Augias "Le Fiamme e la Ragione": non potevo non sentire vicino in queste ore il corpo rovente di Giordano Bruno.

Esattamente il 17 febbraio del 1600, nella piazza che fu il luogo romantico del mio incontro amoroso con J., Campo dè Fiori, la Chiesa romana sposata all'Impero dava sfogo alle sue voglie più perverse: l'assassinio di Bruno e il martirio della sua libertà.

Viene ucciso con lui il pensiero, il diritto anzi di pensare, persino di ipotizzare (mondi infiniti, universi oltre il nostro ecc.), il diritto di pensarla diversamente dall'ignorante conclave di fattucchieri, il diritto di esistere fuori dalla legge dei venditori di paradisi infernali, il diritto di dubitare, la dignità della vita umana che se non ha potenti principati, amici clericali, ignobili monarchi dietro le spalle a proteggerla, non merita che morire per il bene del popolo e dell'istituzione.

Sulla carne sbranata di Giordano, la Chiesa ha tentato di salvarsi dal fallimento di se stessa, dall'intelligenza di Lutero, dall'ossigeno del dubbio e della ricerca.
Quel corpo ha fatto guadagnare all'Istituzione altri secoli di sopravvivenza.

Sulla carne povera di una donna di nome Eluana e di migliaia di altre sorelle già date al rogo nei secoli, la Chiesa sta tentando di salvarsi dal fallimento del suo porporato che oggi ha disperatamente bisogno di quel corpo per convincerci che ha ancora autorità sulla Vita e ha una sua ragione di esistere.
Guadagnerà altri secoli di incontrastato potere.

Ha perso i poveri, gli esclusi, i clandestini sui cui fa scempio Maroni (a ognuno il suo osso), gli uomini di buona volontà, gli umili, i liberi pensatori, gli atei, le donne che sanno amare, i cittadini senza più patria in una nazione zerbino dei dogmi, siano essi politici o religiosi.

Simbolicamente, il rogo si riapre a febbraio. Che bizzarra coincidenza! Non ci sono fiamme ma cubi di ghiaccio questa volta per ibernare il corpo: fa meno puzza e non dà l'idea di un massacro.

Se passa il decreto del governo resteremo tutti vivi.
Eccetto i clandestini che eviteranno di rivolgersi ai medici per non farsi ributtare sui barconi: non andranno neanche alla Caritas per un pezzo di pane, perché sguinzaglieranno i lefebvriani fuori dai ritrovi.
Resteremo vivi per espiare il peccato di esistere e di essere nati in una terra feroce.

I figli della notte, scaltri e veloci, approfittano del corpo e lo vendono per tre denari: a loro interessa colpire la magistratura, il Csm. Togliergli il diritto di azione. A loro interessa il corpo giuridico e la Costituzione.
Il 17 febbraio, andiamo tutti a Campo dè Fiori: assisteremo ad un grande falò.

Attraverso gli oggetti del desiderio su cui si accaniscono i "giusti" alla destra di Dio, brucerà anche la coscienza dei medici che dovranno scegliere: l'uomo o Maroni? la galera o gli infelici? abiurare o no?
Anche questa volta intravedo l'ombra di Galileo inginocchiato, come racconta Augias, sulla nuda pietra e costretto a rinunciare al suo Sole scientificamente corretto per venerare quello tolemaico.
Poi sarà la volta degli insegnanti: la riforma o la controriforma? i diritti dei ragazzi o i diritti della Gelmini? la scuola o l'ignoranza? il pubblico o il privato?
Seguirà la polizia che al G8 di Genova ha già abiurato e al rogo ci ha mandato i facinorosi: restano alcune frange dubbiose ma è facile togliere l'obiezione.
Basta tagliare gli stipendi, gli straordinari,i fondi per la sicurezza.

La magistratura è stata arrostita nel tempo tra un'esplosione e l'altra.
Il rogo più grande l'ha fatto questo governo. Ha promosso leggi che la magistratura è obbligata ad eseguire per poi mettere alla gogna i magistrati che le applicano. Dal patibolo annunciano: la magistratura non garantisce i cittadini!
I cittadini restano convinti che è colpa del garantismo e del buonismo e degli immigrati: mentre i politici si sfregano le mani, vengono bloccate le intercettazioni!

La strategia degli aguzzini contemporanei non disturba con inutile mattanze.
Per quelle ci si può rivolgere direttamente ai Casalesi.
Il sangue attira l'attenzione e ti fa uscire dai G8... ancora non sappiamo se Putin ci garantisce i suoi tank.
Meglio la politica dei morti viventi.

11 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E noi che possiamo fare?

5/2/09 19:01  
Blogger Angela said...

intanto fermarci e riflettere e sempre disubbedire!

5/2/09 19:38  
Blogger Daniele Verzetti il Rockpoeta® said...

Post al vetriolo che condivido in pieno.

5/2/09 20:17  
Anonymous Anonimo said...

...è una vita che sto ferma...

5/2/09 20:30  
Blogger Angela said...

Chiara, sono convinta che oltre a condurre una vita coerente con il proprio pensiero, il pensiero stesso abbia una sua potenza: guarda Bruno!
Non so niente Chiara, ciò che so è che le persone con cui ho scelto di camminare, tantissime, sono oggi il mio paese e la mia chiesa.
Per loro, tutta la mia gioia di resistere!

5/2/09 20:39  
Blogger Angela said...

aggiungo...
dalla CEI " Noi (medici) cattolici non denunceremo (i clandestini)".
Bene, niente manifestazioni con candele e rosari, niente strepiti...
Caso Eluana, bastava dire "Noi medici cattolici non smetteremo di alimentare".
Lingue doppie: ora vi voglio tutti in piazza a urlare contro l'emendamento della Lega!

5/2/09 22:06  
Anonymous Anonimo said...

Voglio vedere tutti questi difensori della fede e della vita correre a Lampedusa, dove di vite da salvare e che vogliono essere salvate ce ne sono a migliaia ogni mese.
l'arcangelo Raffaele

6/2/09 00:36  
Blogger luposelvatico said...

@Chiara: qualcosa possiamo fare. Far sentire a quella Italia (non solo a quella che governa, ma a quella che si fa governare così) che non li sopportiamo più. Smetterla di cooperare, di andarci a pranzo insieme, di parlare con loro di amenità, di sorridergli. Mostrargli i denti, fargli sentire la rabbia, l'indignazione, la non sopportazione. Fargli sentire che la misura è colma. Essere visibilmente e sinceramente dalla parte degli ultimi, e visibilmente e sinceramente ostili a chi li detesta.
Personalmente non vedo l'ora di incontrare il mio ex-vicino di casa, senatore di AN, e fargli sentire tutto il mio disprezzo per la politica di questo governo, e fargli capire che siamo ogni giorno di più a sentire questa rabbia: che si stanno costruendo coscienze nuove, che lavorano per la fine del vecchio mondo.
Che è solo questione di tempo.

6/2/09 08:45  
Blogger marina said...

mostrargli i denti! grazie Lupo selvatico, ti voglio bene
Angela, io sono sgomenta, mi sento insorgere ma non trovo la via; forse è proprio come dici tu, tenersi molto a contatto tra di noi e allargare piano piano il cerchio delle persone indignate, annetterne sempre di nuove...ti abbraccio, marina

6/2/09 11:01  
Blogger Damiano Aliprandi said...

In questo post hai racchiuso tutti i miei pensieri, quasi tutti. Hai parlato di Eluana, della Chiesa che ha dalla parte sua i potenti. Come sempre d'altronde. Hai parlato del sangue di Genova, dehli immigrati clandestini che verseranno altro sangue(come potranno andare a curarsi, come?), lo Stato di Diritto che è finito. Però a questo punto ci siamo noi, siamo i vinti, ma per questo invincibili...

“Oggi gli invincibili sono i migranti, perchè nessuno può fermare chi viaggia a piedi. Come Chisciotte, che piglia batoste ma si rialza e riparte. I migranti partono su qualsiasi imbarcazione, da qualsiasi sponda. A differenza dei 30 milioni di emigrati italiani che avevano almeno un luogo di sbarco o un punto d’arrivo, loro compiono un viaggio di sola andata. Senza biglietto di ritorno”.

Erri De Luca

6/2/09 13:10  
Blogger Angela said...

loro non conoscono la forza dei vinti...
grazie incarcerato

6/2/09 16:25  

Posta un commento

<< Home