13 ottobre 2006

e camminando e camminando...

Avevo scritto una lettera a due amiche poi ho cliccato "delete" perchè bisognava velare quanto scritto. L'ho sentito necessario, anche un blog può far male.

Una verità mi è ormai chiara: da malinteso a malinteso, da errore in errore, da delusione in delusione viaggiamo verso la spoliazione delle nostre convinzioni e se giungiamo alla fine del viaggio leggeri e liberi dalla necessità biologica di dare materia ai nostri sogni, allora abbiamo vissuto in pace.
Io e le mie donne siamo state e lo siamo ancora macerate dall'assenza di un amore, di un figlio, di un riconoscimento sociale. Ogni pagina del quotidiano dice a noi che abbiamo perso.
E' la crisi.
Io nascevo, vent'anni fa, al mondo degli adulti e lentamente scivolavo nella convinzione che non potendo realizzare quanto il mio programma cerebrale - superbamente manipolato da famiglia, stato, religione- aveva attivato non restava che il delete, l'autoeliminazione.
Ho cominciato un processo di consunzione di cui parlano secoli di storia femminile che mi ha fatto perdere dieci anni, dico dieci anni, di risate, gioia di vivere, allegria, tempo presente.
Mi dicevano, con la volontà si supera tutto. Maledetta volontà che non collabora mai!
Con la fede si supera tutto. Maledetta fede che non è mai abbastanza, sufficiente per smuovere le montagne. Con l'amore della famiglia si supera tutto. Maledetta famiglia che ti fa figlio ma mai uomo!
In realtà avrei dovuto credere che il mio disagio era sacro, che l'uomo condannato al superonismo e alla vittoria è un sogno di questo mondo e come tale destinato alla biodegradabilità.
Bisognava credere in una nuova antropologia, in una nuova genesi.
Credere nella perdita che ci costringe ad allegerirci, a mollare la zavorra, a restare essenziali: come il soldatino di piombo caduto nel fuoco, ridursi ad essere solo cuore!
Ci vuole coraggio e farsi fondere dal fuoco.
Dove troviamo noi donne il coraggio di cantare che siamo meraviglia della creazione anche senza figli e mariti e corpi scolpiti e voi uomini, la forza di vivere e creare al di là del vostro conto bancario e potenza fallica?
Persino quelli che lasciano tutto si attaccano con languore disperato alla loro mistica, ai sogni di perfezione in nome della santità degli altari...
Vorrei, con chi non considera queste pagine spazzatura, iniziare a pensare ad un mondo parallelo in cui chi non ha più niente da difendere, se non deporre nell'unico giorno che nasce le sue aspirazioni del futuro, che non sa nient'altro di se stesso se non che cammina, sia davvero colui che insegna e guida.

"Nasciamo da qualche parte e viviamo qui o li', dappertutto si tratta di preferire le tracce alle radici, lo slancio all'immobilità, il desiderio e il sogno al possesso" Sylvie Germain- Portare il tempo

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E camminando e camminando
stanno arrivando, stanno arrivando.
E camminando e camminando
stanno cantando, stanno cantando.
E camminando e camminando
stanno gridando, stanno gridando.
Ora le stelle stanno cadendo,
le nostre mura stanno tremando
e camminando e camminando
a piedi nudi ballano i Santi...
Trombe e tamburi ballano i Santi...
A braccia alzate ballano i Santi...
Marciando lenti ballano i Santi...

15/10/06 15:21  
Anonymous Anonimo said...

ecco cara angela, ecco la voce più autentica della tua anima, ecco che la sento risuonare dentro di me come se fossi una cassa armonica che non può far altro che ripere e amplificare le dolci note del poeta.... grazie perchè ogni giorno tu hai la generosità, il coraggio, la voglia, di dare voce al tuo sentire più profondo capace di creare una vibrazione che chiama a raccolta e guida tante altre vibrazioni che si uniscono in un'armonia commuovente che è quella della verità.Essere.... avere.... tracce...radici...il canto del cure nonostante la durezza della vita... questo sarà oggi il pane per la mia anima...domani si vedrà!

18/10/06 10:10  

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