21 settembre 2006

Fate e gnomi

Ho cominciato il linfodrenaggio.
Mi hanno diagnosticato una sindrome alla cervicale, dovrò sottopormi a lunghe terapie. Le mani di notte si "spengono" e i piedi si inceppano.
Vado all'ospedale questa mattina, con una certa noia addosso, sapendo che domani è venerdì e poi il week end arrivano i miei e dunque pappa, nanna, cappuccino a letto assicurato!
Mentre mi concentro sul bene che verrà mi stendo sul lettino e due mani delicate cominciano a massaggiare il viso. Mani da donna: mi aveva accolto piuttosto bruscamente senza rivolgermi lo sguardo. Invece quelle mani parlano di tanta dolcezza e stanchezza; sono mani buone mi dico.
A quella vicinanza e quel livello di contatto non è facile arrendersi alle mani di un altro, anche se donna e giovane e esperienziata. Ma io sento che mi posso fidare.
Mi addormento quasi...mentre massaggia la cicatrice mi chiede chi è l'oncologo, perchè ho lasciato l'Inghilterra e poi gradualmente scivola sulla sua storia.
E comincia il racconto di cose incredibili: una vita tra boschi, ruscelli, scoiattoli davanti alla porta di casa, vecchia di cent'anni, separata, con una figlia, una vita di lotta ma a testa alta. Una sorella morta lo scorso anno, la vita a pezzi e una malattia di immunodeficenza...la figlia, di sei anni, la danza e il sogno di andare a Roma, al Teatro dell'Opera. Pochi soldi, tanto da pensarci e ripensarci...
Anche le fate hanno sogni mi interrogo e desideri da far vivere?
Ma Roma ha un cuore grande, i miei amici sanno dare a piene mani...a voi amici romani: possiamo dare corpo ai sogni? possiamo ospitarla con il suo fidanzato da qualche parte, prendersi cura di lei per un giorno, farle vivere la gioia di una accoglienza data senza scopo, a fondo perduto, solo perchè continui a vivere e sperare?
Conoscete una pensione economica, un luogo dove possa spendere una notte e gioire della città che manca a noi, famiglia emigrata, quanto il sale nella pasta, il dolce a fine pasto, il bicchiere di vino buono?
Sono uscita dall'Ospedale con tanta energia e mi sono diretta al centro radiografie per iniziare le ricerche sulla cervicale.
Mi siedo e mi vengono incontro due creature inaspettate, alte non più di 70 centimetri, vecchie di almeno 70 anni. Elfi? Se esistono le fate esistono anche gli elfi...non avevo mai visto due graziose signore anziane, propriamente vestite, alte manciate di centimetri venirmi incontro, sedersi vicino, prendere posto e conversare sul tempo afoso, sulla noia dell'attesa, gli acciacchi dell'età...avrei voluto prenderle in braccio e sbaciucchiarle, cantare loro una nenia, accarezzarle. Vedevo la sguardo tenero di tutte le nonne e madri intorno a me posarsi sulle vecchine e dare corpo ai loro pensieri. Tutti noi abbiamo pensato alle fiabe, ne sono certa, all'infanzia dei propri figli, alla vita che lascia segni e allo spettacolo della creazione!
Bella fata e meravigliosi elfi oggi la Valassina non era più il castello dell'Orco e la strada senza ritorno: un bosco incantato è la Lombardia quando si anima di vita!

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

DOLCE NARRAZIONE.
sONO SATA OPERATA ALLO STESSO SENO,SIA DI UN CALCINOMA CHE DI UN'ALTRO TUMORE CHIAMATO STELLARE (MAI SENTITO PRIMA).
mORALE, QUANDO MI SONO SVEGLIATA DALL'ANESTESIA MI SONO INCANTATA AD
OSSERVARE UNA NUVOLA, PENSA UN Pò
SEMBRAVA UNA NAVE VICHINGA CONDOTTA DA UN VICHINGO. LA COSA MI FECE PIACERE, E MI DICEVO, ADESSO SVANISCE, INVECE RIMASE Lì PER TUTTO IL POMERIGGIO, MI FECE MOLTA COMPAGNIA, E PENSAI , MI VUOLE DIRE CHE CE LA FARò.
sONO PASSATI 7 ANNI. cIAO.

23/11/07 12:25  
Blogger Angela said...

e che diventino 70 volte 7 ovvero l'infinito...quello che ti abita!
baci

23/11/07 12:27  

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