29 maggio 2007

addio mia bela madunina

Due settimane...e divento immigrata di centro.
Lascio il Nord ricco, ordinato, immerso nel verde, con la spazzatura differenziata e mi sposto al centro dove superata l'uscita di Ponzano Soratte, arrivi in un'altro paese meno ricco, meno ordinato, con la spazzatura nei cassonetti sempre pieni e con il verde sempre in pericolo di abusivismo.
No, LA PRIORITA' NON E' IL NORD, signor Prodi!
Capisco che si vuole recuperare l'elettorato. Impresa difficile.
Il Nord ha le sue risorse, i suoi imperi finanziari, la sua chiesa e persino il suo stato. Il Nord, sono anni che te lo dice la Lega, ha il suo modo di condurre le cose, è dai tempi del Regno unificato che si rafforza e cresce, ha sfruttato il sud nelle sue risorse umane e economiche ma mentre nel sud ci ha mandato qualcuno a fare clientelismo, a casa sua vuole la meritocrazia; nel sud, ci ha mandato i costruttori a fare abusivismo, a casa sua costruisce tutto a norma di legge.
Il Nord fa entrare solo chi ha passaporto regolare e lavoro in regola, poi se nel mondo bancario e industriale i traffici sono illeciti e le presunte ricchezze che aiutano a tenere in ordine i giardini e la spazzatura vengono da manovre occulte, bene il Nord ha una chiesa locale che perdona!
La sua chiesa aiuta i poveri nelle missioni - così non vengono a rompere le balle qui - mi ha detto un leghista e ha la gestione di ospedali e centri medici; tutto funziona è lindo e pulito. E girano tanti soldi!
Perchè dunque dare priorità al Nord?
Hai bisogno di dimostrare al Nord che vali come corrente politica e come serietà di idee?
Non hai piuttosto bisogno di dimostrare al centro-sud che lo Stato è approdato anche da quelle parti e finalmente si investono risorse su una parte del territorio ridotto a cloaca nazionale?
Noi gente del centro-sud vorremmo vedere le strade pulite, le case abusive eliminate, l'ecomafia incenerita come l'immondizia, gli ospedali gestiti da veri esseri umani non un luogo dove scorazzano vampiri inquisiti che tutt'ora insegnano alle università e gestiscono dipartimenti oncologici! Al Sud, soprattutto vorremmo vedere la perfetta gestione dell'uso delle risorse, come l'acqua che c'è ma inspiegabilmente si perde.
Come l'occhio di un Mordor rinsavito, sposta la tua attenzione sulla Terra di mezzo e vai a scovare i sistemi che producono malessere e infelicità.
Lo sai perchè la gente vota a sinistra, nella terra di nessuno? Perchè ancora si illude che alla sinistra interessano le frangie più deboli e la giustizia. Invece si ripete la storia: dei deboli non gliene frega proprio a nessuno e la giustizia è sempre dei più forti.
La Chiesa li ha dimenticati - i deboli -nelle preghiere dell'offertorio, la destra li utilizza per doparli di sogni impossibili e pane da circo e dunque strappargli l'applauso per fare scena, la sinistra se ne fa scudo per apparire più bella e più pura dell'avversario...ma su gli indifesi, chi mai ci ha guadagnato?
Se il Nord -quello onesto e capace- comincia a vedere i risultati, il lavoro, l'impegno di una Italia spezzata dal dolore e dalla miseria umana, ad ascoltare parole sulla Campania, la Calabria, la Sicilia per l'avanzamento del sistema pubblico e sanitario e soprattutto per la rimozione globale degli amministratori perservi forse il Nord imparerà a gestire meglio le proprie paure, le angoscie ataviche di perdere i privilegi, il terrore di spezzarsi la schiena lui per il privilegio di un altro.
Il Nord dovrebbe anche acquisire una consapevolezza più ampia: quello che tira fuori le tasse dalla sua tasca onesta, controvoglia ma lo fa, vede i soldi andare a soddisfare la tasca del presidente regionale e dell'assessore del sud mafioso. Tuttavia non si perda il seguito, il suddetto roditore-per usare un termine caro alla Fallaci- è a sua volta amico, collaboratore, sostenitore di qualche altro presidente e assessore del nord che in casa sua tira fuori la maschera migliore.
Se solo si potessero spezzare queste catene di sant'antonio...siamo impastati l'un l'altro e conniventi ed è certo che se qualcuno si arrichisce di qua vuol dire che qualcun altro si impoverisce altrove!
No, la questione è e resta meridionale, ovvero la questione è sempre lì dove la gente patisce.
Il Nord che ha sostenuto all'inizio questo governo ha bisogno di un governo centrale e di un Sud che funzionino per resistere alla campagna populista di chi vuole un paese ricco e senza tasse!

27 maggio 2007

Insecurity

Cerco di ripensare a questi giorni magri cosciente che nessuno dei miei problemi sia davvero meritevole di attenzione nazionale...tra un massacro e l'altro, una violenza e il branco, un bambino che sparisce e uno che viene annientato dagli orchi, tra il paese che non risorge e altri paesi dove il sole è tramontato da tempo, mi racconto la storia di piccole vite e di piccole resistenze.

Ho cercato di raccontarmi la mia anche per farmi coraggio nelle sere d'inverno, per ritagliare una forma intorno ad un ammasso di giorni, monotoni o imprevedibili, scroscianti come grandine o leggeri come il tramonto d'estate. Lo sguardo rivolto anche fuori dalle pareti della storia personale mi motiva a "respirami" il mondo, a godere della grandezza di esserne parte viva e cosciente ("godi della tua capacità di pensare" mi ha scritto un grande amico che "pensa") e soprattutto a vivere come "comune" la mia esperienza di fatica e ricerca.
Tuttavia questi sono giorni di magra, i pensieri che tornano su dal gorgo delle paure e delle stanchezze planano come cornacchie ingombranti e rumorose al centro del mio cervello, occupando ogni spazio di fuga.
C'è l'elenco delle preoccupazioni che mi balla davanti gli occhi:
no definitive job, no definitive house, no definitive health, no definitive money, no definitive life...
e l'elenco mi appare sarcasticamente in inglese, lingua asciutta e essenziale che non riempie il buco con il pieno di parole ricercate.
Dal coraggio delle mosse d'azzardo alla sospensione nello spazio di nessuno dove non sai più se un'intelligenza interiore ti abbia guidato fin qui o una sopravvalutazione di se stessi e del proprio significato...mi dico di procedere senza paura, una Mano da dietro mi afferrerà nel volo...poi mi sovviene l'immagine del Cristo tentato sul pinnacolo del tempio e dell'Altro che gli dice: Buttati, il Signore manderà gli angeli a prenderti!
Oh gosh, come è sottile il margine che divide la verità dal falso, la forza dalla pazzia, la luce dall'oscurità.
Noi ci siamo buttati...o qualcuno ci ha spinto?
E' stato coraggio o arroganza? Fiducia o sfida?

23 maggio 2007

Alterazione di coscienza

Se i Rom li deportiamo sul grande raccordo o nei villaggi "speciali" dove deporteremo gli amministratori napoletani?
Se l'illegalità e la criminalità è extra-comunitaria, come chiameremo lo stile di un paese che ha più parlamentari inquisiti e il maggior numero di "delitti di Stato" tra le super-potenze? Extra-civile o extra-democratico?
Indossiamo le scarpe di Prada e diamo lezioni al mondo di eleganza senza denunciare che siamo sommersi dalla pattumeria delle nostre menzogne.
L'immondizia a Napoli è vendetta di camorra, è braccio di ferro contro l'idea di Stato, è odio degli uomini di stato contro la gente, gente esposta alla rabbia e alla manipolazione al punto da agire contro se stessi, come in un processo di annientamento del proprio senso umano.
Ridotti a ratti, come le pantegane che circolano sulle loro strade. Come i rom, i rumeni, gli albanesi ovvero gli intoccabili, i paria condannati fin dalla nascita a non evolvere, a non cambiare, figli di quella genetica che i grandi sistemi vorrebbero ogni giorno eliminare o immolare come la causa del loro fallimento.
Lasciare che le cose vadano alla deriva è strategia voluta, non accidente, è occulto lavoro a cui si piegano coloro che hanno bisogno della guerra tra "poveri", di aizzare un perdente contro un altro, un emarginato contro l'altro per chiamare "rumeno" l'orrore di cui sono testimoni o napoletano e così illudersi di aver dato volto alla "disfunzione".
Gli illuminati della stampa stanno a guardare e non vanno oltre questo sguardo opaco che fa loro dar voce al potere invece che scorticarne la pelle e guardarne dentro le piaghe.
Così si dirà che a Napoli è sempre stato così, che in Campania si muore di camorra, come in Africa di aids. E' il destino degli insignificanti.

17 maggio 2007

Lettera aperta

I tanti commenti al precedente post e il tam -tam sulla rete mi dicono che siamo sensibilissimi alle questioni che riguardano, famiglia, diritto, laicato, credo.
Non avrei scritto nessun post se a sfilare fossero state le famiglie che desideravano più asili nidi e supporto alle madri e correzioni al codice civile. E basta.
Sono le croci e i movimenti cristiani ad avermi abbattuto e umiliato.

Tuttavia la tua contestazione è comprensibile. Le parole amare di chi mi contesta sono giustificabili: anche io uso parole amare e chi di parola ferisce...
Sono stata dura con quella accusa "disgustata", la mia rabbia è travasata nel testo e ti ha offeso.
Le mie scuse e perdonatemi anche voi che sedete dall'altra parte del pensiero.

Sì sono naive quando credo che una persona che non conosco possa essere "un buon padre di famiglia", ma ho scelto una immagine -contro un'altra -di una persona sobria e normale (non in senso sessuale), politicamente contestabile e controverso per molti ma pur sempre vicino nella vita a quelli del family day, rifiutato perchè promotore di una legge che protegge gli "eterodossi".
Mi sono identificata come cattolica praticante, rigettata dalle stesse comunità con cui prego.
Non è la faccia di Prodi che voglio salvare ma la mia.

La descrizione nel post della "brava e perfetta cristiana" ha del sarcasmo, credimi: il mio modello da santino non garantisce la cristianità! Infatti non vorrei essere iscritta nell'albo perchè come riveli tu io non ho compassione, e come tale, ho molto da camminare.
In fondo hai ragione, sono un fariseo.
Il fariseo ritiene di aver Dio dalla sua parte, è sicuro della sua santità, è sicuro di Dio. Come dice Bellet:"ecco la sua colpa, confiscare Dio".
Accuso il family day di aver rapito Dio e fatto marciare con loro. Ma anche io ho cercato di tirarlo per la veste e pressato entro la mia visione del mondo.
Sì sono fariseo anch'io.
Mi sono sentita potente dentro la certezza delle mie convinzioni e dentro il disprezzo, citando sempre Bellet. E questo è proprio del fariseo.

Il pericolo dell'idolatria è sempre alle porte, così della menzogna...scrivere e parlare è un grande rischio ma almeno ci abbiamo provato, tu ed io, a dire come dovrebbero stare le cose.
Mi fai ragionare in questo momento su una necessità: non volere più il mondo a propria immagine e somiglianza, anche se il sogno è bello e buono; è pur sempre una prepotenza volerlo a tutti i costi, nella negazione dell'avversario. Persino Dio ci ha rinunciato.
Ma siamo chiamati a prendere posizione e a dire il sì e il no chiaro. Difficile, senza impastarci dentro se stessi! Tuttavia quando le questioni implicano lo schiacciamento dei più deboli ed esposti...allora è necessario alzare la voce..."voce che grida nel deserto"...

La mia avversione a una certa destra è nata qui in Italia, questa destra che si riveste attraverso il solito ignoto di sacro-mediatico e che ha cercato e ottenuto l'investitura della Chiesa. Anche l'attuale governo trasuda di ipocrisia, di instabilità tra la cupola e il parlamento: è un dramma ovvero melodramma tutto italiano
Quando vedo la piazza piena di stendardi, di striscioni delle parrocchie, penso all'Italia dei buoni sentimenti, nascosta sempre dietro la sacrestia ma in realtà indifferente alla conoscenza di Dio e incapace di uscire dall' adolescenza, adolescenza cattivissima, dove contano il prioprio bisogno e le proprie paure.
Ecco, la mia rabbia è ferita, per un paese che affossa nelle sue piccinerie.
Se ci vuoi mettere anche la mia mediocrità, la mia letteratura da quattro soldi, ne hai il diritto.

Sono stata una donna o donnetta, fai te, alle prese con il divino, sai è roba da maschi o da grandi menti o di addetti al lavoro (ironia amara!)
Ma se questi criteri sono validi per ogni avversario, ebbene sarai costretto a convivere con chi ti causa notti così insonne.

13 maggio 2007

Tempi di disgusto e noia

Non si può guardare quella fetta di Italia che scende in piazza a favore della famiglia senza un sentimento di angoscia.
Io ho famiglia e pure bella. Siamo in quattro e per amore dell'unità abbiamo sacrificato benessere, carriera e spesso salute. Sono sposata in chiesa, dove ho investito le mie energie per lunghissimi anni; sono stata anche catechista.
Ho fatto l'amore con un solo uomo: mio marito. Non ho mai pensato all'aborto come soluzione al dramma umano, prima del divorzio cerco altre vie.
Leggo libri da sempre di meditazione e prego come una monaca carmelitana.
Eppure se il "Family day" mi mettesse fra le sue schiere, mi sentirei umiliata e privata della mia dignità.
Ho preso coscienza dell'impossibilità ontologica di appartenenza al modello famiglia cristiana italiana, da molti anni, da quando vivevo in Gran Bretagna in cui cattolicità e buon costume e belle maniere erano la stessa cosa. Come se cattolico volesse dire educato dalle Orsoline e cresciuto a corso Trieste!
Non scenderei mai in piazza contro i diritti dei più deboli.
Nè contro i diritti della persona e dei suoi riconoscimenti giuridici.
Non scenderei mai in piazza per difendere il mio modello di famiglia, perchè ogni famiglia è un mondo di storie e vicende e condizioni in cui nessuno può entrare con un modello precostituito.
Non scenderei mai in piazza per urlare che sono con Benedetto XVI, perchè dimostrerei al mondo la mia immaturità umana e il bisogno di restare subalterno alla legge religiosa e alla struttura gerarchica.
Dimostrerei di amare il potere e di allungare le frangie "del mio mantello".
Non scenderei mai in piazza con una maglietta che offende la dignità e la serietà di un vero uomo di famiglia come Prodi per passeggiare a braccetto con gli uomini dalle lingue doppie, gli erodiani che si portano a letto la moglie di altri, che siedono al tavolo con imprenditori e finanzieri dalla corruzione facile.
Non scenderei in piazza con i miei bambini, palloncini, gelatino, anziani e suocera compresa perchè la vita non è la pubblicità di una assicurazione o di un biscotto che scalda il focolare ma la vita famigliare è una realtà complessa e spesso dolente, e in nome di chi soffre, avrei taciuto e mi sarei fatto solidale, senza sbandierare la mia facciata da mulino bianco!
Sono disgustata dagli italiani, sono disgustata dalla chiesa di Roma...
Io me ne vado con Cristo, in mezzo a ladroni e prostitute, in mezzo al pianto di Rachele e alla solitudine dei lebbrosi. Mi siedo in fondo alla storia con i pubblicani, non oso venire sulla soglia dell'altare...lascio alle belle famiglie cattoliche il privilegio di darsi spintonate, nelle file dei giusti, per arrivare per primi.

2 maggio 2007

Fraternità

Potesse il video trasmettervi un abbraccio caloroso, un dolce bacio di complicità!
Donne belle, amiche di viaggio, nello scompartimento c'è anche qualche uomo di valore che ci ascolta con stima e tenerezza e qualche nonna saggia e libera da accostarsi a questa umilissima mensa...perchè scrivere è stato per me spezzettare il pane del pensiero e servirlo caldo nelle vostre mani...il viaggio è lungo e c'è tanto da raccontarsi...
Non mi trasferirò prima di giugno, tuttavia è sembrato chiaro anche a voi che pubblicare post non è la mia priorità ora. Sto ordinando le idee su tutto ciò che richiede un trasferimento.
Ho promesso che continuerò a scrivere anche se avverrà di sera, talvolta, con un collegamento telefonico e anche se parlerò d'altro...per ora non so cosa uscirà da questa materia informe.
Nel frattempo, proteggetevi dalle intemperie della vita con la buona letteratura...il pensiero che tocca l'essere e che richiama ad una trasformazione, ad una presa di coscienza, all'intuizione poetica che poi è quella dell'anima...questa è vera letteratura.
Con il cuore e la mente sempre nella storia di tutti e nel destino di tutti...