15 ottobre 2006

Anche Oslo è con noi

Quando parlo di nuova genesi, di mondo rovesciato, di nuove prospettive mi rifaccio alle idee di tanti uomini e donne di coraggio, i pionieri di un nuovo sistema.
Così mi riempie di vera speranza il riconoscimento dato a persone come Yunus e la consapevolezza che i cambiamenti siano in atto e i vecchi sistemi in fase implosiva.
Devo condividere con voi stralci dall'articolo di Ragozzino dal quotidiano Il Manifesto, giornale controcorrente che ha dato sempre voce ai senza terra, ai senza diritti.

Il Nobel dei poveri (Il Manifesto-on line 14 ottobre)
Guglielmo Ragozzino
"Oslo ha conferito il premio Nobel per la pace alla Grameen Bank o Banca del villaggio e al suo fondatore, il banchiere dei poveri Mohammad Yunus, nel trentesimo anniversario della banca diversa da tutte. Il premio ha scandalizzato The Economist, che vorrebbe sospenderlo, in attesa di vere guerre sulle quali un mediatore politico, un diplomatico, una vera personalità insomma, possa esercitarsi. Non un premio a una parodia di banchiere, uno che arriva a prestare ai mendicanti, naturalmente senza garanzie di sorta. O Tempora, o mores...
... Di solito i banchieri prestano ai ricchi, a chi ha solide garanzie o coperture finanziarie. Per Yunus invece è chi manca di tutto questo che ha più bisogno di credito. Non è un'opera di beneficenza ma una banca vera, forse la maggiore del Bangladesh, certo di gran lunga la più conosciuta... La clientela è soprattutto femminile e i prestiti sono per lo più di scopo: la ricostruzione della casa spazzata via dall'inondazione, la mucca per il latte, la macchina da cucire, la scuola per le bambine che rimarrebbero senza. In banca vanno le mamme, a gruppi di cinque, in modo di potersi consigliare e vergognarsi un po' meno di fronte all'impiegato che raggiunge la filiale di villaggio a giorni stabiliti, pagare gli interessi, discutere i nuovi piani, decidere insieme.
... In sostanza anche agli ultimi, ciechi o storpi che siano, si suggerisce di darsi da fare, rinunciando all'elemosina per cominciare a sostenersi da soli...
La banca di villaggio ha aperto filiali, conquistando spazi all'estero, in situazioni di povertà altrettanto gravi e radicate. Ha avuto talvolta successo come in Africa, in particolare nel Benin, o in Bolivia, in Bosnia, in Nepal...
...si sono messe in funzione grandi dighe per il timore che l'onda della microfinanza fuoriuscisse dai poveri paesi del Golfo del Bengala per travolgerne altri in tutto il mondo, diventando la prima banca universale, la banca dei poveri"