3 agosto 2009

Donne e danni

In mezzo, tra gli interessi di una multinazionale farmaceutica che fattura miliardi con la pillola RU486 e gli interessi della Chiesa Cattolica a boicottarla e con essa la possibile via di una sua perdita di controllo sulla società civile, in mezzo -dicevo- si collocano le donne.

Qualcuno è interessato al loro parere a riguardo?
Intervistano gli uomini piuttosto, sapienti conoscitori delle verità scientifiche e religiose che hanno appreso la "vita" dai libri e dalle macchine.

Può davvero il Cardinal Bagnasco parlare a nome mio?
O l'Industria convincermi che è tutta scienza e non speculazione e gioco sadico sul mio corpo?

Personalmente contraria a qualunque pillola che spadroneggi sul corpo delle donne e che annulli definitivamente nei maschi la responsabilità di optare per una contraccezione che coinvolga i loro corpi e i loro ormoni (insomma, date a loro la pillola del giorno prima, se proprio volete far cassa!), le parole apocalittiche della Chiesa romana mi ricordano con quale tipo di "sacro" ho condiviso una lunga vita.
E nasce in me una gran pena e senso di miseria.

Se non fosse che la materia resti dannatamente seria perché coinvolge i deboli che contrariamente a quanto vada farneticando Bagnasco restano le donne (il feto è parte del loro corpo e un danno al feto è un danno al loro corpo), ci sarebbe da fare spallucce nel sentir parlare di scomunica.
L'utero femminile è un universo su cui bivaccano scorribande di furfanti e del quale si è impossessata a tutto campo la tecnologia, per cui la Macchina ha più da dire della donna.
Noi non sappiamo più niente se non che paghiamo un altissimo prezzo per esserci e per vivere in dignità e libertà.

Dunque si parla di scomunica per chi in sintesi uccida volontariamente la vita in grembo.
Considerando che fuori dalla questione grembo, si può commettere qualunque nefandezza di pensiero e azione e ritrovarsi comunque integrati nell'unico "grembo" che salva ovvero la Santa Romana Chiesa, la scomunica in questo caso suona più come una vendetta che una dolorosa scelta da parte di coloro che devono definire i limiti entro i quali un cristiano dovrebbe muoversi.

Da donna, mi basta osservare le contraddizioni che emergono nella realtà quotidiana per rivelarmi che dietro le parole si nasconde il livore e la misogenia.
Questa Chiesa convive con la pedofilia come se un virus esterno avesse attaccato i suoi tessuti, esposti al contagio a causa della sua misericordiosa apertura al mondo e non piuttosto come se una struttura coercitiva e medioevale nascondesse in sè meccanismi di alienazione che producono cellule impazzite.
Chi scomunicherà mai i sacerdoti pedofili che hanno ucciso l'anima delle vittime?

Questa Chiesa spende e spande a braccetto con uomini della politica e della finanza che si intrallazzano in affari illeciti e evasioni fiscali, ha banche che puzzano di zolfo, nel suo organismo ha una vita nascosta meschina e venduta agli affari, da fare da competizione dall'omertà delle cosche camorristiche.
Chi scomunicherà mai prestanomi, intestatari di aziende off-shore, personaggi della vita pubblica compromessi in giri di soldi e paradisi fiscali e merda varia che uccidono l'economia e i diritti degli uomini onesti?

La Chiesa che dice di amare i poveri, non ha organizzazato i suoi movimenti da family-day per contestare in piazza i decreti sull'immigrazione: dall'otto agosto, le donne immigrate non in regola non potranno più riconoscere i loro figli all'anagrafe, salvo essere espulse, e i figli di nessuno non avranno diritti. Saranno inesistenti. O usati da qualche "utilizzatore finale".
Chi scomunicherà i politici che sognano in "nero" un mondo tutto bianco che continua a uccidere e umiliare il povero, utile solo in schiavitù silenziosa?

La Chiesa ufficiale che ha urlato indignazione e si è stracciata la vesti per un povero padre di nome Englaro, parla molto misuratamente anche se necessariamente con le dovute distanze attraverso i suoi giornali, di un Presidente immondo che ha ridotto l'Italia, insieme alla sua combriccola e ai vigliacchi dell'opposizione, ad un porcilaio e che la pillola RU486 la farebbe ingoiare per legge alle sue Escort per poter esercitare il privilegio di uccidere giorno e notte l'umanità dei loro corpi.
Chi scomunicherà un Presidente che usa il suo potere per umiliare, piegare, negare l'identità delle donne, ridotte a stimolatori del sacro fallo, a oggettini da vetrinetta, collezione di farfalle, battuta da avanspettacolo?

Di quale reato va inorridendo la Chiesa di Bagnasco che parla e chiama all'obiezione di coscienza quando si tratta di "difendere la vita" ma ignora tutti gli omicidi perpetrati ogni santissimo giorno sulla coscienza di un popolo?
Quanto a lungo dovrò sopportare da cittadina e da credente in Cristo una Chiesa che va a letto con il demonio e poi si sgomenta del peccato dell'altro?

Caro Bagnasco, lasci alle donne decidere come portare avanti il proprio percorso, come aver cura del loro corpo e delle loro creature.
Il problema non sono le pillole abortive: il dramma è l'uomo e quello che religioni disoneste gli hanno perdonato.
Io, fossi in lei, impegnerei il fiato per difendere persone vere come Don Diana dai politici dell'infamia e per la cui vita martirizzata nessuno dell'establishment si è tanto accalorato.

Si affrettino ora gli esperti a tirar giù trattati tra Scienza e Fede, dibattiti tra Laico e Religioso: bollocks direbbero gli inglesi.
Vorrei che i maschi si autocensurassero. Per dignità loro. E i vescovi romani in primis.

Se non sei fedele e pronta persino a morire per proteggere l'uomo che è nato, come faccio a credere alle tue parole, Chiesa di Roma, quando ti affanni per difendere la vita ancora da farsi?
Vorresti dirmi che proteggi il futuro dei figli più delle madri?
Che le donne tutte siano incapaci di intendere, di capire nel dolore ciò che è giusto per loro e l'altro?
Allora perché non occuparsi del maschio che in laboratorio sa inventare una bomba chimica e la produce e la mette in commercio con la benedizione dei cappellani militari?
Se ti fossi fidata delle donne, ti saresti interrogata su te stessa e sui maschi di cui approvi, nel silenzio, il potere e la violenza.

Se avessi capito e amato, come Cristo, le donne sarebbero state le tue più grandi alleate.

ps: Un punto a favore della Chiesa, tuttavia, lo devo formulare: la scomunica è applicata, se non altro, alla madre che ha compiuto l'atto e non al bambino.
Per il governo italiano, la scomunica è applicata al bambino di genitori immigrati, escluso dalla società civile e diritti, colpevole di non avere le carte in regola.
Almeno sappiamo chi è più barbaro tra i barbari.

10 Comments:

Blogger Evergreen said...

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3/8/09 18:23  
Blogger Evergreen said...

Cristo, rimasto solo davanti all'adultera, non la condanna. Nè mai ha condannato altre donne. Ha invece condannato l'ipocrisia dei sepolcri imbiancati, il culto fine a se stesso, la lettera della Legge che uccide lo spirito ed ha reagito da par Suo alla simonia dei Suoi tempi ed al disprezzo per il povero che sono nulla in confronto alla devastazione del sacro e dell'uomo nei nostri tempi cinici e crudeli

3/8/09 18:28  
Blogger Bionicole said...

Un punto di vista molto articolato, e sentito Giusto da parte mia.

Però, questa divisione marcata tra uomini e donne l'hai fatta solo a fini narrativi, o perché senti veramente questo baratro, così come appare?

3/8/09 18:29  
Anonymous Anonimo said...

La chiesa di Bagnasco ha lo steso diritto che hai tu di parlare e spiegare i suoi principi. Tu come molti altri sai perfettamente cosa bisogna colpire per ridurre quello che resta di questa società ad un embrione deforme. E non capisco perchè una persona intelligente come te lo faccia.

3/8/09 19:21  
Blogger Angela said...

Voglio: no, è per dire che del corpo e sul corpo delle donne si mettono a discorrere uomini che non le amano.
E lo avverto dalla mancata compassione e comprensione della sua realtà.
anonimo:Quanto a Bagnasco la mia è una provocazione, per dire come vengano usati due pesi e due misure su questioni vitali.
Riguardo all'aborto, comincerei a frequentare le donne e i consultori e la vita reale della gente, prima di definire il problema in maniera semplicistica.
Le mie convinzioni personali, la mia fede, le mie scelte di difendere la vita in grembo, non mi impediscono di vedere quanto è complessa e dolorosa la realtà delle donne nella comunità umana.
Il tema che affronto non è l'aborto ma è l'atto che merita una scomunica.

3/8/09 21:44  
Blogger Angela said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

3/8/09 21:44  
Blogger Angela said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

3/8/09 21:44  
Blogger Arnicamontana said...

Cara Angela, accolgo e faccio mia la tua condanna...la santa romana chiesa è sempre stata vergognosamente collusa col sacro potere temporale e tutti insieme appassionatamente si affannano a decidere sul destino dei più deboli. Le donne poi...Dici bene: si occupassero di fare un pò di pulizia all'interno anziché trincerarsi dietro il diritto canonico, spendessero il fiato per difendere la dignità di Don Diana, anziché lasciare solo Saviano a farlo! Quanta rabbia Angela cara, ma io ugualmente ti abbraccio con affetto

3/8/09 21:44  
Blogger Angela said...

cara, non c'è rabbia, ma ricerca costante del gioco delle parole, della falsità del linguaggio, quello che le parole nascondono...è per questo che mi incammino verso il silenzio e lascerò che il blog chiuda la sua pagina...vedo la carne viva dentro le cose e i discorsi mi sembrano vuoti di fronte al sangue che scorre!

3/8/09 21:52  
Anonymous Pat said...

Passo poco da queste pagine, ma ogni volta trovo uno scritto da applausi, come questo. Nonostante l'amaro che lascia in bocca.

Buona vita
Pat

16/8/09 09:22  

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